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10 novembre 2016

Risultati al 30 settembre 2016

Fatturato pari a 1.998,5 milioni (nel 2015: 1.998,1 milioni); margine operativo lordo di 416,2 milioni (nel 2015: 352,1 milioni)

Volumi di vendita in calo durante il periodo estivo; a fine settembre variazione favorevole confermata per il settore cemento (+1,2%) e vendite stabili nel settore calcestruzzo preconfezionato (-0,8%)

Miglioramento della domanda in Europa Centrale, Polonia ed Ucraina; Stati Uniti penalizzati da condizioni meteo instabili, contesto recessivo meno grave in Russia, in Italia l’introduzione del nuovo codice appalti “gela” le aspettative di stabilizzazione

Migliorano i risultati economici in Europa Centrale ed Ucraina, sempre positivo lo sviluppo in Stati Uniti e moderatamente pure in Polonia e Repubblica Ceca; Russia migliore delle attese ma ancora penalizzata dall’effetto cambio

Confermato per l’anno 2016 un margine operativo lordo ricorrente in miglioramento rispetto all’esercizio precedente ed in valore assoluto pari a circa 520 milioni (nel 2015: 479 milioni)

Dati consolidati

              Gen-Set 16       Gen-Set 15       % 16/15
Vendite di cemento       m ton       19,5       19,3       +1,2
Vendite di calcestruzzo       m mc       8,8       8,9       -0,8
Ricavi netti       €m       1.998,5       1.998,1       -
Margine Operativo Lordo       €m       416,2       352,1       +18,2
Utile netto       €m       180,4       120,3       +50,0
Utile netto degli azionisti       €m       177,9       117,6       +51,3
                Set 16       Dic 15       Var.
Indebitamento netto       €m       984,5       1.029,7       (45,2)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016.

L’economia globale continua a crescere, ma il ritmo di sviluppo è rimasto contenuto e complessivamente modesto. Le prospettive sono lievemente migliorate nelle economie emergenti, ma permangono incertezze nei principali paesi avanzati ed il commercio internazionale, la cui dinamica di crescita è stata ulteriormente rivista al ribasso, ha presentato una certa ripresa degli scambi nei paesi in via di sviluppo, rispetto ad un interscambio moderato in quelli maturi.
In Stati Uniti d’America il PIL è aumentato nel secondo trimestre ed ha proseguito la sua accelerazione nei mesi estivi grazie alla robusta espansione dei consumi interni, che è stata però in parte compensata dall’apporto negativo fornito dalla variazione delle scorte e dalla decelerazione degli investimenti in costruzioni. In Europa l’espansione ciclica, frenata dalla debolezza della domanda internazionale, è proseguita stabilizzandosi su ritmi contenuti, dopo il lieve rallentamento dei mesi primaverili. Le maggiori economie europee hanno risentito in modo similare dell’attenuazione della fase espansiva nei mesi primaverili ed estivi, con consumi interni più deboli e ristagno degli investimenti; il PIL ha rallentato in Germania allo 0,4%, si è marginalmente contratto in Francia ed ha ristagnato in Italia, mentre l’attività economica nel Regno Unito ha accelerato grazie al buon andamento della domanda nazionale. L’esito del referendum di giugno sulla Brexit non ha sinora avuto ripercussioni di rilievo sull’attività economica e sulle condizioni dei mercati finanziari internazionali.

Il quadro congiunturale nei paesi emergenti è risultato in lieve miglioramento: nel secondo trimestre la crescita in Cina si è mantenuta stabile (+6,7%), continuando a beneficiare dell’espansione del credito e dell’incremento della spesa per infrastrutture; nei mesi estivi si è osservato un rallentamento degli investimenti ma l’attività industriale e le vendite al dettaglio hanno continuato ad aumentare a ritmi elevati. In India la crescita del PIL è rimasta sostenuta (+7,1%), e si è attenuata la recessione sia in Brasile sia in Russia.

Dal 2012 il commercio internazionale ha rallentato in misura significativa; rispetto al passato la debolezza degli investimenti ed il maggior peso sull’attività economica globale dei paesi emergenti, caratterizzati da una ridotta apertura commerciale, hanno comportato anche una minore reattività del commercio rispetto alla crescita dell’economia e conseguentemente le prospettive di sviluppo degli scambi per l’anno in corso si mantengono modeste. Nei mesi estivi le quotazioni dei corsi petroliferi, in presenza di un eccesso di offerta, hanno oscillato fra i 40 e i 50 dollari al barile. L’annuncio del raggiungimento di una intesa dell’OPEC sul taglio della produzione ha sostenuto i corsi, che si sono riportati intorno ai 50 dollari al barile nei primi giorni di ottobre; i contratti futures prefigurano una leggera crescita dei prezzi nella restante parte del 2016 e nel 2017. La dinamica dei prezzi al consumo nelle economie avanzate si è confermata debole, particolarmente nell’area dell’euro, è lievemente salita nel mese di agosto negli Stati Uniti (+1,1%) e si è mantenuta stabile nel Regno Unito. Nelle principali economie emergenti, l’inflazione è risultata contenuta in Cina (+1,3%), sostenuta in India (+5,0%), Brasile (+9,0%) e Russia (+6,9%). Le politiche monetarie sono rimaste espansive nei paesi avanzati, più accomodanti in Cina ed India, mentre in Brasile e Russia, a fronte di tassi d’inflazione elevati, le autorità monetarie hanno mantenuto un orientamento restrittivo. Nei mesi estivi le condizioni sui mercati finanziari sono gradualmente migliorate e le tensioni originate dall’esito del referendum britannico sono state riassorbite.

Durante il terzo trimestre del 2016, il settore delle costruzioni ha mantenuto un ritmo di crescita abbastanza soddisfacente nei vari paesi di presenza del gruppo, con l’eccezione di Italia e Russia, dove comunque la debolezza del settore è risultata in attenuazione, e degli Stati Uniti d’America, penalizzati da condizioni meteo assai instabili.
Nel periodo gennaio-settembre 2016, le vendite di cemento e clinker del gruppo si sono attestate a 19,5 milioni di tonnellate con un incremento del 1,2% rispetto al precedente esercizio. Variazioni favorevoli sono state registrate in Germania, Polonia, Ucraina, Lussemburgo e Repubblica Ceca, mentre in Stati Uniti un trimestre estivo alquanto debole e sottotono, ha annullato il differenziale positivo realizzato nel primo semestre. In Russia si sono confermati i segnali di rafforzamento della domanda, mentre in Italia la debolezza del mercato si è nuovamente accentuata. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato, pari a 8,8 milioni di metri cubi, sono diminuite di 0,8% rispetto ai primi nove mesi del 2015, con la conferma di una maggior produzione in Italia, Germania, Polonia ed Ucraina, e un leggero segno negativo in Repubblica Ceca; per contro si è consolidata la flessione in Stati Uniti.
L’evoluzione dei prezzi del cemento nei primi nove mesi, espressi in valuta locale, è risultata in evidente rafforzamento soprattutto in Ucraina ed anche in Stati Uniti; modeste variazioni si sono verificate in Russia (favorevoli) ed in Italia e Repubblica Ceca (sfavorevoli). In Polonia, in particolare, ed in Europa Centrale, la diminuzione di prezzo è stata più accentuata. I prezzi del calcestruzzo preconfezionato si sono rafforzati in Stati Uniti, Repubblica Ceca, Benelux e Polonia; modesta, ma sfavorevole, la variazione in Germania. La redditività caratteristica ha ancora tratto beneficio dalla diminuzione dei costi energetici e dai miglioramenti di efficienza e produttività conseguenti alle azioni di ottimizzazione sviluppate dalla direzione, risultando ovunque in miglioramento. L’utilizzo della capacità produttiva in Polonia, Ucraina, Europa Centrale e Repubblica Ceca è risultato superiore a quello dell’esercizio precedente, comportando una minore incidenza dei costi fissi per unità di prodotto; per contro in Italia la penalizzazione dovuta al basso utilizzo non accenna a diminuire.

Il fatturato consolidato ha chiuso in linea con l’esercizio precedente, passando da 1.998,1 milioni realizzati a settembre 2015 a 1.998,5 milioni del periodo in esame, mentre il margine operativo lordo è stato di 416,2 milioni (+64,1 milioni pari al +18,2%). Il dato dei primi nove mesi del 2016 ha beneficiato di proventi netti non ricorrenti per 2,4 milioni (erano 3,2 milioni di oneri non ricorrenti nello stesso periodo del 2015); al netto delle voci non ricorrenti, l’aumento del margine operativo lordo sarebbe stato di 58,6 milioni (+16,5%). La redditività caratteristica ricorrente è passata così dal 17,8% al 20,7%. Le variazioni nei tassi di cambio hanno avuto un effetto netto negativo, caratterizzato dalla perdita di valore di rublo russo, hryvnia ucraina e zloty polacco e dalla stabilità del dollaro. A perimetro e cambi costanti, il fatturato avrebbe presentato un aumento del 2,0%, mentre il margine operativo lordo sarebbe migliorato del 19,0%. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 143,8 milioni (145,2 milioni nei primi nove mesi del 2015), il risultato operativo è stato pari a 272,4 milioni (206,9 milioni nel 2015).
Gli oneri finanziari netti sono passati da 83,7 a 77,9 milioni, il risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ha raggiunto un totale di 60,6 milioni (50,0 milioni nello stesso periodo del 2015) e le plusvalenze da realizzo partecipazioni sono ammontate a 0,2 milioni (5,7 milioni nel 2015). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte dei primi nove mesi si è attestato a 255,3 milioni contro 178,9 milioni a settembre 2015. Il conto economico ha chiuso con un utile del periodo pari a 180,4 milioni, di cui 177,9 milioni attribuibili agli azionisti della società (117,6 milioni nel 2015).

Il flusso di cassa del periodo ha raggiunto i 324,2 milioni (265,5 milioni il corrispondente valore nel 2015). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 ammonta a 984,5 milioni, in riduzione di 45,2 milioni rispetto al dicembre 2015. Nei nove mesi il gruppo ha effettuato investimenti in immobilizzazioni tecniche per complessivi 176,9 milioni, di cui 65,7 milioni per progetti di espansione, riferiti quasi totalmente alla nuova linea produttiva di Maryneal, Texas. Il patrimonio netto a fine settembre 2016, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2.670,2 milioni, contro i 2.579,4 milioni del 31 dicembre 2015; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,37 (era 0,40 a fine 2015).

Italia
L’andamento delle nostre vendite di leganti idraulici e clinker, ha segnato un calo rispetto allo stesso periodo del 2015, con prezzi di vendita medi che hanno confermato il livello dei primi nove mesi del 2015. I volumi di vendita del calcestruzzo preconfezionato sono risultati in crescita rispetto a settembre 2015, grazie anche alla variazione positiva di perimetro conseguente all’aggregazione aziendale avvenuta a fine maggio nell’area metropolitana milanese, con prezzi in lieve risalita. Sul fronte dei costi, l’andamento favorevole dei combustibili ha compensato l’incremento dell’energia elettrica. La componente delle perdite su crediti, che nel settore del calcestruzzo preconfezionato aveva comportato costi significativi nel 2015, è rientrata su livelli più abituali e maggiormente sostenibili. Il fatturato complessivo delle attività italiane è passato da 282,8 a 279,7 milioni (-1,1%), ed il margine operativo lordo, seppure in miglioramento, si è confermato in territorio negativo, ovvero -16,7 milioni rispetto a -19,7 milioni del 2015. Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2016 comprende tra i costi del personale, oneri non ricorrenti di ristrutturazione per 0,6 milioni e che il risultato del 2015 comprendeva proventi netti non ricorrenti per 1,9 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato una variazione favorevole di 5,5 milioni.

Europa Centrale
In Germania, nei primi nove mesi dell’anno, le nostre attività nel settore cemento, nonostante la debolezza della domanda per prodotti dedicati ai pozzi petroliferi, hanno realizzato quantità vendute in progressivo miglioramento dai mesi primaverili e superiori rispetto al corrispondente periodo del 2015, con prezzi, tuttavia, tendenzialmente deboli. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato un aumento della produzione, sebbene meno marcato, ugualmente con prezzi in marginale flessione. Il fatturato totale è stato di 429,6 milioni, analogo ai 429,8 milioni del 2015, mentre il margine operativo lordo è passato da 52,6 a 61,2 milioni, in aumento di 8,6 milioni (+16,3%). Tra i costi della produzione, da segnalare il favorevole andamento dei combustibili e la sostanziale stabilità dell’energia elettrica. Nel periodo sono stati sostenuti altri costi operativi per 0,1 milioni riferiti all’acquisto infragruppo di quote emissioni CO2 (1,7 milioni nel 2015).

In Lussemburgo e Paesi Bassi, nel periodo in esame, le nostre vendite di cemento, al lordo dei trasferimenti all’interno del gruppo, hanno confermato una solida crescita, con ricavi medi unitari in lieve deterioramento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha in sostanza mantenuto i livelli di produzione del 2015, in un contesto di prezzi in leggero rafforzamento. Il fatturato complessivo è risultato pari a 131,7 milioni, in crescita del 4,8% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente (125,7 milioni); il margine operativo lordo è passato da 13,2 a 20,5 milioni, in aumento di 7,3 milioni. Occorre tuttavia ricordare che il risultato 2016 comprende proventi non ricorrenti netti per 3,0 milioni, di cui 3,3 milioni per plusvalenze su cessione attività fisse e 0,3 milioni per spese di ristrutturazione, mentre il risultato 2015 comprendeva oneri netti non ricorrenti per 0,5 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato un incremento di 3,9 milioni. Riguardo i costi di produzione, i fattori energetici hanno avuto andamento favorevole, in particolare per quanto riguarda i combustibili ed in misura minore anche l’energia elettrica.

Europa Orientale
In Polonia, le quantità di cemento vendute a tutto settembre, grazie alla dinamica più vivace dei mesi primaverili ed estivi, hanno permesso di confermare un solido incremento sullo stesso periodo dell’anno precedente; la produzione di calcestruzzo preconfezionato, anch’essa in progressiva ripresa, ha fatto segnare un netto miglioramento. Il livello medio dei prezzi in valuta locale, nonostante il buon andamento della domanda, è rimasto piuttosto stabile dall’inizio dell’anno, ma ancora significativamente inferiore al 2015 per il cemento, mentre si è lievemente rafforzato nel settore del calcestruzzo preconfezionato. Il fatturato si è ridotto da 76,2 a 73,4 milioni (-3,6%), mentre il margine operativo lordo ricorrente è passato da 20,3 a 21,9 milioni (+8,0%). Il deprezzamento dello zloty (-4,8%) ha comportato un effetto cambio negativo; a parità di condizioni i ricavi sarebbero cresciuti del 1,1% ed il margine operativo lordo sarebbe aumentato del 13,2%. Per quanto riguarda i principali costi operativi, da segnalare uno sviluppo favorevole dell’energia elettrica e dei combustibili.

In Repubblica Ceca, le nostre vendite di leganti idraulici hanno confermato, con un lieve miglioramento, i buoni livelli ottenuti nello stesso periodo dell’anno precedente, a prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, in marginale flessione. Il mercato del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato invece livelli di produzione inferiori, ma con prezzi in ripresa. Il fatturato complessivo, lievemente influenzato dall’effetto cambio, è passato da 100,8 a 101,5 milioni (+0,6%), ed il margine operativo lordo è aumentato di 0,9 milioni passando da 24,7 a 25,5 milioni (+3,5%). A parità di condizioni, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di +4,1% e di +3,3%. Tra i costi di esercizio in valuta locale, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili e dell’energia elettrica. Nel periodo sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,1 milioni derivanti dal trasferimento infragruppo di quote emissione CO2 stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (0,7 milioni nel 2015).

In Ucraina, nei primi nove mesi le spedizioni di cemento in uscita dai nostri impianti industriali, in regolare andamento produttivo, sono risultate in crescente progresso, in uno scenario di prezzi medi in forte recupero, sospinti dalla leva inflazionistica. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, per quanto poco significative in valore assoluto, sono state anch’esse in espansione, con prezzi medi in valuta locale che hanno seguito l’inflazione. Il fatturato è passato da 52,4 a 60,6 milioni (+15,7%), mentre il margine operativo lordo è stato di 12,1 milioni rispetto a 4,3 milioni nell’esercizio precedente (+7,8 milioni). La perdita di valore della valuta locale (-18,3%) ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro: a parità di cambio la variazione di fatturato sarebbe stata del +36,9% ed il margine operativo lordo ricorrente avrebbe mostrato un incremento pari a 10,0 milioni. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, l’ulteriore tendenza al rialzo dei combustibili e dell’energia elettrica.

In Russia, il progressivo recupero delle spedizioni dai mesi primaverili ha permesso di chiudere le vendite dei primi nove mesi in leggera flessione sull’anno precedente, con la categoria dei cementi “oil-well” dedicati al settore estrattivo sempre in buona tenuta. I prezzi di vendita in valuta locale sono rimasti stabili. Il fatturato è passato da 136,2 milioni nel 2015 a 118,5 milioni (-12,9%) mentre il margine operativo lordo si è attestato a 37,4 milioni contro i 40,5 milioni dell’esercizio precedente, in diminuzione del 7,6%. Occorre tuttavia ricordare che il margine realizzato nell’anno precedente comprendeva 0,7 milioni di oneri non ricorrenti. La svalutazione del rublo (-14,4%) ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio e delle poste non ricorrenti, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente di -0,4% e di +3,9%. Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, la stabilità dei combustibili e l’aumento dell’energia elettrica.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di cemento dopo il brillante avvio d’anno, favorito dalle condizioni meteo, ed un più lineare secondo trimestre, hanno manifestato un calo piuttosto evidente nel corso dei mesi estivi, che ha comportato la perdita del vantaggio accumulato ed una sostanziale parità dei volumi con lo stesso periodo dell’anno precedente a tutto settembre. La debolezza della domanda è risultata più esplicita nella regione del Sud-Ovest, ed in particolare l’area di Houston, già interessata dalla contrazione delle spedizioni di prodotti speciali “oil well”, ma ha riguardato anche alcune regioni del Midwest. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente nel Sud-Ovest, ha rallentato ulteriormente. L’andamento dei prezzi medi in valuta locale si è confermato favorevole per il cemento e ha mostrato una leggera crescita anche nel calcestruzzo preconfezionato. Il fatturato complessivo è passato da 823,5 a 831,7 milioni ed il margine operativo lordo da 216,2 a 254,2 milioni di euro (+17,6%). La stabilità del dollaro non ha comportato alcun effetto cambio significativo. Occorre tuttavia tenere presente che il dato dell’anno precedente comprendeva 3,9 milioni di oneri non ricorrenti; al netto dell’effetto cambio e delle poste non ricorrenti, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente +1,2% e +15,7%. Il costo dei fattori energetici ha avuto un andamento favorevole per quanto riguarda i combustibili e piuttosto stabile per l’energia elettrica. La nuova linea di Maryneal in West Texas sta producendo in modo abbastanza regolare, sebbene la definitiva messa a punto richiederà ulteriori sforzi nei prossimi mesi.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento si è confermato in linea rispetto ai volumi piuttosto elevati raggiunti nell’anno precedente, con prezzi medi in valuta locale in progressivo miglioramento. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno mantenuto un profilo più debole, ma con prezzi, sempre in valuta locale, in crescita sensibile. Il fatturato ed il margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un incremento del 11,4% e del 30,8%. La perdita di valore del peso messicano (-17,6%) ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro: con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 450,2 milioni (-5,3%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 195,8 a 217,7 milioni (+11,2%). Da segnalare, tra i principali costi operativi in valuta locale, un andamento favorevole sia dei combustibili sia dell’energia elettrica. La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 49,6 milioni (41,3 milioni nel 2015). Sono in fase di ultimazione i lavori relativi al progetto di ampliamento della capacità produttiva dell’impianto di Apazapan, Veracruz; l’avvio della nuova linea è previsto entro il corrente mese di novembre.

Evoluzione prevedibile della gestione
In alcune aree geografiche di presenza, l’andamento dei primi nove mesi del 2016 si è, in parte, modificato rispetto al semestre e tale divergenza si riflette sulle prospettive attese per l’intero esercizio.
Negli Stati Uniti la progressiva perdita di slancio dei volumi di vendita, più marcata nelle regioni del Sud-Ovest, unitamente al confronto con un ultimo trimestre del 2015 particolarmente positivo, fa prefigurare per l’intero esercizio quantità vendute in leggera riduzione sull’anno precedente. Tuttavia, ci attendiamo che grazie al favorevole sviluppo dei prezzi ed alla elevata leva operativa, si confermi la variazione favorevole dei margini industriali rispetto all’esercizio precedente.
In Europa Centrale stiamo assistendo ad una più vivace ripresa della domanda, che permette di guardare alla chiusura dell’esercizio con ottimismo riguardo il miglioramento dei risultati operativi ricorrenti rispetto al 2015.
Per quanto riguarda Polonia e Repubblica Ceca, riteniamo di confermare per fine esercizio progressi analoghi a quelli fin qui realizzati. In Ucraina il percorso di uscita dalla recessione si sta consolidando; stimiamo pertanto un progresso dei risultati operativi tradotti in euro, superiore alle aspettative iniziali. In Russia il rafforzamento dei segnali positivi nei mesi estivi ed un effetto cambio meno sfavorevole, permettono di ipotizzare una diminuzione dei risultati operativi ricorrenti espressi in euro inferiore al 10%.
Infine in Italia, la continua debolezza dei consumi di cemento comporta il persistere di risultati operativi negativi, solo marginalmente migliori rispetto al precedente esercizio grazie al costante ed attento controllo dei costi.
Nel complesso quindi, la nostra migliore stima attualmente formulabile è coerente con quella già comunicata al mercato in occasione della relazione semestrale e propone un margine operativo lordo ricorrente per l’intero esercizio 2016, in miglioramento rispetto al periodo precedente e pari a circa 520 milioni di euro in valore assoluto.

***

La società ha scelto di pubblicare, in continuità con il passato, il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 conforme ai precedenti.
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, allo scopo di garantire continuità e regolarità di informazioni alla comunità finanziaria, ha deliberato di continuare a pubblicare, su base volontaria, informazioni trimestrali, adottando a decorrere dall’esercizio 2017 e fino a diversa deliberazione la seguente politica di comunicazione:
a) Contenuti dell’informativa trimestrale
L’informativa trimestrale oggetto di comunicazione al mercato consisterà nelle seguenti informazioni:
- descrizione generale delle condizioni operative nelle aree geografiche in cui il Gruppo svolge la propria attività
- andamento dei volumi e del fatturato consolidato, suddivisi per area geografica
- indebitamento finanziario netto consolidato e sua evoluzione.
Tali informazioni saranno messe a confronto con quelle dell’anno precedente, riferite allo stesso periodo.
b) Modalità di comunicazione
Le informazioni trimestrali saranno pubblicate esclusivamente mediante diffusione di un comunicato stampa da diramarsi al termine della riunione del consiglio di amministrazione che approva i suddetti dati contabili.
c) Tempistica di approvazione e di comunicazione delle informazioni trimestrali
L’informativa trimestrale sarà oggetto di approvazione da parte del consiglio di amministrazione in riunioni da tenersi entro 45 giorni dalla chiusura del 1° e del 3° trimestre di ogni anno e comunicata al termine della riunione con le modalità sopra indicate.

 

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
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