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30 marzo 2012

Approvati i risultati dell'esercizio 2011

Il deciso sviluppo della domanda nei Paesi emergenti ed in Europa Centrale ha più che compensato la contrazione dei risultati in Italia e Stati Uniti d'America

Il margine operativo lordo aumenta del 11% a 429 milioni e l'indebitamento netto diminuisce di 124 milioni

Utile netto di 54 milioni. Dividendo proposto: 0,05 euro per azione ordinaria e di risparmio


Dati consolidati

          
2011
     
2010
     
% 11/10

Fatturato

    €m     2.787,4     2.648,4     +5.2

Margine Operativo Lordo

    €m     429,4     387,0     +11,0

Utile netto

    €m     54,1     (41,4)     -

Utile netto escluse quote terzi

    €m     26,4     (63,5)     -
            Dic 11     Dic  10     Var.

Indebitamento netto

    €m     1.143,1     1.266,9     (123,9)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei bilanci civilistico e consolidato dell’esercizio 2011.

Nel 2011 i principali Paesi in via di sviluppo hanno mantenuto un ritmo di crescita elevato, mentre le economie più mature non hanno ancora avviato una fase di ripresa sufficientemente solida. In particolare nella zona euro, dalla seconda metà del 2011, la crisi del debito sovrano si è aggravata facendo emergere preoccupanti fattori di incertezza legati agli effetti del consolidamento dei conti pubblici ed alle crescenti difficoltà nell’erogazione del credito all’economia da parte del settore bancario, che hanno comportato un raffreddamento dell’attività produttiva. Tutti auspicano che l’indebolimento congiunturale risulti di breve durata, ma esiste il rischio che per effetto delle politiche di bilancio restrittive e di nuove tensioni finanziarie la debolezza economica si prolunghi nel tempo. Negli Stati Uniti, a partire dal quarto trimestre, le condizioni del mercato del hanno incominciato a migliorare, ma è ancora presto per stabilire se si tratti di vera ripresa economica. Le pressioni inflazionistiche riferite ai fattori energetici, si sono attenuate soprattutto nei Paesi maturi. Gli investimenti in costruzioni, da cui dipende la domanda di cemento e calcestruzzo nelle aree in cui opera il gruppo, hanno mostrato un deciso andamento espansivo in Europa Orientale e confermato un miglioramento oltre le attese in Europa Centrale; per contro il settore è stato ancora penalizzato dalla perdurante debolezza dell’edilizia residenziale negli Stati Uniti e dalla difficile situazione economica che sta attraversando l’Italia, entrata praticamente in recessione.

Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha venduto 28,2 milioni di tonnellate di cemento (+6,2% rispetto al 2010) e 15,1 milioni di metri cubi di calcestruzzo preconfezionato (+4,8%).
Nei vari mercati di presenza, l’esercizio 2011 è stato caratterizzato da condizioni operative molto differenziate tra loro. In Italia, l’indebolimento della domanda interna e l’effetto sul reddito disponibile delle manovre correttive di finanza pubblica hanno contribuito a peggiorare il quadro congiunturale dei consumi e degli investimenti, particolarmente dal terzo trimestre in poi. Le economie dell’Europa Centrale, strutturalmente più solide, hanno mantenuto i benefici derivanti dal dinamismo del commercio estero ed approfittato del clima mite che ha caratterizzato il primo e l’ultimo trimestre dell’anno. In Europa Orientale abbiamo assistito ad una crescita delle consegne a doppia cifra, segno che il prodotto del settore costruzioni sta tornando ai livelli ante crisi (2007 – 2008). Negli Stati Uniti, la domanda legata all’edilizia residenziale non ha presentato segnali di ripresa, quella per l’edilizia non residenziale ha continuato a soffrire a causa delle riduzioni degli investimenti privati e gli investimenti pubblici in infrastrutture hanno subito limitazioni dovute agli elevati livelli d’indebitamento di molti Stati dell’unione. Infine in Messico, dove il ritmo di crescita del Paese si mantiene positivo e coerente, importanti progetti di costruzione e di rinnovo delle infrastrutture hanno fornito adeguato sostegno agli investimenti in costruzioni.

Il fatturato consolidato è aumentato del 5,2%, da 2.648,4 a 2.787,4 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 25,9 milioni, mentre l’effetto cambio è risultato negativo per 44,8 milioni; a parità di condizioni, il fatturato sarebbe aumentato del 6,0%.
Il margine operativo lordo è passato da 387,0 a 429,4 milioni, +11,0% rispetto all’anno precedente. Le variazioni del perimetro di consolidamento sono state positive per 3,3 milioni e l’effetto cambio negativo per 7,8 milioni. Il dato dell’esercizio in esame comprende tuttavia ricavi non ricorrenti per 7,1 milioni, riferiti alla plusvalenza sulla cessione di un immobile non strumentale in Lussemburgo, mentre quello del 2010 comprendeva costi non ricorrenti derivanti principalmente dalla svalutazione dello stabilimento di Oglesby, (Illinois). Escludendo le componenti non ricorrenti, il margine operativo lordo è passato da 398,3 a 422,3 milioni (+6,0%), con un’incidenza sul fatturato del 15,2% (era 15,0% nel 2010). La redditività caratteristica ha beneficiato della ripresa dei volumi e del rafforzamento dei prezzi in Europa Orientale, confermandosi stabile a livelli interessanti anche nei Paesi meno dinamici (Repubblica Ceca e Polonia). In Europa Centrale ed in Messico il miglioramento si è verificato grazie all’effetto volume, ed ha riguardato i valori assoluti, non tanto quelli in rapporto al fatturato. Negli Stati Uniti, causa l’ulteriore discesa dei prezzi, accompagnata dal basso utilizzo della capacità produttiva e da una certa pressione lato costi, la redditività caratteristica ha probabilmente toccato il punto minimo del ciclo. L’effetto volumi è stato molto sfavorevole in Italia, dove il buon recupero dei prezzi di vendita non ha potuto compensare l’aumento dei costi unitari di produzione, dovuto sia all’incremento dei fattori energetici sia al modesto livello di attività delle fabbriche. Interessanti segnali di miglioramento dell’efficienza produttiva si sono manifestati nei Paesi dove abbiamo recentemente concluso importanti progetti d’investimento. In Ucraina, dopo due esercizi molto sofferti, il margine operativo lordo è tornato ad essere positivo; la Russia ha espresso la più alta redditività caratteristica all’interno del gruppo.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono ammontati a 243,5 milioni, contro i 386,7 milioni dell’esercizio precedente. Il dato del 2010 comprendeva la perdita durevole di valore degli immobili, impianti e macchinari situati presso lo stabilimento di Oglesby (Illinois), per complessivi 163,9 milioni. Il risultato operativo si è attestato a 185,9 milioni rispetto a 0,3 milioni nel 2010. Gli oneri finanziari netti sono diminuiti a 99,8 milioni, contro i 103,6 milioni del precedente esercizio. La variazione favorevole è attribuibile al saldo netto positivo da fluttuazione dei tassi di cambio e degli strumenti derivati, oltre alla riduzione dell’indebitamento netto. Le plusvalenze da realizzo di partecipazioni hanno offerto un contributo di 1,2 milioni, mentre sui risultati delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, che presentano una perdita pari a 3,0 milioni, ha pesato in particolare il difficile andamento delle nostre partecipate in Stati Uniti d’America. Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte si è attestato a 84,3 milioni, contro una perdita di 102,1 milioni del 2010. Dopo imposte sul reddito per 30,2 milioni, corrispondenti ad un’aliquota fiscale del 36% circa, il conto economico dell’esercizio 2011 si è chiuso con un utile di 54,1 milioni, rispetto ad una perdita di 41,4 milioni nel 2010. Il risultato attribuibile agli azionisti della società è passato da una perdita di 63,5 milioni nel 2010 ad un utile di 26,4 milioni nell’esercizio in esame.
Il flusso di cassa dell’esercizio 2011, al lordo delle voci non ricorrenti positive e/o negative, è stato pari a 297,6 milioni, rispetto a 345,3 milioni nel 2010. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2011 si è attestato a 1.143,1 milioni, in riduzione di 123,9 milioni rispetto ai 1.266,9 milioni di fine 2010. Nell’esercizio appena trascorso, il gruppo ha distribuito dividendi per 15,8 milioni, di cui 1,2 milioni da parte della capogruppo Buzzi Unicem SpA, ed ha pagato investimenti industriali per complessivi 156,6 milioni, di cui 60,3 milioni relativi a progetti d’incremento della capacità produttiva o speciali.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2011, inclusa la quota spettante ai terzi, si è attestato a 2.844,8 milioni contro 2.803,7 milioni di fine 2010; pertanto il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto è sceso a 0,40 contro 0,45 del precedente esercizio.

La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con una perdita di 5,7 milioni di euro (utile netto di 44,3 milioni nel 2010) ed un autofinanziamento di 30,3 milioni.


Italia
Il perdurare della crisi nel mercato dell’edilizia ha comportato un calo dei consumi per il quinto anno consecutivo. Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, compresi i volumi destinati all’esportazione, sono diminuite del 10,5%. La politica commerciale ha avuto come priorità il miglioramento dei prezzi di vendita; il recupero ottenuto è stato apprezzabile (+8,4% sull’anno precedente) ma tale sforzo dovrà proseguire in futuro per allineare il valore intrinseco del nostro prodotto a quello di mercato. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha riportato un calo produttivo del 11,5% rispetto al 2010. I prezzi di vendita si sono lievemente mossi al rialzo (+0,7%), anche grazie alle iniziative conseguenti al progetto H2NO, attraverso il quale Unical garantisce la consegna del calcestruzzo in cantiere con la consistenza adatta al suo impiego, senza necessità di dannose aggiunte d’acqua che ne compromettano le caratteristiche.
Il fatturato delle attività italiane è passato da 614,2 a 568,1 milioni (-7,5%). Durante l’esercizio, la società venduto quote emissione CO2 ad essa assegnate e risultanti in eccesso a causa del modesto andamento produttivo, realizzando altri ricavi operativi per 13,5 milioni (31,0 milioni nel 2010). Il margine operativo lordo si è fermato a 10,3 milioni, -68,3% rispetto al dato 2010 (32,5 milioni), con un’incidenza sul fatturato ridotta a 1,8%. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 22,4 milioni.

Europa Centrale
In Germania le nostre consegne di cemento hanno avuto un brillante sviluppo rispetto all’anno scorso (+12,8%), in un contesto di prezzi, purtroppo, ancora deboli (-1,5% il livello medio). Il settore calcestruzzo preconfezionato ha evidenziato una crescita del 27,5%, di cui circa 11,5% dovuta alla variazione dell’area di consolidamento (acquisizione del gruppo SIBO da luglio 2010), a fronte di una sostanziale stabilità dei prezzi (-0,5%). Il fatturato complessivo è così passato da 548,5 a 636,6 milioni, con un aumento del 16,0% (sarebbe stato +11,3% a parità di perimetro). Il margine operativo lordo ha chiuso in progresso del 18,3%, a 90,3 milioni rispetto ai 76,3 milioni del 2010, con un’incidenza sul fatturato del 14,2%. Gli altri proventi operativi comprendono la vendita di quote emissione CO2 per complessivi 2,6 milioni (6,0 milioni nel 2010). Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 29,0 milioni.

In Lussemburgo le vendite di leganti idraulici e clinker, comprese le quantità destinate all’esportazione, hanno presentato uno sviluppo favorevole (+22,3%), a fronte di una leggera contrazione dei ricavi medi unitari (-1,8%). Il fatturato è stato pari a 112,8 milioni rispetto a 92,3 milioni nell’esercizio precedente (+22,2%), ed il margine operativo lordo è più che raddoppiato, portandosi a 33,4 milioni (16,4 milioni nel 2010). Il margine operativo lordo ricorrente si è attestato a 26,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 23,4%. Il forte aumento dei risultati è influenzato dalla cessione di quote di emissione CO2 stimate in eccesso per 5,7 milioni (0,4 milioni nel 2010) e da altri ricavi non ricorrenti pari a 7,1 milioni, costituiti da plusvalenza sulla cessione di un immobile non strumentale. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 2,2 milioni.

Nei Paesi Bassi le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno confermato quota 0,9 milioni di metri cubi (+3,6% rispetto al 2010). I ricavi netti sono stati pari a 109,7 milioni, in diminuzione del 3,0% (113,2 milioni nel 2010) a causa del livello debole dei prezzi (-3,0%). Il margine operativo lordo si è attestato a 1,6 milioni, contro 0,6 milioni del 2010, quando il conto economico era stato gravato da oneri di ristrutturazione per 1,5 milioni. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 2,3 milioni.

Nel complesso quindi, il settore operativo Europa Centrale ha realizzato ricavi netti per 826,7 milioni (728,5 milioni nel 2010) ed un margine operativo lordo di 125,4 milioni (93,3 milioni nel 2010).

Europa Orientale
In Polonia le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva sono aumentate del 7,8%, con un elevato grado di utilizzo della capacità, e quelle di calcestruzzo preconfezionato del 17,2%. Il livello medio dei prezzi del cemento in valuta locale è rimasto pressoché invariato (+0,8%), dato che il Paese dispone di capacità ancora inutilizzata, mentre i prezzi del calcestruzzo preconfezionato, dopo la caduta del 2010, sono risaliti (+10,2%). Tali dinamiche di mercato hanno comportato un incremento del fatturato del 11,4%, assestatosi a 144,0 milioni di euro (129,3 milioni nel 2010). La svalutazione dello zloty ha avuto influenza negativa sui ricavi: a parità di cambi la variazione rispetto al 2010 sarebbe stata pari a +14,9%. Il margine operativo lordo ha raggiunto i 36,9 milioni di euro contro i 33,4 milioni del 2010 (+10,5%). Fra gli altri ricavi operativi sono compresi 1,5 milioni (0,4 milioni nel 2010) provenienti dalla cessione di quote emissione CO2 stimate in eccesso. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 2,2 milioni.

In Repubblica Ceca il nostro gruppo ha potuto aumentare le vendite del 26,2%, sfruttando l’integrazione verticale nel paese ed aumentando le esportazioni verso la Polonia ed altri Paesi limitrofi. I prezzi medi, espressi in valuta locale, hanno sofferto la pressione competitiva della vicina Slovacchia e risentito dei maggiori costi di distribuzione (-11,5%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato un andamento complessivamente favorevole, con vendite in aumento del 11,9% e prezzi in flessione del 3,9%. Il fatturato totale è stato pari a 172,0 milioni di euro, +7,8% rispetto al 2010 (159,4 milioni). Il margine operativo lordo si è portato a 35,2 milioni contro i 32,8 milioni del 2010. La redditività caratteristica si è pertanto mantenuta sostanzialmente stabile, passando dal 20,6% dell’anno precedente al 20,5% del 2011. Tra i costi di esercizio, si segnala l’andamento favorevole dei combustibili e l’incremento dell’energia elettrica (+7%). La rivalutazione della corona ceca ha avuto un impatto positivo sulla traduzione dei risultati in euro: al netto dell’effetto cambio ricavi e margine operativo lordo sarebbero cresciuti rispettivamente del 5,2% e del 4,2%. Fra gli altri ricavi operativi sono compresi 0,5 milioni (0,3 milioni nel 2010) provenienti dalla cessione di quote emissione CO2 stimate in eccesso. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 3,0 milioni.

In Ucraina i nostri volumi di vendita del cemento e del calcestruzzo preconfezionato hanno avuto uno sviluppo favorevole, chiudendo con incrementi rispettivamente del 24,0% e del 22,6%. I prezzi medi di vendita in valuta locale, trainati dalla forte richiesta, hanno mantenuto una costante intonazione positiva, confermando un aumento del 16,8% per il cemento e del 12,7% per il calcestruzzo. Il fatturato è stato pari a 112,5 milioni di euro, in aumento del 37,9% rispetto a 81,5 milioni del 2010, malgrado l’indebolimento della moneta locale; a parità di cambio l’incremento delle vendite sarebbe stato del 45,4%. Il margine operativo lordo, è risultato positivo per 6,9 milioni, contro un valore negativo di 10,5 milioni nel 2010. Il risultato beneficia, oltre che del miglioramento dei ricavi, anche dei miglioramenti ottenuti nell’efficienza produttiva grazie alla messa a punto dei nuovi impianti per l’utilizzo del carbone al posto del gas naturale in entrambi i siti produttivi. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 14,4 milioni.

In Russia, nell’esercizio le vendite di cemento hanno avuto esito brillante (+33,7%). I prezzi di vendita in valuta locale hanno iniziato ad irrobustirsi solo nella seconda parte dell’anno e hanno chiuso con un incremento del 6,6% rispetto alla media 2010. I ricavi netti sono passati da 124,1 a 175,5 milioni di euro (+41,4%). Al netto dell’effetto cambio, che ha presentato una flessione del 1,5%, l’aumento sarebbe stato del 43,6%. Oltre alla dinamica favorevole dei volumi e dei prezzi, i risultati hanno beneficiato delle efficienze derivanti dalla nuova linea produttiva a via secca e pertanto l'aumento del margine operativo lordo è stato significativo, da 39,7 milioni del 2010 a 65,7 milioni (+65,5%). Espresso in valuta locale il margine operativo lordo è cresciuto del 68,3% La redditività caratteristica, passata dal 32,0% al 37,4%, ha rappresentato il livello d’eccellenza nell’ambito del gruppo. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 36,8 milioni.

Nel complesso quindi, il settore operativo Europa Orientale ha realizzato ricavi netti per 598,3 milioni (492,7 milioni nel 2010) ed un margine operativo lordo di 144,7 milioni (95,3 milioni nel 2010).

Stati Uniti d’America
I volumi di vendita realizzati dal gruppo sono stati leggermente inferiori (-1,6%), ed anche le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno risentito della stagnazione (-1,3%). La debolezza della domanda ha continuato ad incidere sui prezzi di vendita del cemento in valuta locale (-5,3%), mentre quelli del calcestruzzo preconfezionato hanno avuto andamento più favorevole (+1,9%). Il fatturato totale si è dunque fermato a 557,9 milioni di euro (-7,2%). Il deprezzamento del dollaro (-5,0% nel corso dell’anno) ha comportato un impatto sfavorevole pari a 27,9 milioni sui ricavi netti. Il prolungato, modesto utilizzo della capacità produttiva e gli incrementi dei combustibili e della distribuzione non hanno permesso di migliorare i costi unitari di produzione. Il margine operativo lordo è così passato da 88,7 a 66,6 milioni di euro (-24,9%), esprimendo una redditività caratteristica ricorrente del 11,9% (era il 16,6% nel 2010). Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 24,1 milioni.

Messico (consolidamento al 50%)
La collegata Corporación Moctezuma, grazie all’apporto del nuovo stabilimento produttivo di Apazapan nello stato di Veracruz, ha chiuso l’esercizio con volumi di vendita in aumento del 13,6% e prezzi in rialzo del 5,9%. Fatturato e margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un aumento del 15,2% e del 10,3%. La svalutazione del peso     (-3,3%) ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro: il fatturato è aumentato del 11,5% rispetto al 2010, passando da 213,4 a 237,9 milioni ed il margine operativo lordo è migliorato del 6,8% a 82,4 milioni (77,2 milioni nel 2010). Il rapporto tra le due grandezze non ha potuto confermare il livello dell’esercizio precedente (36,2% nel 2010 contro 34,6% nel 2011) per l’effetto sui costi di produzione causato dall’inflazione dei fattori energetici ma si è ugualmente confermato ad un livello d’eccellenza. Gli investimenti industriali effettuati sono stati pari a 20,2 milioni.


Evoluzione prevedibile
Nei Paesi in cui opera il gruppo, particolarmente durante il primo semestre del 2011, una buona ripresa dei volumi di vendita ha caratterizzato le economie emergenti e l’Europa Centrale. Per contro in Stati Uniti d’America e soprattutto in Italia la domanda di materiali da costruzione si è confermata debole. Condizioni climatiche particolarmente favorevoli sia nel primo sia nel quarto trimestre hanno contribuito a consolidare il miglioramento del mercato. Un’inversione di tendenza nell’attività economica del nostro settore si è quindi verificata, ma solo in alcune aree geografiche; altre, particolarmente importanti per il gruppo, sembrano richiedere tempi più lunghi. A breve termine la visibilità è limitata ed ostacolata dal raffreddamento della crescita economica in Europa, che non ha ancora del tutto superato le recenti tensioni finanziarie e la crisi dei debiti sovrani.

Nei primi mesi dell’esercizio abbiamo ottenuto buoni risultati di vendita negli Stati Uniti, dove il clima è stato mite. Per contro, in Europa Centrale ed Orientale l’eccezionale ondata di freddo ha praticamente bloccato l’attività edilizia durante il mese di febbraio ed in Italia oltre al gelo di febbraio hanno pesato lo sciopero degli autotrasportatori in gennaio e l’entrata del paese in recessione economica. Le reali tendenze della domanda si potranno valutare meglio al termine dei primi sei mesi, quando si sarà attenuato l’effetto della stagionalità .

In Italia, i prezzi di vendita dovrebbero posizionarsi stabilmente ad un livello superiore rispetto ai valori di uscita dal 2011, ma ci aspettiamo una domanda debole, poiché il Paese è in una situazione di forte difficoltà economica, in cui il settore privato tende a rinviare le decisioni d’investimento ed il rilancio delle opere pubbliche infrastrutturali si scontra con i vincoli molto rigidi della finanza pubblica. I risultati operativi continueranno, quindi a rimanere insoddisfacenti. Oltre all’andamento dei prezzi, le note positive riguardano il costo dei combustibili, che dovrebbe avere una variazione favorevole rispetto al picco del 2011, e la riduzione dei costi, attuata attraverso nuove misure di miglioramento continuo.

Per i Paesi dell’Europa Centrale, prevediamo volumi stabili, agli elevati livelli raggiunti nel 2011, e prezzi medi non inferiori all’esercizio precedente. Considerando una certa inflazione lato costi, si profila pertanto una redditività operativa analoga a quella del bilancio appena chiuso.
In Europa Orientale, ci attendiamo che le attività della Polonia proseguano in modo favorevole, sostenute dal completamento dei lavori infrastrutturali per i Campionati Europei di calcio e da una situazione economica non priva di rischi, ma tra le più promettenti della UE. In Repubblica Ceca riteniamo che gli investimenti in costruzioni difficilmente incominceranno a risollevarsi, ma le nostre unità operative (cemento e calcestruzzo) sono molto competitive ed esistono opportunità di sinergie con le regioni meridionali della Polonia. La visione a breve termine riguardante la Russia e l’Ucraina è quella di un anno 2012 in cui sia i volumi sia i prezzi tenderanno ancora ad aumentare. Peraltro esiste in questi paesi un andamento dei costi abbastanza penalizzante, soprattutto laddove il fornitore è unico (energia elettrica, combustibili) o gli incrementi sono fissati per legge (salario minimo). Nel complesso comunque, ci attendiamo da questi due mercati un contributo superiore all’esercizio precedente.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America le ricerche più accreditate sull’industria della costruzione rinviano al 2013 la ripresa della domanda rispetto agli attuali minimi. Molto dipende dalla creazione di nuovi posti di lavoro nel Paese e quindi da come il tasso di disoccupazione si muoverà nei prossimi mesi. Le opportunità di miglioramento dei prezzi sono promettenti, a partire dal secondo trimestre. Se il mercato, come probabile, accetterà gli annunci dei produttori ciò dovrebbe permettere di compensare adeguatamente un’inflazione dei principali costi intorno al 4/5% ed ottenere da questa area geografica un contributo non inferiore all’esercizio precedente.

In Messico, il settore costruzioni dovrebbe beneficiare dell’impulso dato dal governo centrale e statale alle opere pubbliche, in vista delle prossime elezioni del luglio 2012. Le nostre vendite potranno migliorare in sintonia con lo sviluppo della domanda. I prezzi dovrebbero restare remunerativi e dal lato costi l’attesa è quella di un risparmio interessante, grazie alla discesa del costo di acquisto del petcoke.

Sulla base di queste considerazioni, che vedono le economie emergenti ben posizionate per un ulteriore progresso reddituale, una situazione stabile in Europa Centrale, qualche opportunità di anticipata ripresa negli Stati Uniti e perduranti difficoltà in Italia, possiamo concludere affermando che a livello consolidato il prossimo bilancio dovrebbe chiudere con risultati operativi simili a quelli del 2011.

All'Assemblea degli Azionisti di Buzzi Unicem SpA, fissata in prima convocazione per il giorno 11 Maggio 2012, sarà proposta:
-  la copertura della perdita d'esercizio mediante utilizzo della riserva Utili portati a nuovo;
-  la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per ogni azione ordinaria e per ogni azione di risparmio, tramite prelievo da riserve disponibili;
La misura del dividendo è uguale per entrambe le categorie di azioni in quanto derivante da riserve disponibili come previsto dall'art. 28 dello Statuto. Il pagamento del dividendo, se approvato dallAssemblea, avrà luogo a partire dal 24 maggio 2012 (con data stacco 21 maggio 2012).
L’Assemblea è stata altresì convocata per assumere le necessarie deliberazioni in relazione alla scadenza del mandato, ai sensi dell’art. 2386 del codice civile, del consigliere Prof.ssa Ester Faia, nominata per cooptazione lo scorso 8 marzo 2012, nonché in merito alla relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell’art. 123 ter del D.Lgs. n. 58/1998.

Azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione  ha deciso di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione (con correlativa revoca per la parte non utilizzata dell'analoga autorizzazione adottata il 13 maggio 2011) all’acquisto di ulteriori massime n. 4.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L’autorizzazione è richiesta, altresì, per l’alienazione delle azioni proprie detenute dalla società.
La proposta di autorizzazione all’acquisto nonchè alla disposizione di azioni proprie è motivata dalla finalità di consentire alla società di intervenire nell’eventualità di oscillazioni delle quotazioni delle azioni della società al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato azionario, nei limiti in cui ciò sia conforme alla normativa vigente o a prassi di mercato ammesse, nonché di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità. E’ altresì motivata dal fine di consentire alla società di procedere all’acquisto di azioni proprie anche al fine di disporne come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, o per la distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per assegnazioni gratuite ai soci.
L’autorizzazione è richiesta per la durata di diciotto mesi a far data dall’approvazione dell’assemblea.
Il corrispettivo proposto per l’acquisto, comprensivo degli oneri accessori di acquisto, è compreso tra un minimo per azione di euro 0,60, pari al valore nominale, ed un massimo per azione di euro 10 relativamente alle azioni di risparmio e di euro 15 relativamente alle azioni ordinarie, ovvero al prezzo più elevato consentito dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009, qualora tali prassi venissero adottate dalla società.
Il controvalore massimo utilizzabile previsto per l’acquisto è pari a 60 milioni.
Gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato, secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana. La società potrà anche avvalersi delle modalità previste dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009.
Le operazioni di disposizione delle azioni proprie potranno avvenire in qualsiasi momento, in tutto o in parte, in una o più volte, sia mediante alienazione delle stesse sia quale corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, nonchè per la distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile ovvero per assegnazioni gratuite ai soci.
A valere sulla precedente autorizzazione rilasciata dall’assemblea ordinaria del 13 maggio 2011, sino alla data odierna non sono state effettuate operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie, mentre è stata deliberata del Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna l’assegnazione, con effetto dal 31 maggio 2012, di n. 110.865 azioni proprie di risparmio a dipendenti con incarichi direttivi della società e delle sue controllate nell’ambito dell’attuazione del piano di incentivazione adottato per il triennio 2009-2011. Le informazioni relative a tale assegnazione saranno riportate nel documento informativo redatto e reso pubblico ai sensi e nei termini di cui all’art. 84 bis del Regolamento Consob n. 11971/99.
Alla data odierna la società detiene n. 500.000 azioni proprie ordinarie e n. 140.155 azioni proprie di risparmio, pari allo 0,31% dell’intero capitale sociale.

Corporate Governance
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari, che verrà messa a disposizione del pubblico contestualmente alla messa a disposizione del progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2011.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui al Codice di Autodisciplina di Borsa (così come applicati dalla società secondo quanto indicato nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari), in capo ai consiglieri York Dyckerhoff, Ester Faia, Aldo Fumagalli Romario, Gianfelice Rocca e Maurizio Sella.

Modifiche statutarie
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’assemblea straordinaria degli azionisti:
- il rinnovo per 5 anni della delega agli amministratori per aumenti di capitale per un importo massimo di nominali 25 milioni di euro, anche in deroga al diritto di opzione;
- il rinnovo per 5 anni della delega agli amministratori per emettere obbligazioni convertibili e/o con warrant per un importo di massimi 300 milioni di euro, anche in deroga al diritto di opzione;
- il rinnovo per 5 anni di ulteriore delega agli amministratori per aumenti di capitale, anche a servizio dell’emissione di obbligazioni convertibili e/o con warrant, con esclusione del diritto di opzione nel limite del 10% del capitale sociale, per un ulteriore importo massimo di nominali 12 milioni di euro.

Prestiti obbligazionari
Durante l'esercizio 2011 nessuna società del gruppo ha emesso nuovi prestiti obbligazionari.
Nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2011 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:
- in data 29 maggio 2012, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2002.
- in data 29 maggio 2013, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2002.
Il prestito mezzanino emesso dalla controllata Dyckerhoff AG, pari a 200,0 milioni di euro di valore nominale iniziale, scade a dicembre 2012.

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA ha infine deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario di ammontare massimo di 350 milioni di euro, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2012 e rivolto ai soli investitori qualificati. I termini finali dell’emissione saranno determinati al momento del pricing, in base alle condizioni future di mercato. Il prestito obbligazionario sarà offerto e venduto solamente al di fuori degli Stati Uniti ad investitori che non siano definiti “US persons” secondo il Regulation S, e non sarà registrato secondo lo US Securities Act del 1933, come successivamente modificato.

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Mariangiola Fiore
Tel. +39 0142 416 404
Email: mfiore@buzziunicem.it

I risultati del bilancio 2011 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà lunedi’, 2 aprile alle ore 10:00. Per partecipare comporre il n. +39 02 8020911