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01 aprile 2011

Approvati i risultati dell'esercizio 2010

L’impatto delle svalutazioni (113 milioni) determina una perdita netta di 41 milioni

Margini operativi penalizzati dalla dinamica dei prezzi, con vendite in ripresa dal secondo semestre

Completamento dei programmi di espansione strategica e di rafforzamento della competitività

Dividendo proposto: 0,03 euro ai soli azionisti di risparmio, ad ulteriore rafforzamento della struttura patrimoniale

Dati consolidati

                2010         2009         % 10/09
Fatturato       €m       2.648,4       2.671,8       -0,9
Margine Operativo Lordo       €m       387,0       541,7       -28,6
Utile netto       €m       (41,4)       171,4       n.a.
Utile netto escluse quote terzi       €m       (63,5)       139,5       n.a.
                12/10       12/09       Var.
Indebitamento netto       €m       1.266,9       1.209,3       (57,7)


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei bilanci civilistico e consolidato dell’esercizio 2010.

Nel 2010 i Paesi in via di sviluppo, con la Cina in primo piano, hanno dato un importante contributo al risanamento dell’economia globale, mentre sia gli Stati Uniti sia gli altri Paesi con economie più mature hanno mostrato una ripresa assai lenta. Purtroppo nei paesi “ricchi” dell’Ocse le prospettive dell’occupazione sono molto meno incoraggianti di quelle della crescita e senza un meccanismo virtuoso di creazioni di lavoro la vera uscita dalla recessione globale richiederà ancora del tempo. La crisi del debito sovrano, innescata da alcuni stati della zona euro, e gli accresciuti vincoli alla disponibilità di spesa pubblica in infrastrutture hanno condizionato il settore delle costruzioni e la conseguente richiesta di cemento e calcestruzzo nelle aree in cui opera il gruppo; peraltro, dal secondo semestre si sono rafforzati alcuni indicatori di una crescente fiducia in scenari maggiormente positivi e non lontani cicli di crescita.
Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha venduto 26,6 milioni di tonnellate di cemento (+4,0% rispetto al 2009) e 14,4 milioni di metri cubi di calcestruzzo preconfezionato (+3,5%).
Il ciclo negativo che nel 2009 aveva caratterizzato in modo contestuale il settore delle costruzioni in molti Paesi emergenti e nelle economie più avanzate, vanificando i benefici che la diversificazione geografica normalmente apporta, è ancora pervasivo e latente. Si sono manifestate comunque, soprattutto nella seconda parte dell’anno, dinamiche di crescita differenziate tra i vari mercati, con evidenze di significative accelerazioni nei volumi di vendita. In Italia, tutte le tipologie della domanda hanno continuato a soffrire ed il potenziale effetto anti-ciclico delle opere pubbliche è condizionato dalle ridotte capacità di spesa. Per contro le economie dell’Europa Centrale, in cui il bilancio pubblico è strutturalmente più solido, hanno saputo trarre giovamento dalla ripresa dei commerci con l’estero, particolarmente verso i Paesi di nuova e rapida industrializzazione, iniziando a mostrare incoraggianti segnali di crescita. Gli Stati Uniti hanno beneficiato degli investimenti pubblici in infrastrutture previsti dai piani di stimolo, ma l’edilizia non residenziale è rimasta in forte crisi, per i diffusi tagli agli investimenti nel settore privato, ed il settore residenziale non è ancora uscito dalle conseguenze della bolla immobiliare innescatasi alcuni anni fa. Le economie emergenti dell’Est Europa, dopo un periodo di drastica riduzione delle attività, proseguito sino al primo semestre del presente esercizio, hanno invertito la tendenza in modo piuttosto brillante per quanto riguarda i volumi di vendita, ma la dinamica dei prezzi è stata assai sfavorevole. Infine, i risultati conseguiti dal Messico si sono confermati soddisfacenti ed in progressivo miglioramento dal secondo semestre, per effetto del buon andamento dei volumi di vendita, prezzi stabili e grazie al rafforzamento della valuta locale nei confronti dell’euro.

Il fatturato consolidato è diminuito del 0,9%, da 2.671,8 a 2.648,4 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 36,3 milioni, così come l’effetto cambio per 84,4 milioni; a parità di condizioni, il fatturato sarebbe diminuito del 5,4%. Il margine operativo lordo è diminuito da 541,7 a 387,0 milioni, -28,6% rispetto all’anno precedente. Le variazioni del perimetro di consolidamento sono state positive per 1,0 milioni e l’effetto cambio anch’esso positivo per 20,7 milioni. Il dato dell’esercizio in esame comprende tuttavia costi non ricorrenti per 11,2 milioni, riferiti principalmente alla svalutazione dello stabilimento di Oglesby (Illinois). Escludendo le componenti non ricorrenti, il margine operativo lordo è passato da 519,1 a 398,3 milioni (-23,3%), con un’incidenza sul fatturato del 15,0% (era il 19,4% nel 2009). La pressione sulla redditività è stata principalmente causata dall’accresciuta debolezza dei prezzi, riscontrata in quasi tutti i mercati di presenza. Inoltre ha influito una spiccata inflazione nel costo dei combustibili nella seconda metà dell’esercizio ed un prolungato utilizzo delle fabbriche ad un livello molto basso di utilizzo della capacità produttiva. L’Ucraina è l’unico paese che ha purtroppo confermato un margine operativo lordo negativo (-10,5 milioni nel 2010 rispetto a –4,5 milioni nel 2009): oltre alla debolezza dei prezzi di vendita, la prolungata messa a punto dei nuovi impianti per l’utilizzo del carbone al posto del gas naturale non ha permesso di beneficiare appieno dei risparmi di costo previsti. In Repubblica Ceca si è verificato un ridimensionamento del margine operativo lordo importante, ma la redditività caratteristica è rimasta superiore alla media (20,6%), così come in Polonia (25,8%) e Russia (32,0%), mercati favoriti dalla dinamica delle vendite. Il margine operativo lordo ricorrente si è leggermente ridotto anche nei Paesi appartenenti all’Europa Centrale, sia in assoluto sia in percentuale, tenendo presente che i Paesi Bassi hanno scontato alcuni oneri di ristrutturazione aziendale. In Italia il livello di prezzo medio del secondo semestre si è allineato a quello dei costi monetari di produzione e la mediocre redditività caratteristica del 5,3% è stata quasi interamente ottenuta dalla vendita dei diritti di emissione CO2, in eccesso rispetto al livello di produzione. Negli Stati Uniti, l’effetto prezzi sfavorevole ed un mix di vendita costituito da prodotti a più basso valore aggiunto sono i principali motivi che hanno condotto la redditività caratteristica al 16,6% (rispetto al 22,3% del 2009). Il Messico ha chiuso con risultati operativi di poco inferiori in valuta locale e con un rapporto margine operativo lordo/ricavi netti al 36,2%, in peggioramento di alcuni punti rispetto al dato 2009; è stata soprattutto l’inflazione dell’energia e dei combustibili a peggiorare la redditività delle vendite.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono ammontati a 386,7 milioni, contro i 218,7 milioni del 2009. Hanno contribuito a formare tale importo la perdita durevole di valore degli immobili, impianti e macchinari situati presso lo stabilimento di Oglesby (Illinois) per 150,9 milioni e di altre attività immateriali e materiali per complessivi 13,0 milioni. Tali svalutazioni hanno praticamente annullato il risultato operativo dell’esercizio, che si è ridotto a 0,3 milioni (erano 323,0 milioni nel 2009). Gli oneri finanziari netti si sono attestati a 103,6 milioni, contro i 99,9 milioni del precedente esercizio. L’incremento è attribuibile all’allungamento della durata media dei finanziamenti ed all’aumento dell’indebitamento netto in valore assoluto. Non ci sono state plusvalenze significative da realizzo di partecipazioni (6,2 milioni nel 2009) ed i risultati delle partecipazioni valutate a patrimonio netto si sono decisamente ridimensionati da 5,9 a 0,6 milioni nel 2010. Per effetto di quanto esposto, la perdita ante imposte ha raggiunto i 102,1 milioni, contro l’utile ante imposte di 235,2 milioni del 2009. Dopo imposte sul reddito positive per 60,6 milioni, derivanti sia dall’effetto imposte differite sia da proventi fiscali relativi agli esercizi precedenti, il conto economico dell’esercizio 2010 si è chiuso con una perdita di 41,4 milioni, rispetto ad un utile di 171,4 milioni nel 2009. Il risultato attribuibile agli azionisti della società è passato da un utile di 139,5 milioni nel 2009 ad una perdita di 63,5 milioni nell’esercizio in esame.

Il flusso di cassa dell’esercizio 2010, al lordo delle voci non ricorrenti positive e/o negativo, è stato pari a 345,3 milioni, rispetto a 390,1 milioni del 2009. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2010 si è attestato a 1.266,9 milioni, in aumento di 57,7 milioni rispetto ai 1.209,3 milioni di fine 2009. Nell’esercizio appena trascorso, il gruppo ha distribuito dividendi per 46,3 milioni, di cui 37,9 da parte della capogruppo Buzzi Unicem SpA, ed ha pagato investimenti industriali per complessivi 268,2 milioni, di cui 162,8 milioni relativi a progetti d’incremento della capacità produttiva o speciali.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2010, inclusa la quota spettante ai terzi, si è attestato a 2.803,7 milioni contro 2.712,4 milioni di fine 2009; pertanto, il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto si è mantenuto a 0,45 come nel precedente esercizio.

La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 44,3 milioni di euro (112,6 milioni nel 2009) ed un autofinanziamento di 82,6 milioni.

Italia
Il perdurare della crisi nel mercato dell’edilizia ha comportato un calo dei consumi per il quarto anno consecutivo. Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker sono aumentate del 5,5% principalmente grazie agli incrementi nelle esportazioni e nelle vendite di clinker. I prezzi di vendita, a causa della domanda debole e della competizione esasperata, sono notevolmente scesi fino al termine dell’estate, portando ad una flessione progressiva di oltre il 22% sull’anno precedente. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha riportato un calo della produzione del 4,6% rispetto al 2009. Grazie ad un’azione commerciale particolarmente incisiva, imperniata sulla qualità del prodotto e del servizio, la diminuzione dei prezzi di vendita è stata contenuta al 3,9%.
Il fatturato delle attività italiane è passato da 706,6 a 614,2 milioni (-13.1%). Durante l’esercizio, la società ha proceduto alla vendita delle quote emissione CO2 ad essa assegnate e risultanti in eccesso a causa del modesto andamento produttivo, realizzando altri ricavi operativi per 31,0 milioni. Il margine operativo lordo si è fermato a 32,5 milioni, -64,9% rispetto al dato 2009 (92,7 milioni).

Europa Centrale
In Germania le nostre consegne di cemento si sono confermate al livello dell’anno scorso (+0,4%), abbinate ad una discesa del 3,1% nel livello medio del prezzo. Il settore calcestruzzo preconfezionato ha evidenziato una crescita del 20,5%, di cui circa il 15% dovuta alla variazione dell’area di consolidamento (acquisizione del gruppo SIBO), a fronte di una flessione del 4,9% nei prezzi. Il fatturato complessivo è così passato da 528,0 a 548,5 milioni, con un aumento del 3,9% (sarebbe stato –2,5% a parità di perimetro). Al netto dei proventi ed oneri non ricorrenti, presenti nel bilancio dell’anno scorso, il margine operativo lordo ha chiuso in contrazione del 6,2% (76,3 milioni rispetto a 81,4 milioni del 2009), penalizzato dagli incrementi nel costo dei combustibili (+6%).
In Lussemburgo le vendite di leganti idraulici e clinker, comprese le quantità destinate all’esportazione, hanno presentato un andamento positivo (+7,8%), con intonazione dei prezzi favorevole (+1,3%). Il fatturato è stato pari a 92,3 milioni rispetto a 83,0 milioni nell’esercizio precedente (+11,3%), ed il margine operativo lordo è migliorato del 16,0%, portandosi a 16,4 milioni (14,1 milioni nel 2009). La redditività caratteristica si è attestata al 17,8% (era il 17% nel 2009), favorita dal contesto deflattivo dei costi legati ai combustibili e all’energia. Il graduale miglioramento della redditività incorpora i benefici conseguenti all’espansione della capacità di macinazione del clinker presso lo stabilimento di Esch-Sur-Alzette, che ha permesso la sostituzione di parte delle vendite di clinker con vendite di cemento, modificando favorevolmente il mix dei ricavi medi unitari.

Nei Paesi Bassi le vendite di calcestruzzo preconfezionato si sono mantenute sostanzialmente stabili a quota 0,9 milioni di metri cubi (+1,4% rispetto al 2009). I ricavi netti sono stati pari a 113,2 milioni, in crescita del 0,5% (112,7 milioni nel 2009). La differenza è imputabile per 2,5 milioni alla variazione di perimetro. Il margine operativo lordo si è ridotto a 0,6 milioni, contro i 4,5 milioni del 2009, tenendo presente che il conto economico è stato gravato da oneri di ristrutturazione per  1,5 milioni.

Europa Orientale
In Polonia le quantità totali di cemento vendute dal gruppo sono aumentate del 7,3%, con un elevato grado di utilizzo della nostra capacità produttiva, e quelle di calcestruzzo preconfezionato del 5,3%. Peraltro il livello medio dei prezzi del cemento in valuta locale è diminuito del 7,5%, spinto al ribasso dalla domanda debole del primo semestre e da nuove capacità produttive aperte nel Paese. La riduzione dei prezzi è stata più marcata per il calcestruzzo preconfezionato (-10,1%). Tali dinamiche di mercato hanno comportato un incremento del fatturato del 6,8%, assestatosi a 129,3 milioni di euro (121,1 milioni nel 2009). La rivalutazione dello zloty ha avuto un impatto rilevante sui ricavi, al netto della quale la variazione rispetto al 2009 sarebbe stata pari a -1,4%. Il margine operativo lordo ha raggiunto i 33,4 milioni di euro contro i 31,2 milioni del 2009 (+7,0%). Il contesto favorevole dei costi energetici (combustibili -3% ed energia -9%) ha contribuito a sostenere i risultati dell’esercizio. Al netto delle voci non ricorrenti, presenti nel dato posto a confronto, il margine operativo lordo ha segnato una diminuzione del 11,9% sull’anno precedente.

In Repubblica Ceca la contrazione delle vendite di cemento è stata del 6,1% e del 8,1% nel settore del calcestruzzo preconfezionato, includendo anche la Slovacchia. I prezzi in valuta locale sono risultati in riduzione rispettivamente del 9,9% e del 3,5%. Il fatturato totale è stato pari a 159,4 milioni di euro, -9,3% rispetto al 2009 (175,7 milioni). Il margine operativo lordo si è portato a 32,8 milioni contro i 44,2 milioni del 2009. La redditività caratteristica si è pertanto ridotta dal 25,2% al 20,6%. Tra i costi di esercizio, si segnala l’andamento deflattivo del costo dei combustibili e l’incremento dell’energia (+7%). La rivalutazione della corona ceca ha avuto un impatto positivo sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio ricavi e margine operativo lordo sarebbero diminuiti rispettivamente del 12,7% e del 29,5%.

In Ucraina, dopo un debole avvio nel primo trimestre, i nostri volumi di vendita del cemento e del calcestruzzo preconfezionato sono progressivamente cresciuti ed hanno chiuso con incrementi rispettivamente del 11,0% e del 19,0%. L’ampia disponibilità di capacità produttiva nel paese ha inciso sui prezzi medi di vendita, che sono risultati in calo del 9,9% per il cemento e del 4,6% per il calcestruzzo. Il fatturato è stato pari a 81,5 milioni di euro, in aumento del 8,3% rispetto al 2009 (75,3 milioni), anche come conseguenza del rafforzamento della moneta locale (+5,3%). Il margine operativo lordo, pari a –4,5 milioni nel 2009, ha chiuso ancora in negativo per 10,5 milioni. L’avvio dei nuovi impianti per l’utilizzo del carbone al posto del gas naturale in entrambi i siti produttivi ha comportato una fase di messa a punto più difficoltosa ed onerosa rispetto alle previsioni. Nel frattempo, sebbene il vantaggio differenziale rispetto al gas sia rimasto intatto, il costo del carbone all’origine ha continuato a crescere. Inoltre la redditività operativa dell'esercizio precedente aveva beneficiato a fine esercizio 2009 del rilascio di un fondo rischi legali pari a 4,5 milioni.

In Russia l’esercizio si è chiuso con vendite di cemento in aumento del 35,1%, in accelerazione soprattutto durante il secondo semestre dell’anno, e prezzi in valuta locale inferiori del 17,6% rispetto alla media 2009. Il fatturato è passato da 98,8 a 124,1 milioni di euro (+ 25,6%). Al netto dell’effetto cambio l’aumento sarebbe stato del 14,6%. La dinamica sfavorevole dei prezzi ed un andamento dei costi che ha visto crescere il combustibile (+21%), hanno provocato una riduzione del margine operativo lordo (-5,7%) da 42,1 a 39,7 milioni. Espresso in valuta locale il margine operativo lordo è diminuito del 14,7%. La redditività caratteristica è inevitabilmente scesa di alcuni punti percentuali, attestandosi al 32%, che in ogni caso costituisce un livello d’eccellenza nell’ambito del gruppo.

Stati Uniti d’America
I volumi di vendita realizzati dal gruppo (-1,3%) rispecchiano l’andamento generale del mercato. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato si sono invece incrementate del 6,5%. I prezzi di vendita del cemento hanno avuto andamento negativo nel periodo (-8,8%), così come quelli del calcestruzzo preconfezionato (-7,6%). Il fatturato totale si è dunque fermato a 600,9 milioni di euro (-1,9%). Grazie all’apprezzamento del dollaro nel corso dell’anno, l’effetto cambio si è mantenuto favorevole, incidendo per 29,8 milioni sui ricavi netti. I prezzi del combustibile hanno avuto una variazione favorevole, mentre i costi legati all’energia elettrica sono significativamente aumentati. Peraltro, il prolungato, modesto utilizzo della capacità produttiva non ha permesso di migliorare i costi unitari di produzione. Il margine operativo lordo è così passato da 131,3 a 88,7 milioni di euro (-32,4%), esprimendo una redditività caratteristica del 14,8% (era il 21,4% nel 2009). Al netto dei costi non ricorrenti (11,2 milioni nel 2010 riferiti alla svalutazione dell’impianto di Oglesby) la contrazione sarebbe stata pari al 27,0% e la redditività caratteristica avrebbe raggiunto il 16,6%.

Messico (consolidamento al 50%)
La collegata Corporación Moctezuma ha chiuso l’esercizio con volumi di vendita in aumento del 2,1% e prezzi praticamente stabili (+0,3%). Fatturato e margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un aumento del 5,3% ed una diminuzione del 1,7%, a causa di crescenti tensioni sui costi energetici. Peraltro la rivalutazione del peso ha favorito la traduzione dei risultati in euro: il fatturato è aumentato del 18,3% rispetto al 2009, passando (con riferimento al 50% di competenza del gruppo) da 180,4 a 213,4 milioni ed il margine operativo lordo è migliorato del 10,4% a 77,2 milioni (69,9 milioni nel 2009). Il rapporto tra le due grandezze si è mantenuto abbastanza stabile (38,7% nel 2009 contro 36,2% nel 2010), confermando l’ottima redditività delle attività nel Paese.


Evoluzione prevedibile della gestione
La ripresa dei volumi di vendita che ha caratterizzato la seconda metà del 2010 è probabilmente indicativa di un’inversione di tendenza nell’attività economica del nostro settore, ma i rischi associati all’andamento dei prezzi ed all’inflazione dei costi energetici sono ancora molto attuali nella maggior parte dei Paesi in cui il gruppo opera.

In generale, i primi mesi dell’esercizio in corso hanno confermato un andamento favorevole delle vendite, che solo parzialmente può essere spiegato dalle condizioni meteorologiche più miti ed asciutte rispetto allo stesso periodo del 2010. L’attesa ripresa del ciclo e la sua intensità si potrà meglio valutare dopo almeno sei mesi d’attività e soprattutto in base all’esito dei tentativi di recupero prezzi in atto.

In Italia la domanda di cemento dovrebbe confermarsi sui livelli dell’esercizio appena trascorso, per la prolungata debolezza del settore residenziale e le difficoltà di un reale rilancio delle opere infrastrutturali. I risultati operativi continueranno a rimanere insoddisfacenti. Infatti, se da un lato non escludiamo che i prezzi possano cominciare a risalire rispetto ai valori di uscita dal 2010, dall’altro preoccupa la forte inflazione dei costi energetici ed il relativo impatto sui costi di produzione.

Per i Paesi dell’Europa Centrale, che stanno beneficiando di un buon momento economico, prevediamo volumi e prezzi stabili o leggermente crescenti, quindi una situazione operativa abbastanza favorevole che dovrebbe tradursi in un miglioramento della redditività.

In Europa Orientale, ci attendiamo che il consumo di cemento della Polonia continui ad aumentare, favorito da un’economia solida e dalle opportunità che offrono i rilevanti fondi europei. In Repubblica Ceca si ritiene invece che, almeno per un anno ancora, il ciclo del settore costruzioni rimanga in fase negativa o di stagnazione. Per Russia ed Ucraina, che  hanno mostrato una buona capacità di rimbalzo dalla seconda metà del 2010, le attese sul livello d’attività sono incoraggianti. La completa messa a punto della nuova linea produttiva a via secca in Russia e degli impianti per la sostituzione da gas naturale a carbone in Ucraina saranno determinanti per migliorare l’efficienza produttiva, bilanciare i maggiori costi energetici e favorire ulteriormente l’atteso miglioramento dei risultati.

La ripresa del ciclo della costruzione negli Stati Uniti si ravvisa come posticipata. Gli investimenti in costruzioni residenziali ed infrastrutture sono previsti non inferiori al precedente esercizio, mentre il settore non-residenziale continuerà a soffrire. Esiste qualche opportunità di miglioramento dei prezzi ma resta da verificare se il mercato sia pronto ad accettare gli annunci dei produttori. Considerando il basso grado di utilizzo della capacità e le tensioni inflattive riguardanti i combustibili e, per derivazione, la logistica, ci attendiamo da questo mercato un contributo inferiore all’esercizio precedente.

L’economia del Messico si sta risollevando brillantemente ed il settore costruzioni dovrebbe beneficiare di un impulso dato dal governo alle opere pubbliche, in vista delle elezioni presidenziali del luglio 2012. L’avvio della nuova cementeria di Apazapan ha reso la struttura produttiva più capillare e logisticamente efficiente. In questo contesto siamo fiduciosi di riuscire a migliorare le vendite, mantenere prezzi remunerativi e contrastare l’aggravio sui costi di produzione dovuto allo sfavorevole andamento dei costi energetici.

Nonostante i segni di ripresa dalla recessione si stiano consolidando in maniera diffusa, la crisi del settore pubblico rischia di condizionare le prospettive del 2011, costringendo molti Paesi a tagliare le loro spese ed i loro investimenti, con inevitabili ricadute e contraccolpi. Per quanto riguarda il nostro gruppo, nei Paesi emergenti ed in Europa Centrale esistono le premesse per migliorare i risultati mentre in Italia e Stati Uniti servirebbe un aumento dei prezzi piuttosto consistente per bilanciare i maggiori costi di alcuni fattori produttivi e la domanda ancora debole. Concludendo, riteniamo che a livello consolidato il prossimo bilancio si chiuderà con risultati operativi non inferiori a quelli del 2010. Il nostro grado di efficienza operativa, grazie ai progetti recentemente terminati, è ulteriormente migliorato e l’indebitamento netto tenderà a diminuire grazie alla selezione molto attenta delle spese in conto capitale approvate o da approvare.

Nell'intento di favorire la struttura finanziaria del gruppo, in un contesto che non consente ancora di ritenere superate le attuali incertezze nei suoi principali mercati, all'Assemblea degli Azionisti fissata in prima convocazione per il giorno 13 Maggio 2011 sarà proposto un dividendo ai soli Azionisti di risparmio di 0,03 euro per azione posseduta. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal 26 maggio 2011 (con data stacco 23 maggio 2011).

L’Assemblea è stata altresì convocata per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale che scadono con l’assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010.

Il Consiglio di Amministrazione ha convocato per i giorni 13, 16 e 17 Maggio 2011 l’Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio per la nomina del rappresentante comune.

Azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deciso di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione (con correlativa revoca per la parte non utilizzata dell'analoga autorizzazione adottata il 28 aprile 2010) all’acquisto di ulteriori massime n. 4.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L’autorizzazione è richiesta, altresì, per l’alienazione delle azioni proprie detenute dalla società.
La proposta di autorizzazione all’acquisto nonchè alla disposizione di azioni proprie è motivata dalla finalità di consentire alla società di intervenire nell’eventualità di oscillazioni delle quotazioni delle azioni della società al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato azionario, nei limiti in cui ciò sia conforme alla normativa vigente o a prassi di mercato ammesse, nonché di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità. E’ altresì motivata dal fine di consentire alla società di procedere all’acquisto di azioni proprie anche al fine di disporne come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, o per la distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per assegnazioni gratuite ai soci.
L’autorizzazione è richiesta per la durata di diciotto mesi a far data dall’approvazione dell’assemblea.
Il corrispettivo proposto per l’acquisto, comprensivo degli oneri accessori di acquisto, è compreso tra un minimo per azione di euro 0,60, pari al valore nominale, ed un massimo per azione di euro 10 relativamente alle azioni di risparmio e di euro 16 relativamente alle azioni ordinarie, ovvero al prezzo più elevato consentito dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009, qualora tali prassi venissero adottate dalla società.
Il controvalore massimo utilizzabile previsto per l’acquisto è pari a 64 milioni.
Gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato, secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana. La società potrà anche avvalersi delle modalità previste dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009.
Le operazioni di disposizione delle azioni proprie potranno avvenire in qualsiasi momento, in tutto o in parte, in una o più volte, sia mediante alienazione delle stesse sia quale corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, nonchè per la distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile ovvero per assegnazioni gratuite ai soci.
A valere sulla precedente autorizzazione rilasciata dall’assemblea ordinaria del 28 aprile 2010, sino alla data odierna non sono state effettuate operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie, mentre sono state assegnate n. 117.025 azioni proprie di risparmio a dipendenti con incarichi direttivi della società e delle sue controllate nell’ambito dell’attuazione del piano di incentivazione adottato per il triennio 2009-2011, di cui n. 63.245 azioni proprie di risparmio da assegnarsi con effetto dal 27 giugno 2011 sulla base della deliberazione del Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna.
Alla data odierna la società detiene n. 500.000 azioni proprie ordinarie e n. 203.400 azioni proprie di risparmio, pari allo 0,34% dell’intero capitale sociale.

Modifiche statutarie
All’assemblea straordinaria degli azionisti verrà sottoposta la modifica degli articoli 8, 17 e 20 dello statuto sociale finalizzata all’introduzione in statuto di specifiche disposizioni quale presupposto per l’applicabilità di talune facoltà concesse dal Regolamento Consob n. 17221/2010 e delle quali si sono avvalse le Procedure per operazioni con parti correlate adottate dalla società lo scorso 11 novembre 2010 e la modifica dell’articolo 10 dello statuto sociale in connessione alla disciplina di cui al D.Lgs. n. 27/2010.

Corporate Governance
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sul sistema di Corporate Governance della società, che verrà messa a disposizione del pubblico contestualmente alla messa a disposizione del progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2010.

Prestiti obbligazionari
Il 1 aprile 2010 è stato completato il collocamento privato di nuove Senior Unsecured Notes  per 200 milioni di dollari da parte della controllata RC Lonestar Inc. Il prestito è strutturato in due tranches:
-  170 milioni di dollari con durata media 5 anni e scadenza finale al 1 aprile 2016 ad un tasso fisso annuo del 4,90% pagabile in rate semestrali.
-  30 milioni di dollari con scadenza al 1 aprile 2016 ad un tasso variabile pari al Libor trimestrale maggiorato di 245 punti base.
Nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2010 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:
- in data 29 maggio 2011, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2002.
- in data 20 ottobre 2011, 18,3 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series C emesse dalla controllata Alamo Cement Company nel 2004 (ultima tranche);
- in data 29 maggio 2012, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2002.

Il prestito mezzanino emesso dalla controllata Dyckerhoff AG, pari a 200,0 milioni di euro in linea capitale, scade a fine 2012. Tuttavia, al raggiungimento di determinati indici patrimoniali da calcolare in base al bilancio 2010, i creditori hanno la facoltà di richiedere il rimborso anticipato a partire dal 15 dicembre 2011. Nel 2010 sono stati rimborsati 5,2 milioni di euro e non sono previsti rimborsi significativi fino alla scadenza finale del prestito.

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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Mariangiola Fiore
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Email:   mfiore@buzziunicem.it

I risultati del bilancio 2010 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà  lunedi’, 4 aprile alle ore 15.00. Per partecipare comporre il n. +39 02 8020911