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06 novembre 2020

Andamento gestionale al 30 settembre 2020

Quantità vendute in diminuzione del 1,8% nel settore cemento e del 4,9% nel settore calcestruzzo preconfezionato

Volumi di vendita in ripresa nel terzo trimestre, grazie al recupero della domanda in Italia, alla stabilità della Germania ed all’inversione di tendenza in Russia

Crescita del fatturato in Germania e Stati Uniti d’America

Ricavi netti consolidati nei primi nove mesi pari a 2.408,0 milioni (nel 2019: 2.423,6 milioni)

 

Dati consolidati   Gen-Set 2020 Gen-Set 2019 20/19
Vendite di cemento t/000 21.721 22.127 -1,8%
Vendite di calcestruzzo m3/000 8.658 9.101 -4,9%
Ricavi netti €m 2.408,0 2.423,6 -0,6%
    Set 20 Dic 19 Var.
Indebitamento netto €m 281,7 567,8 (286,1)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l’andamento economico da gennaio a settembre 2020 e la posizione finanziaria netta alla fine del terzo trimestre.

Nei primi nove mesi dell’esercizio in corso, i volumi di vendita realizzati dal gruppo si sono attestati ad un livello leggermente inferiore rispetto a quello raggiunto nello stesso periodo del 2019. Il periodo estivo è stato caratterizzato da uno sviluppo positivo in Italia, grazie ad un rimbalzo della domanda migliore del previsto dopo il blocco delle attività produttive ad inizio primavera. La variazione delle vendite è stata favorevole anche in Germania e Russia. La dinamica delle spedizioni ha mostrato un parziale rallentamento in Stati Uniti d’America, dovuto in buona parte al difficile confronto con gli eccellenti risultati raggiunti nel terzo trimestre 2019 ed una più evidente contrazione in Europa Orientale, Polonia e Ucraina in particolare. 

Nel secondo trimestre del 2020 il PIL globale ha registrato una forte battuta d’arresto, sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, principalmente a causa della contrazione dei consumi privati. Sulla base di stime preliminari, il commercio internazionale sarebbe diminuito del 45% circa su base annualizzata, particolarmente penalizzato dal crollo dei settori del turismo e dei trasporti. A seguito di tale contrazione senza precedenti, l’attività economica mondiale avrebbe parzialmente recuperato nel corso del terzo trimestre, spinta principalmente dalla ripresa della mobilità e della produzione globali. Tuttavia, dal mese di settembre i nuovi contagi giornalieri da Covid-19 sono tornati a crescere visibilmente. L’economia internazionale rimane dunque fortemente condizionata dall’incertezza circa l’evoluzione della pandemia, nonché dalle possibili ripercussioni sui comportamenti delle famiglie e sui bilanci delle imprese. Il Fondo Monetario Internazionale, nelle sue più recenti previsioni, ha leggermente ridotto la stima di caduta del PIL globale per l’anno in corso (-4,4%, rispetto al -5.2% della stima precedente), grazie ai dati migliori rispetto alle attese rilevati nel corso del terzo trimestre nelle economie avanzate. 

In Stati Uniti d’America, nel bimestre luglio-agosto, la produzione industriale è cresciuta mediamente su base mensile del 2%, inducendo il Fondo Monetario Internazionale a migliorare le previsioni di contrazione del PIL per l’anno in corso al -4,3% (-8,0% era la stima precedente). 
Tuttavia, i rischi legati al prolungamento della pandemia, unitamente alle incertezze dovute al mancato rinnovo del pacchetto di stimolo fiscale all’economia e alle elezioni presidenziali di novembre, dovrebbero pesare sulle prospettive di crescita del paese. 
In Europa, nel secondo trimestre l’attività economica ha fatto registrare una contrazione di circa il 12%, impattando tutte le componenti della domanda. Secondo i più recenti indicatori congiunturali, nel corso del terzo trimestre la crescita del PIL sarebbe stata marcata, seppur insufficiente a permettere di tornare ai livelli antecedenti la pandemia. La produzione industriale, aumentata del 20% nel bimestre maggio-giugno, contestualmente all’allentamento delle misure restrittive volte al contenimento del contagio, ha continuato a rafforzarsi anche in luglio e agosto. Nei mesi estivi l’inflazione si è ridotta, collocandosi a settembre in territorio negativo (-0,3%), spinta al ribasso dal calo dei prezzi energetici. Secondo le più recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale per l’intero anno in corso si prefigura una contrazione del PIL dell’8,3% per l’area euro (-10,2% era la precedente stima).  
In Italia, dopo un secondo trimestre particolarmente negativo con una contrazione del PIL pari al 13%, nei mesi estivi l’attività economica avrebbe mostrato un evidente recupero, valutabile attorno al 12%, favorito dal recupero dell’attività industriale, ritornata ai volumi precedenti la pandemia. Anche nel comparto delle costruzioni si è rilevato un andamento positivo, grazie a un incremento della produzione in luglio. 
Fra le economie emergenti, la Cina, a partire da aprile, è tornata alla crescita, superando i livelli antecedenti la diffusione della pandemia, mentre in America Latina, Messico e Brasile in particolare, il contagio è risultato essere in forte crescita anche nel corso del secondo e terzo trimestre, causando un ulteriore indebolimento del tessuto economico e sociale. 
In risposta al rallentamento dell’economia e alle perduranti incertezze legati alla diffusione della pandemia, la Federal Reserve ha annunciato condizioni più espansive volte a garantire la piena occupazione, mentre il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariato l’orientamento molto accomodante della politica monetaria.

Le vendite di cemento e clinker del gruppo, nei primi nove mesi del 2020, si sono attestate a 21,7 milioni di tonnellate, in diminuzione del 1,8% rispetto al precedente esercizio. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno fatto rilevare una contrazione del 4,9%, attestandosi a quota 8.7 milioni di metri cubi. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato un andamento positivo in tutti i mercati di presenza.

Il fatturato consolidato è stato pari a 2.408,0 milioni (2.423,6 milioni nel 2019, -0,6%), compreso un effetto cambio sfavorevole di 21,6 milioni. A perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe diminuito di 0,3%. 

Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei ricavi per mercati di presenza.

 

milioni di euro 30/09/2020 30/09/2019 Var. assoluta
Italia 367,2 382,5 -15,3
Stati Uniti d'America 937,8 928,7 9,1
Germania 539,5 511,2 28,3
Lussemburgo e Paesi Bassi 138,7 143,2 -4,5
Rep. Ceca e Slovacchia 120,1 123,1 -3,0
Polonia 90,4 94,8 -4,4
Ucraina 88,7 98,5 -9,8
Russia 152,4 167,9 -15,4
Elisioni -26,8 -26,3 -0,5
  2.408,0 2.423,6 -15,5

 

L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 ammonta a 281,7 milioni, in riduzione di 286,1 milioni rispetto a fine dicembre 2019. Sul dato hanno inciso investimenti complessivi per 197,9 milioni (260,8 milioni il corrispondente valore nel 2019), di cui 5,0 milioni relativi a progetti di espansione della capacità produttiva o speciali, in gran parte riferibili alla modernizzazione dell’impianto di macinazione finale presso lo stabilimento di Korkino (Russia). Inoltre, nel primo trimestre, il gruppo ha incassato un dividendo di 144 milioni riferito alla vendita di tutte le attività della collegata Kosmos Cement.

Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, dopo un primo semestre in netta contrazione, hanno mostrato uno sviluppo marcato nei mesi estivi, sostenuto prevalentemente dalla ripresa della domanda domestica, che ha permesso di recuperare parzialmente quanto perso in marzo e aprile, durante il periodo di blocco produttivo e commerciale. I prezzi di vendita hanno confermato il rafforzamento già rilevato nel primo semestre. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una flessione più evidente, peraltro con prezzi in miglioramento. 
Nel complesso il fatturato si è contratto del 4,0%, passando da 382,5 a 367,2 milioni. A parità di perimetro, il fatturato avrebbe mostrato una flessione del 5,8%. 

Europa Centrale
In Germania, i nostri volumi di vendita, dopo la leggera flessione rilevata nel primo semestre, hanno chiuso i primi nove mesi dell’anno stabilizzandosi sui livelli raggiunti nel 2019, con prezzi in miglioramento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha mostrato volumi in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie anche al contributo aggiuntivo degli impianti acquisiti lo scorso anno nell’area di Düsseldorf, con prezzi di vendita anch’essi in rafforzamento. 
Il fatturato complessivo è aumentato del 5,5%, attestandosi a 539,5 milioni (511,2 milioni nel 2019). A parità di perimetro il fatturato sarebbe aumentato del 4,4%.

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, dopo la battuta d’arresto nel secondo trimestre dovuta alla forzata interruzione delle attività produttive e commerciali, hanno mostrato un andamento stabile nel corso dei mesi estivi, chiudendo il periodo gennaio-settembre in arretramento rispetto ai livelli del 2019, bilanciato in parte da prezzi di vendita in lieve progresso. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha mostrato una più marcata contrazione, con prezzi tuttavia in miglioramento. 
Il fatturato si è attestato a 138,7 milioni, in diminuzione del 3,1% rispetto al 2019 (143,2 milioni).

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, i nostri volumi di vendita, dopo un primo semestre in leggero avanzamento, hanno rallentato nel corso del terzo trimestre, principalmente a causa del peggioramento del quadro epidemiologico in settembre, che ha portato a nuove misure restrittive, chiudendo i primi nove mesi del 2020 in leggera flessione rispetto al 2019, con prezzi in valuta locale in miglioramento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, Slovacchia compresa, ha fatto registrare una ancora più evidente contrazione in settembre, chiudendo i primi nove mesi del 2020 in arretramento rispetto all’anno precedente, con prezzi in valuta locale in leggero rialzo. 
Il fatturato, influenzato dal deprezzamento della corona ceca (-2,7%), si è attestato a 120,1 milioni,   -2,5% rispetto a quanto raggiunto nel 2019 (123,1 milioni). A parità di cambio il fatturato sarebbe diminuito di 0,3%.

In Polonia, il debole andamento mostrato dai nostri volumi di vendita nel corso del primo semestre è proseguito durante il trimestre estivo, anche a causa del nuovo e significativo aumento dei contagi da Covid-19 in settembre. I primi nove mesi dell’anno in corso si sono chiusi in evidente arretramento rispetto al 2019. Tuttavia, l’aumento dei prezzi di vendita medi in valuta locale, realizzato nel primo trimestre, si è mantenuto tale. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato una flessione ancora più marcata, peraltro abbinata ad un recupero dei prezzi.  
Il fatturato, influenzato dalla svalutazione dello zloty polacco, è passato da 94,8 a 90,4 milioni di euro (-4,7%). A parità di cambio il fatturato sarebbe diminuito del 2,0%.

In Ucraina, l’emergenza pandemica insieme al deciso e continuo incremento delle importazioni dalla Turchia hanno rallentato le nostre vendite di cemento anche durante il trimestre estivo. I primi nove mesi dell’anno in corso hanno chiuso in netta flessione rispetto ai livelli del 2019, con uno sviluppo dei prezzi di vendita in valuta locale inferiore al tasso d’inflazione. La produzione di calcestruzzo confezionato ha manifestato un andamento ancora più debole, con prezzi in lieve arretramento. 
Il fatturato si è attestato a quota 88,7 milioni di euro, in diminuzione del 9,9% (98,5 milioni nel 2019). La traduzione del giro d’affari in euro è stata marginalmente influenzata dalla svalutazione della valuta locale; a parità di cambio il fatturato sarebbe diminuito del 9,1%.

In Russia, le nostre vendite di cemento hanno chiuso i primi nove mesi del 2020 in leggera flessione rispetto ai livelli raggiunti l’anno precedente, nonostante un trimestre estivo in parziale ripresa, seppur condizionato in settembre dalla significativa risalita del numero di contagi da Covid-19. I prezzi medi unitari in valuta locale hanno invece confermato l’intonazione positiva. Nonostante la stabilizzazione delle quotazioni del petrolio avvenuta nel corso del terzo trimestre, la domanda di cementi speciali “oil-well” ha continuato ad essere significativamente al di sotto dei livelli rilevati nello stesso periodo del 2019. 
I ricavi netti si sono attestati a 152,4 milioni di euro, in contrazione di 15,4 milioni rispetto ai 167,9 milioni realizzati nello stesso periodo del 2019. L’indebolimento del rublo (-9,4%) ha impattato seriamente la traduzione dei risultati in euro; espresso in valuta locale il fatturato sarebbe diminuito di 0,7%.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di cemento nei primi nove mesi dell’anno si sono mantenute al di sopra dei livelli raggiunti nello stesso periodo del 2019, nonostante, nel trimestre estivo, siano state ostacolate dal passaggio dell’uragano Laura, abbattutosi sulle coste della Louisiana e del Texas sud-orientale, in particolare l’area metropolitana di Houston. In settembre poi, a penalizzare le nostre spedizioni, è stato lo sfidante confronto con gli eccellenti risultati raggiunti nel 2019. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente principalmente in Texas, ha mostrato una contrazione più marcata, chiudendo i primi nove mesi del 2020 ben al di sotto rispetto al livello dell’anno precedente. L’andamento dei prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, ha mostrato una leggera crescita sia nel cemento che nel calcestruzzo preconfezionato. 
Il fatturato complessivo si è attestato a 937,8 milioni di euro, in aumento del 1,0% rispetto ai 928,7 milioni realizzati nello stesso periodo del 2019. Il lieve deprezzamento del dollaro ha influenzato solo marginalmente la traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio la variazione positiva del fatturato sarebbe stata del 1,1%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
In un contesto di perdurante incertezza, legata principalmente ad un quadro di emergenza epidemiologica che appare tutt’altro che sotto controllo, le autorità governative, nel corso del trimestre estivo, hanno deciso di allentare le restrizioni e le misure di distanziamento sociale introdotte a metà marzo, allo scopo di dare priorità alla ripresa dell’attività economica, stimata in deciso rallentamento per l’anno in corso a causa delle aspre contrazioni di consumi privati e investimenti, nonostante un modesto aumento della spesa pubblica. 
In tale contesto, le vendite di cemento della nostra collegata hanno mostrato un evidente sviluppo nel corso del trimestre estivo, chiudendo i primi nove mesi dell’anno in corso con una variazione favorevole rispetto ai livelli raggiunti nel 2019 e con prezzi in valuta locale sostanzialmente stabili. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno, invece, mostrato un andamento marcatamente debole, con una variazione di prezzo negativa. 
Il fatturato espresso in moneta locale è risultato in crescita del 3,7%. Il forte deprezzamento del peso messicano (-13,4%), ha inciso sfavorevolmente sulla conversione in euro. I ricavi netti, riferiti al 100% della collegata, hanno raggiunto i 412,5 milioni, in diminuzione del 8,5% rispetto a 450,8 milioni di euro realizzati nel 2019. 

Brasile (valutazione al patrimonio netto)
L’ampia diffusione del contagio da Covid-19 nel paese e le conseguenti misure di contenimento hanno avuto un forte impatto sulla domanda interna, con investimenti e consumi privati che si prevedono in marcata contrazione. Gli effetti negativi della pandemia, tuttavia, non si sono riflessi sull’attività della nostra joint venture: i volumi di vendita di cemento e clinker nel corso del trimestre estivo hanno mostrato un evidente progresso, permettendo di chiudere i primi nove mesi dell’anno in corso in significativo avanzamento rispetto ai livelli raggiunti nel 2019. I prezzi di vendita, in valuta locale, sono risultati anch’essi in miglioramento. 
Il fatturato in euro del periodo gennaio-settembre 2020, riferito al 100% della collegata, è diminuito del 1,1%, passando da 100,8 milioni registrati nel 2019, a 99,7 milioni. Il forte deprezzamento del real brasiliano (-30,8%) ha influito negativamente sulla traduzione in euro      (-30,7 milioni). A parità di cambio, il fatturato sarebbe aumentato del 29,3%.

Evoluzione prevedibile della gestione
Dopo un primo trimestre assai favorevole, lo scoppio della pandemia e le restrizioni economiche, più o meno stringenti, intervenute durante il secondo trimestre, hanno modificato le condizioni operative dell’anno in corso. Fortunatamente l’attività del settore costruzioni è stata e continua ad essere classificata tra quelle cosiddette essenziali e, fatto salvo il caso dell’Italia, non si è mai completamente fermata. Inoltre la pandemia ha innescato, nella prima metà dell’anno, una inattesa e rapida discesa dei prezzi dei fattori energetici, soprattutto dei combustibili di origine fossile, che ha permesso di ridurre in modo significavo i costi diretti della produzione.
Il trimestre estivo è stato caratterizzato da un forte rallentamento dei contagi, soprattutto in Europa, che ha favorito il rimbalzo dell’attività industriale ma non ha cancellato tutte le preoccupazioni derivanti dalla caduta del PIL e dall’aumento della disoccupazione nei settori più colpiti. Il periodo di convivenza con il Covid-19, che stiamo vivendo e che proprio in questi giorni sta nuovamente entrando in una fase delicata, si prospetta pieno di incognite anche nel medio termine.

Gli andamenti della nostra attività nei primi nove mesi dell’anno, sopra descritti per mercato di presenza, hanno permesso di ottenere un fatturato consolidato in linea con l’esercizio precedente e la generazione di cassa si è confermata favorevole, anche senza considerare gli ingressi straordinari dovuti al realizzo di partecipazioni. La versione aggiornata delle previsioni formulate alcuni mesi fa sconta una evoluzione dei tassi di cambio sfavorevole, un confronto molto sfidante con i risultati ottenuti in Stati Uniti nel 2019 ed un peggioramento delle prospettive in Europa Orientale. Tuttavia, tenendo in considerazione anche la deflazione dei fattori energetici, riteniamo che il margine operativo lordo ricorrente dell’intero esercizio sarà migliore di quello ipotizzato nelle indicazioni già fornite al mercato e possa attestarsi vicino al livello raggiunto nel 2019.

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