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03 agosto 2016

Risultati al 30 giugno 2016

Nei primi sei mesi le vendite di cemento e clinker si confermano superiori al periodo precedente (+2,7%). Ripresa in Europa Centrale, variazione complessivamente positiva in Europa Orientale, domanda solida in Stati Uniti, segnali di mercato deludenti in Italia

Situazione più brillante in Ucraina e primi segnali positivi in Russia. Dopo il netto miglioramento realizzato ad inizio d’anno, secondo trimestre stabile negli Stati Uniti

Fatturato pari a 1.261 milioni (nel 2015: 1.238 milioni) margine operativo lordo di 223 milioni (nel 2015: 167 milioni). Effetto cambio sfavorevole di 22 milioni sul fatturato e 5 milioni sul margine operativo lordo, dovuto alla svalutazione in Russia ed Ucraina

Secondo semestre atteso con risultato operativo simile a quello del 2015; per l’intero esercizio 2016, previsto un margine operativo lordo ricorrente in miglioramento sull’anno precedente ed intorno a 520 milioni di euro in valore assoluto
 

Dati consolidati

              Gen-Giu 16       Gen-Giu 15       % 16/15
Vendite di cemento       m ton       12,2       11,9       +2,7
Vendite di calcestruzzo       m m3       5,6       5,6       -0,6
Ricavi netti       €m       1.261,3       1.238,2       +1,9
Margine Operativo Lordo          €m       222,5       166,6       +33,5
Utile netto       €m       91,5       36,4       n.s.
Utile netto degli azionisti       €m       90,3       34,9       n.s.
                Giu 16       Dic 15       Var.
Indebitamento netto       €m       1.064,6       1.029,7       34,8

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016.

L’attività economica mondiale ha mostrato scarso vigore, mantenendosi su livelli omogenei al 2015, con un moderato recupero nelle economie avanzate ed il quadro congiunturale ancora debole nei paesi emergenti. Il commercio internazionale ha ristagnato in avvio d’anno ed ha proseguito nella medesima tendenza nel secondo trimestre, prefigurando una dinamica per l’anno intero in riduzione nel confronto con il periodo precedente.
Negli Stati Uniti, dopo un avvio d’anno in rallentamento per effetto della decelerazione dei consumi e la contrazione degli investimenti produttivi, si segnala una ripresa di ritmo, caratterizzata da espansione del settore manifatturiero, favorevole andamento dei consumi nei mesi primaverili e accelerazione dell’occupazione. Nell’area dell’euro la domanda interna si è confermata il principale motore della ripresa che è proseguita a ritmi moderati anche nei mesi primaverili, grazie al rafforzamento della spesa delle famiglie e l’ulteriore rialzo degli investimenti, mentre l’interscambio con l’estero ha frenato la crescita per il terzo trimestre consecutivo, con le importazioni marcatamente in aumento e le esportazioni, in particolare verso i paesi esterni all’area, in diminuzione. In Germania l’attività economica, cresciuta al tasso più elevato dell’ultimo biennio, è stata sostenuta dalla spesa per investimenti; in Francia, similmente, ha tratto impulso sia dal recupero dei consumi sia dall’ulteriore accelerazione degli investimenti, mentre in Italia il rafforzamento del prodotto ha beneficiato in misura più contenuta dell’espansione dei consumi ed ancor meno della ripresa degli investimenti, che ha riguardato tutte le principali componenti eccetto le costruzioni, tornate a flettere dopo due trimestri consecutivi di espansione. Nei paesi emergenti, la crescita è rimasta elevata in India; in Cina le misure di stimolo adottate dal governo e dalla Banca Centrale hanno contrastato il rallentamento dell’attività economica, mentre la recessione è proseguita in Brasile e si è attenuata in Russia, favorita dall’aumento della produzione di petrolio.
I corsi petroliferi hanno recuperato dai minimi toccati all’inizio dell’anno, grazie al calo dell’offerta statunitense e l’interruzione temporanea della produzione in importanti paesi esportatori, ma l’andamento dei contratti futures delinea un aumento contenuto nel prosieguo dell’anno e nel prossimo. Nelle economie avanzate l’inflazione continua a collocarsi ben al di sotto degli obiettivi, rimane contenuta in Cina (1,9% a giugno), in linea con le aspettative in India (5,8%) e su livelli elevati in Brasile (8,8%) e Russia (7,5%).
L’esito della consultazione sulla Brexit, che inciderà profondamente sui rapporti tra Regno Unito e Unione Europea, ha prodotto una situazione mai sperimentata nella storia comunitaria che ha innescato forti turbolenze sui mercati finanziari e, benché le sue conseguenze siano di difficile valutazione, ha accresciuto i rischi sulle prospettive di crescita e alimentato l’avversione al rischio degli investitori. Nel quadro di intensificata incertezza e sviluppi meno favorevoli, la BCE ha confermato l’intenzione di mantenere i tassi ufficiali ai livelli correnti o inferiori e di essere pronta ad intervenire con tutti gli strumenti disponibili per assicurare stabilità finanziaria. La Banca d’Inghilterra ha prefigurato un allentamento monetario e la Riserva Federale una più graduale normalizzazione. Anche nei maggiori paesi emergenti, gli orientamenti di politica monetaria sono rimasti prevalentemente accomodanti.

I ricavi netti conseguiti nel semestre sono risultati in aumento del 1,9% a 1.261,3 milioni di euro contro i 1.238,2 milioni del 2015, mentre il margine operativo lordo è cresciuto del 33,5%, passando da 166,6 a 222,5 milioni. L’effetto prezzi in valuta locale è stato favorevole in Stati Uniti e, favorito dall’inflazione, in Ucraina; sostanzialmente neutrale in Repubblica Ceca, Russia ed Italia, mentre i ricavi netti unitari hanno confermato debolezza in Polonia e modeste variazioni negative si sono verificate in Lussemburgo e Germania. L’effetto volumi, ad eccezione di Russia ed Italia, è stato favorevole in tutti i mercati di presenza e con maggiore vivacità in Stati Uniti ed Europa Centrale. L’andamento delle valute, che è stato caratterizzato dalle ulteriori svalutazioni di rublo e hryvnia e dalla stabilità del dollaro, ha avuto un impatto negativo netto di 21,9 milioni sul fatturato e di 4,9 milioni sul margine operativo lordo. Al netto delle variazioni nei tassi di cambio e di perimetro, il fatturato sarebbe cresciuto del 4,0%, ed il margine operativo lordo del 36,4%. Dopo ammortamenti e svalutazioni pari a 93,5 milioni (96,5 milioni nell’esercizio precedente), il risultato operativo è stato di 129,0 milioni (+58,9 milioni sul 2015) ed il semestre ha chiuso con un utile netto di 91,5 milioni, rispetto a 36,4 milioni nello stesso periodo del 2015.

Andamento economico e finanziario
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2016 hanno registrato un incremento del 2,7% rispetto all’analogo periodo del 2015, attestandosi a 12,2 milioni di tonnellate. Le variazioni sono state favorevoli in tutti i mercati di presenza, ad eccezione di Italia e Russia, che hanno realizzato una contenuta flessione. La produzione di calcestruzzo preconfezionato si è confermata pari a 5,6 milioni di metri cubi, in marginale riduzione (-0,6%) rispetto all’esercizio precedente.

Il margine operativo lordo consolidato è stato di 222,5 milioni, contro i 166,6 milioni del 2015 (+33,5%). Il dato del primo semestre ha beneficiato di proventi netti non ricorrenti per 3,2 milioni (erano 1,5 milioni nello stesso periodo del 2015); al netto di tali importi, il margine operativo lordo del primo semestre 2016 sarebbe aumentato di 54,1 milioni (+32,8%). Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto netto negativo per le perdite di valore del rublo russo e della hryvnia ucraina. A tassi di cambio e perimetro costanti il margine operativo lordo del primo semestre 2016 sarebbe aumentato del 36,4%. La redditività caratteristica ricorrente nei primi sei mesi è migliorata di circa 400 punti base, con variazioni favorevoli in tutti i mercati di presenza ad eccezione della Russia e con l’Italia che ha ridotto la perdita operativa.

Dopo ammortamenti e svalutazioni per 93,5 milioni (96,5 nel primo semestre del 2015), il risultato operativo è stato pari a 129,0 milioni (70,1 milioni a giugno 2015). Il risultato prima delle imposte si è attestato a 129,2 milioni (erano 54,1 milioni nel 2015), dopo oneri finanziari netti pari a 36,4 milioni (51,8 milioni nel 2015), un contributo di 36,4 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (30,2 milioni nel 2015) e plusvalenze da realizzo partecipazioni per 0,2 milioni (5,7 milioni nel 2015). Il conto economico del periodo si è chiuso con un utile netto di 91,5 milioni, rispetto a 36,4 milioni del primo semestre 2015; l’utile attribuibile agli azionisti della società è passato da 34,9 milioni nel 2015 a 90,3 milioni nel periodo in esame.

Il flusso di cassa riferito al semestre è risultato di 185,0 milioni, in confronto a 132,9 milioni nel corrispondente periodo 2015. L’indebitamento netto al 30 giugno 2016 ammonta a 1.064,6 milioni, in aumento di 34,8 milioni rispetto ai 1.029,7 milioni del 31 dicembre 2015. Nel semestre in esame il gruppo ha distribuito dividendi per 16,2 milioni, di cui 15,4 milioni da parte della capogruppo, ed ha sostenuto spese in conto capitale per complessivi 127,0 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni tecniche relativi a progetti di incremento della capacità produttiva o speciali sono stati pari a 51,6 milioni, quasi totalmente riferiti al completamento della nuova linea produttiva di Maryneal (TX). Non sono stati effettuati investimenti significativi in immobilizzazioni finanziarie.

Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, a causa di un calo delle spedizioni durante i mesi primaverili sia sul mercato domestico sia nelle esportazioni, hanno chiuso i primi sei mesi in riduzione periodo su periodo (-3,1%), con prezzi di vendita che non hanno presentato variazioni di rilievo rispetto ai livelli realizzati nel primo semestre del 2015. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato le vendite hanno confermato i volumi dell’esercizio precedente, con prezzi in lieve risalita. In linea con tale andamento di volumi e prezzi il fatturato delle attività italiane è stato pari a 187,7 milioni, in calo di 0,6% (188,8 milioni nel 2015). Nel settore del calcestruzzo preconfezionato la componente delle perdite su crediti, che aveva comportato significative perdite nel 2015, è rientrata su livelli maggiormente sostenibili. Il margine operativo lordo a fine giugno ha chiuso in negativo per 9,3 milioni (rispetto a -15,1 milioni del 2015). Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2016 comprende tra i costi del personale, oneri non ricorrenti di ristrutturazione per 0,2 milioni e che il risultato del 2015 comprendeva proventi netti non ricorrenti per 3,0 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento pari a 9,0 milioni; tuttavia, a favore di tale risultato ha influito in modo decisivo la dinamica delle scorte, determinata dall’andamento e dai ritmi di produzione e di vendita.

Europa Centrale
In Germania, dopo un avvio d’anno praticamente in linea con i livelli ottenuti nello stesso periodo del 2015, nel corso del secondo trimestre le spedizioni hanno manifestato un’intonazione più vivace e, nonostante la continua debolezza della domanda per prodotti dedicati ai pozzi petroliferi, nei sei mesi le nostre attività nel settore cemento hanno realizzato vendite in aumento del 3,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con prezzi medi leggermente deteriorati (-3,0%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una ripresa della produzione più marcata (+5,3%), con prezzi anch’essi in calo. Il fatturato complessivo è stato di 271,2 milioni (269,4 milioni nel 2015), in aumento di 0,7% ed il margine operativo lordo si è attestato a 29,7 milioni rispetto a 24,1 milioni (+23,5%). Nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi per 0,1 milioni riferiti ai diritti di emissione CO2 acquistati internamente da società del gruppo (1,6 milioni nel 2015).

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento hanno mantenuto un andamento favorevole nei mesi primaverili, con ricavi medi unitari in riduzione rispetto al precedente esercizio (-3,2%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha confermato i livelli di produzione del 2015, associati ad una certa debolezza dei prezzi. Il fatturato è stato pari a 87,8 milioni, in aumento del 5,2% rispetto all’esercizio precedente (83,5 milioni). Il margine operativo lordo è passato da 5,7 milioni nel 2015 a 13,5 milioni. Il risultato 2016 comprende proventi non ricorrenti per 3,4 milioni derivanti da plusvalenze su cessione di attività fisse.

Europa Orientale
In Repubblica Ceca e Slovacchia le vendite di cemento realizzate nei primi sei mesi dell’anno hanno confermato (+0,7%) i peraltro buoni livelli raggiunti nello stesso periodo del 2015, con prezzi medi, denominati in valuta locale, praticamente invariati. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato invece livelli di produzione inferiori (-7,2%) ma con prezzi in buona ripresa (+5,8%). Il fatturato complessivo, poco influenzato dall’effetto cambio, è passato da 60,1 a 60,6 milioni (+0,7%), ed il margine operativo lordo è aumentato di 0,5 milioni, passando da 12,4 milioni del 2015 a 12,8 milioni del periodo in esame. Nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,1 milioni derivanti dal trasferimento quote di emissione CO2 stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (0,6 milioni nel 2015).

In Polonia le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva, grazie alla più vivace domanda del secondo trimestre, hanno fatto segnare una variazione positiva del 8,1%, con la produzione di calcestruzzo preconfezionato pure in miglioramento sui livelli dell’anno precedente (+3,2%). Il livello medio dei prezzi in valuta locale ha mostrato ancora una variazione sfavorevole per il cemento (-11,8%) mentre è rimasto stabile nel settore del calcestruzzo preconfezionato. Tali dinamiche di mercato hanno condotto ad un fatturato in euro di 43,6 milioni, rispetto a 48,2 milioni nel 2015 (-9,5%). Il margine operativo lordo è passato da 10,0 a 11,7 milioni (+16,2%). Il deprezzamento dello zloty (-5,5%) ha comportato un effetto cambio negativo: a parità di condizioni i ricavi sarebbero risultati inferiori del 4,5% ed il margine operativo lordo in aumento del 22,6%.

In Ucraina la nostra attività operativa ha mantenuto un andamento regolare e migliore nel secondo trimestre rispetto al primo. Nei primi sei mesi le quantità di cemento vendute sono risultate in aumento del 2,2%, con prezzi medi in valuta locale trainati al rialzo dall’elevata inflazione (+28,5%). Il fatturato è passato da 29,2 milioni nel 2015 a 31,6 milioni di euro nel periodo in esame (+8,2%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 1,5 a 4,6 milioni (+3,1 milioni). L’ulteriore perdita di valore della valuta locale (-19,0%) ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi la variazione del fatturato sarebbe stata infatti positiva del 28,8%, mentre il margine operativo lordo avrebbe presentato un incremento pari a 4,0 milioni di euro. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, sensibili aumenti dei combustibili e, in misura minore, dell’energia elettrica.

In Russia dopo un avvio d’anno caratterizzato da vendite piuttosto deboli, un secondo trimestre in recupero ha permesso di chiudere i primi sei mesi con volumi in riduzione del 2,4%. La categoria dei cementi “oil-well” dedicati al settore estrattivo ha realizzato una flessione leggermente più accentuata (-5,0%) rispetto ai leganti comuni. I prezzi in valuta locale sono rimasti stabili. Il fatturato si è attestato a 67,2 milioni contro 83,4 milioni del 2015 (-19,4%), mentre il margine operativo lordo si è fermato a 16,8 milioni contro i 23,2 milioni del 2015, in riduzione del 27,6%. Occorre tuttavia ricordare che il margine realizzato nel semestre 2015 comprendeva 0,5 milioni di costi non ricorrenti. L’ulteriore svalutazione del rublo (-21,1%) ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo ricorrente sarebbe stata rispettivamente di -2,4% e di -14,1%. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, la variazione sfavorevole dei combustibili e dell’energia elettrica, in linea col tasso d’inflazione.

Stati Uniti d’America
Dopo il netto miglioramento dei volumi realizzato ad inizio d’anno, favorito dalla buona situazione meteo, opposta a quella estremamente piovosa nel Sud Ovest durante la prima parte del 2015, un secondo trimestre più lineare, con spunti di recupero nel mese di giugno, ha permesso di chiudere i primi sei mesi dell'esercizio con una crescita del 6,1%, nonostante la perdurante e significativa contrazione delle spedizioni di cementi “oil well”. I prezzi di vendita del cemento in valuta locale, in rafforzamento più evidente nelle regioni del Midwest, sono cresciuti del 6,5%. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha consuntivato un andamento più debole rispetto a quella dell’anno precedente (-6,6%), ma con una variazione favorevole dei prezzi di vendita. Il fatturato in dollari si è attestato a 591,7 milioni, in aumento del 7,3% dai 551,2 milioni del corrispondente semestre 2015. Il margine operativo lordo è stato di 159,2 milioni di dollari (+36,1% dai precedenti 117,0 milioni). La stabilità del dollaro non ha comportato alcun effetto cambio significativo, sicché in euro i ricavi netti sono passati da 494,0 a 530,2 milioni (+7,3%) ed il margine operativo lordo da 104,8 a 142,7 milioni (+36,1%). Occorre tenere presente peraltro che il dato dell’anno precedente comprendeva 1,1 milioni di oneri non ricorrenti. A fine giugno, in seguito al completamento dei lavori di modernizzazione ed ampliamento, la nuova linea di Maryneal, Texas, ha iniziato l’attività produttiva. Lo stabilimento, che raddoppia la capacità installata da 0,6 a 1,2 milioni di ton/anno e che dispone dei più moderni ed efficaci sistemi di automazione, di gestione dell’ambiente e della sicurezza, sta entrando gradualmente a regime, dopo la necessaria fase di messa a punto.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento della nostra collegata si è confermato in linea rispetto ai volumi, piuttosto elevati, raggiunti nell’anno precedente, con prezzi medi in valuta locale in netto miglioramento. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno mantenuto un profilo più debole, ma con prezzi, sempre in valuta locale, in sensibile aumento. Il fatturato ed il margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un incremento del 12,3% e del 33,3%. La perdita di valore del peso messicano ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro; con riferimento al 100% della collegata il fatturato si è attestato a 301,5 milioni (-6,0%) ed il margine operativo lordo è passato da 131,4 a 146,6 milioni (+11,6%). La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 33,6 milioni (27,4 milioni nel 2015).

Evoluzione prevedibile della gestione
I primi sei mesi del 2016 sono stati caratterizzati da condizioni operative migliori delle attese: quali la solida progressione in Stati Uniti, una ripresa in Europa Centrale ed una minima flessione dei risultati in Europa Orientale, grazie anche ad un tasso di cambio del rublo meno penalizzante rispetto al primo trimestre dell’esercizio. In Italia, invece, le aspettative di una stabilizzazione dei consumi e di un recupero dei prezzi sono andate deluse, soprattutto per la repentina interruzione degli appalti pubblici dovuta alle difficoltà applicative del nuovo codice. La redditività caratteristica, con la sola eccezione della Russia, è risultata in miglioramento in tutti i Paesi di presenza, facilitata da una diffusa diminuzione dei costi energetici e dai miglioramenti di efficienza e produttività conseguenti alle azioni di ottimizzazione sviluppate dalla direzione.
Nella seconda parte dell’esercizio, ipotizzando condizioni meteo nella norma, gli Stati Uniti dovrebbero consolidare i robusti miglioramenti ottenuti nel primo semestre del 2016.
In Italia i segnali che provengono dal mercato sono deludenti per quanto riguarda l’evoluzione della domanda. I risultati continueranno, purtroppo, ad essere negativi, sebbene in misura inferiore al periodo precedente.
In Europa Centrale ci attendiamo domanda resiliente e dinamica dei prezzi neutra, che si traduce in margini operativi di poco superiori rispetto al 2015.
Per quanto riguarda Polonia e Repubblica Ceca prevediamo che il leggero miglioramento realizzato nei primi sei mesi si mantenga tale anche a fine esercizio.
Maggiore dinamismo è immaginabile in Ucraina, dove la variazione del fatturato in valuta locale, grazie a volumi in ripresa e prezzi in evidente progresso, sta superando il tasso d’inflazione.
Infine per la Russia, sebbene il secondo trimestre abbia evidenziato i primi segnali positivi, confermiamo l’attesa di risultati operativi, espressi in euro, in sostanziale peggioramento.
Basandoci sulle considerazioni sopra espresse, riteniamo che a livello consolidato i prossimi sei mesi esprimeranno una redditività operativa simile a quella del 2015. Pertanto, per l’intero esercizio 2016, prevediamo un margine operativo lordo ricorrente in miglioramento rispetto all’esercizio precedente ed intorno a 520 milioni di euro in valore assoluto.

Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 30 giugno, a fine aprile 2016, è stata completata l’emissione del prestito obbligazionario “Buzzi Unicem S.p.A. €500.000.000 – 2,125% Notes due 28 April 2023” per un importo nominale di 500 milioni di euro e durata 7 anni. Le obbligazioni, collocate esclusivamente presso investitori qualificati, hanno un taglio minimo di euro 100.000 e pagano una cedola annua fissa del 2,125%.

Nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2016 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:

- in data 12 settembre 2016, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2003;
- in data 9 dicembre 2016, 350,0 milioni di euro riferiti all’Eurobond “Buzzi Unicem €350.000.000 5,125% Notes due 2016” emesso dalla capogruppo Buzzi Unicem SpA nel 2009.


Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: icolla@buzziunicem.it


I risultati del primo semestre 2016 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà oggi, mercoledì 3 agosto, alle ore 16.30; per partecipare comporre il n. 02 805 8811.