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27 marzo 2014

Approvati i risultati dell'esercizio 2013

Risultati migliori in Stati Uniti d’America ed Europa Centrale. Contrazione in Europa Orientale e Messico. Penalizzante l’andamento dell’Italia.

Margine operativo lordo in crescita del 5,7% a 481 milioni. Redditività caratteristica in miglioramento grazie ad una attenta gestione dei costi industriali e generali.

Risultato operativo ed utile netto inferiori all’anno precedente dopo svalutazioni per 114 milioni. Graduale riduzione dell’indebitamento netto.

Dividendo proposto: 0,05 euro per azione ordinaria e di risparmio

Dati consolidati

                     2013               2012                % 13/12
Vendite di leganti         m ton         27,4                  27,3                  +0,3
Vendite di calcestruzzo         m m3         12,9                13,6               -5,1
Ricavi netti         €m         2.753,1                2.813,4               -2,1
Margine Operativo Lordo         €m         481,2               455,1                +5,7
Margine Operativo Lordo ricorrente         €m         455,8               447,3                +1,9
Utile netto (perdita)         €m         (29,0)                2,0                 -
Utile netto (perdita) degli azionisti         €m         (50,7)                  (28,5)               -78,0
                    Dic 13                Dic 12                Var.
Indebitamento netto         €m         1.065,6                  1.124,9               (59,3)


Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei bilanci civilistico e consolidato dell’esercizio 2013.

Nel corso del 2013 l’economia mondiale e gli scambi internazionali sono progressivamente migliorati. In gran parte delle economie avanzate si è registrato un costante rafforzamento, sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria, dall’espansione della domanda interna e ad effetti di fiducia positivi, mentre in quelle emergenti si è riscontrata una leggera perdita di vigore, anche se l’attività rimane complessivamente robusta. Negli Stati Uniti d’America il prodotto interno lordo ha accelerato nel terzo trimestre ed è rimasto elevato nel quarto. La crescita è stata sorretta dai consumi, dalla ricostruzione ed accumulo delle scorte e dal rafforzamento della dinamica dell’occupazione. L’avvenuto accordo sul bilancio per l’esercizio fiscale 2014-15 ha contribuito a ridurre le incertezze sulle scelte di finanza pubblica.
In Europa dal secondo trimestre è in atto un lento recupero che è proseguito, sebbene in termini moderati, anche nell’ultimo trimestre dell’anno. Tale recupero è sostenuto dal rafforzamento della domanda interna, dal lieve miglioramento delle condizioni di finanziamento, dai progressi conseguiti nel risanamento dei conti pubblici e nelle riforme strutturali. La debolezza dell’attività economica si riflette comunque in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo. In Italia nel terzo trimestre del 2013 si è arrestata la caduta del prodotto in atto dall’estate del 2011 e nel corso del quarto trimestre è emersa una leggera crescita, sospinta principalmente dalla domanda estera. Nonostante il migliorato clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa gravano la fragilità del mercato del lavoro, che frena l’espansione del reddito disponibile, e l’andamento del credito. La pressione inflazionistica nei paesi avanzati è rimasta su livelli molto contenuti, risentendo degli ampi margini di capacità inutilizzata e della relativa stabilità dei corsi della materie prime, con particolare riferimento ai fattori energetici. La Riserva Federale americana ha avviato la riduzione dello stimolo monetario, cosiddetto “tapering”, ma ha contestualmente ribadito che l’orientamento della politica monetaria rimarrà espansivo ancora a lungo. Le condizioni sui mercati finanziari europei ed italiani sono ulteriormente migliorate ed il consiglio direttivo della BCE ha ribadito con fermezza che i tassi ufficiali rimarranno pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato. Gli investimenti in costruzioni, fonte della domanda di cemento e calcestruzzo nelle aree in cui opera il gruppo, hanno mostrato un apprezzabile ritmo di crescita negli Stati Uniti d’America, sostenuto dal settore residenziale e dalla buona tenuta dell’edilizia non residenziale e commerciale, ed in Russia, dove il consumo di cemento è risultato superiore al record realizzato nel 2012. I principali paesi dell’Europa Centrale hanno espresso un buon recupero nel corso del secondo semestre, mentre l’andamento di Italia, Messico ed alcuni Paesi della divisione Europa Orientale ha continuato ad essere penalizzante.

Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha venduto 27,4 milioni di tonnellate di cemento (+0,3% rispetto al 2012) e 12,9 milioni di metri cubi di calcestruzzo preconfezionato (-5,1%). Nei vari mercati di presenza, l’esercizio 2013 è stato caratterizzato da condizioni operative assai differenziate tra loro. In Italia la prolungata caduta del prodotto interno, sebbene in fase di arresto dal terzo trimestre, la domanda interna ancora in flessione e la caduta degli investimenti hanno comportato un grado di utilizzo degli impianti nel settore cemento non sostenibile nel medio termine, che ha costretto i principali operatori ad accelerare decisioni tendenti alla riduzione della capacità produttiva su livelli più coerenti rispetto alla domanda. Nei paesi dell’Europa Centrale, dopo un primo semestre condizionato da un clima sfavorevole e dalla debolezza dell’attività produttiva, sono emersi segnali di ripresa sospinta da dinamiche della domanda interna, crescita delle esportazioni e dagli investimenti in costruzioni, particolarmente in Germania. In Europa Orientale è stato realizzato il nuovo record nei consumi di cemento in Russia, si è assistito ad una ripresa, seppure lieve, in Polonia, mentre in Repubblica Ceca ed in Ucraina si sono confermate le situazioni di debolezza nel settore delle costruzioni. Negli Stati Uniti, il rafforzamento della dinamica dell’occupazione e dei consumi ha accelerato la crescita del prodotto e con esso quella del settore delle costruzioni, particolarmente nel comparto dell’edilizia residenziale e commerciale. In Messico, infine, la contrazione degli investimenti pubblici e l’inattesa decelerazione dell’economia, ha comportato un prolungato rallentamento dell’attività edilizia; il confronto con il record dei consumi di cemento nel Paese, realizzato nel 2012, ha reso ancora più evidente la contrazione.

Il fatturato consolidato è diminuito di 2,1%, da 2.813,4 a 2.753,1 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 5,7 milioni, mentre l’effetto cambio ha inciso sfavorevolmente per 49,7 milioni; a parità di condizioni il fatturato sarebbe diminuito del 0,6%. Il margine operativo lordo è aumentato da 455,1 a 481,2 milioni, +5,7% rispetto all’anno precedente. Le variazioni del perimetro di consolidamento sono state positive per 0,5 milioni e l’effetto cambio negativo per 12,8 milioni. Il dato dell’esercizio in esame comprende proventi netti non ricorrenti per 25,3 milioni, di cui con segno positivo 31,6 milioni per rilascio fondi rischi antitrust ed 11,8 milioni per rilascio fondo obsolescenza ricambi; con segno negativo 15,6 milioni per oneri di ristrutturazione e 2,5 milioni relativi a controversie fiscali. Nel 2012 si erano realizzati proventi non ricorrenti per 7,8 milioni riferiti ad una plusvalenza su terreni non strumentali. Escludendo le componenti non ricorrenti, il margine operativo lordo è passato da 447,3 a 455,8 (+1,9%), con un’incidenza sul fatturato del 16,6% (15,9% nel 2012). Sensibile il progresso degli Stati Uniti d’America dove all’effetto favorevole sia dei volumi sia dei prezzi si è aggiunta una situazione di costi operativi in leggera diminuzione, favoriti dal maggior sfruttamento della capacità produttiva. In Europa Centrale la redditività ricorrente è migliorata, sia in Germania sia in Lussemburgo, grazie ad una attenta gestione dei costi. In Europa Orientale, la redditività caratteristica si è indebolita principalmente a causa della difficile situazione di mercato in Repubblica Ceca ed all’elevato tasso d’inflazione dei fattori energetici in Russia. La congiuntura del mercato Italiano non ha dato segni di risveglio e la redditività è peggiorata specie nel settore del calcestruzzo preconfezionato, dove le difficoltà di incasso dei crediti commerciali sono state molto accentuate. In Messico, il calo del fatturato rispetto al picco del 2012 ha avuto come conseguenza una riduzione più che proporzionale del flusso di cassa operativo.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono ammontati a 331,4 milioni, contro i 258,0 dell’esercizio precedente. Il dato dell’esercizio in esame comprende perdite di valore sulle attività fisse pari a 114,2 milioni (erano 35,5 milioni nell’esercizio precedente) dovute principalmente a svalutazioni di impianti ed avviamento in Italia per 57,7 milioni ed in Ucraina per 39,9 milioni. Il risultato operativo si è attestato a 149,8 milioni rispetto a 197,0 milioni nel 2012. Gli oneri finanziari netti sono diminuiti a 110,5 milioni, contro i 126,1 milioni del precedente esercizio, grazie all’avvenuto rimborso, a fine 2012, di prestiti assai onerosi. Le plusvalenze da realizzo di partecipazioni hanno offerto un contributo di 4,6 milioni, mentre i risultati delle partecipazioni valutate a patrimonio netto hanno confermato l’apporto dell’esercizio precedente (6,4 milioni rispetto a 6,1 milioni nel 2012). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte si è attestato a 50,3 milioni contro 77,8 milioni del 2012. Il carico fiscale dell’esercizio, nominalmente superiore al 150%, ha risentito come già l’anno scorso, della revisione e/o della mancata iscrizione di imposte differite attive su perdite fiscali maturate in alcune giurisdizioni, dovuta ad un rigoroso giudizio sulla futura ricuperabilità delle stesse nei prossimi cinque anni. Pertanto, dopo imposte sul reddito per 79,2 milioni (erano 75,9 milioni nel 2012) il conto economico dell’esercizio 2013 si è chiuso con una perdita di 29,0 milioni, rispetto ad un utile di 2,0 milioni realizzato nel 2012. Il risultato attribuibile agli azionisti della società si mantenuto in territorio negativo, passando da una perdita di 28,5 milioni nel 2012 ad una perdita di 50,7 milioni nell’esercizio in esame.

Il flusso di cassa dell’esercizio 2013, al lordo delle voci non ricorrenti positive e/o negative, è stato pari a 302,4 milioni, rispetto a 260,0 milioni nel 2012. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2013 si è attestato a 1.065,6 milioni, in riduzione di 59,3 milioni rispetto ai 1.124,9 milioni di fine 2012. Nell’esercizio appena trascorso, il gruppo ha distribuito dividendi per 33,3 milioni, di cui 12,5 milioni da parte della capogruppo Buzzi Unicem SpA, ed ha pagato investimenti industriali per complessivi 231,5 milioni, di cui 67,1 milioni per acquisto partecipazioni, riferiti sostanzialmente all’acquisto di tutte le residue azioni Dyckerhoff detenute dagli azionisti di minoranza (cosiddetto squeeze-out) e 20,5 milioni relativi a progetti di incremento della capacità produttiva o speciali.
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2013, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, si è attestato a 2.374,2 milioni contro 2.602,6 milioni di fine 2012; pertanto il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto è aumentato a 0,45 contro 0,43 del precedente esercizio.

La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con una perdita netta di 119,6 milioni di euro (utile netto di 10,5 milioni nel 2012) ed un flusso di cassa negativo di 45,7 milioni.


Italia
Il 2013 si è confermato come il settimo anno consecutivo di crisi del mercato del cemento, con i consumi ridotti a meno della metà rispetto ai valori massimi registrati nel 2006. Gli effetti negativi del calo della domanda domestica sull’utilizzo della nostra capacità produttiva sono stati parzialmente compensati dagli incrementi dei volumi delle esportazioni e dalle cessioni di semilavorato clinker a clienti del settore, che hanno cessato le operazioni di cottura. Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, comprese le quantità destinate all’esportazione, hanno registrato una diminuzione del 3,1%. I prezzi di vendita, piuttosto stabili sul mercato domestico, hanno segnato una flessione media complessiva del 2,1%, riflettendo il diverso mix dei prodotti venduti. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato l’andamento delle vendite ha registrato una riduzione pari al 18,5%, con prezzi in aumento del 0,5%. Il fatturato di settore si è pertanto fermato a 195,3 milioni (-17,5%), in calo dai 236,7 milioni del 2012.

Il fatturato delle attività italiane è passato da 478,9 a 434,8 milioni (-9,2%). Il margine operativo lordo si è mantenuto in territorio negativo a -18,1 milioni (-5,9 milioni nel 2012). Occorre tuttavia ricordare che tra i costi del personale sono compresi oneri non ricorrenti di ristrutturazione pari a 2,3 milioni e che nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 4,5 milioni derivanti dalla vendita di quote di emissione CO2 stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (nulla nel 2012).

Europa Centrale
In Germania le nostre consegne di cemento hanno chiuso l’anno con una leggera flessione,     -0,8% rispetto all’anno scorso, in una situazione di prezzi in marginale miglioramento (+1,2%). Si sono rafforzate le esportazioni e le vendite di leganti “oil well”, mentre il cemento bianco ha mostrato una variazione sfavorevole. I volumi di vendita del calcestruzzo preconfezionato sono anch’essi rimasti stabili (-0,9%), con prezzi similmente in recupero (+1,7%). Si segnala tuttavia che da inizio anno, a seguito di una modifica organizzativa, alcune attività di produzione e vendita calcestruzzo preconfezionato sono state trasferite da Germania a Lussemburgo. A parità di perimetro produttivo le vendite di calcestruzzo avrebbero presentato un incremento del 2,1%. Il fatturato complessivo è così passato da 604,0 a 599,7 milioni (-0,7%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 72,2 a 108,1 milioni. Peraltro il dato del 2013 comprende: 29,1 milioni di proventi non ricorrenti costituiti dal rilascio fondo rischi antitrust; proventi non ricorrenti per 8,0 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo obsolescenza ricambi; ancora, tra i costi del personale sono compresi oneri di ristrutturazione non ricorrenti pari a 10,0 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti e delle variazioni di perimetro il margine operativo lordo ha mostrato un incremento pari a 8,4 milioni (+11,6%). Nell’anno sono maturati altri costi operativi pari a 1,9 milioni per acquisti infragruppo di quote emissione CO2, mentre nel 2012 la società aveva realizzato altri ricavi operativi per 1,8 milioni derivanti dalla vendita dei diritti. Tra i costi d’esercizio, da segnalare il lieve incremento dei combustibili (+2,3%) e la flessione dell’energia elettrica (-3,3%).

In Lussemburgo le vendite di cemento e clinker, al lordo dei trasferimenti infragruppo e comprese le quantità destinate all’esportazione, sono risultate in diminuzione del 3,7%, con ricavi medi unitari in linea col precedente esercizio. Il fatturato è stato pari a 109,1 milioni, in incremento del 4,9% rispetto all’esercizio precedente (104,1 milioni). Il margine operativo lordo è aumentato da 13,8 milioni a 19,7 milioni. Si segnala tuttavia che da inizio anno, a seguito di una modifica organizzativa, alcune attività di produzione e vendita calcestruzzo preconfezionato sono state trasferite da Germania a Lussemburgo; tali attività hanno contribuito per 1,4 milioni al margine operativo lordo. Occorre inoltre ricordare che il dato del 2013 comprende proventi non ricorrenti per 2,5 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo obsolescenza ricambi, conseguente all’adozione di valutazioni omogenee per tutte le unità del gruppo. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un incremento pari a 3,4 milioni (+24,7%). Durante il periodo sono maturati altri ricavi operativi pari a 0,6 milioni per vendite infragruppo di quote emissione CO2 (nulla nel 2012). Tra i costi d’esercizio, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili (-10%) e la sostanziale stabilità dell’energia elettrica.

Nei Paesi Bassi le vendite di calcestruzzo preconfezionato si sono attestate a quota 0,67 milioni di metri cubi, in calo sensibile rispetto all’esercizio precedente (0,79 milioni di metri cubi), con prezzi in diminuzione del 3,7%. I ricavi netti sono stati pari a 73,2 milioni (87,5 milioni nel 2012). Il margine operativo lordo si è mantenuto ancora in territorio negativo passando da -5,5 milioni a -8,2 milioni. Occorre tuttavia ricordare che il dato del 2013 comprende tra i costi del personale oneri di ristrutturazione non ricorrenti pari a 3,4 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento di 0,7 milioni.

Europa Orientale
In Polonia, dopo un avvio d’anno sfavorito dal confronto con un brillante 2012, le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva, i cui clienti sono tradizionalmente meno coinvolti nei grandi lavori pubblici, hanno mostrato nel seguito un ritmo più promettente, chiudendo l’esercizio con un incremento del 2,5% rispetto al 2012; per contro la produzione di calcestruzzo preconfezionato è rimasta debole (-17,4%). Il livello medio dei prezzi in valuta locale ha chiuso in leggera flessione per il cemento (-1,8%), più marcata per il calcestruzzo preconfezionato (-7,6%). Tali dinamiche di mercato hanno condotto ad un fatturato in euro di 101,0 milioni, rispetto a 109,0 milioni nel 2012 (-7,3%). Il margine operativo lordo è passato da 21,8 a 27,1 milioni (+24,6%). Occorre tuttavia ricordare che il dato del 2013 comprende 2,5 milioni di proventi non ricorrenti costituiti dal rilascio parziale del fondo rischi antitrust e per 0,9 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo obsolescenza ricambi. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un incremento pari a 1,9 milioni (+8,5% sul 2012), con una redditività caratteristica in aumento, dal 20,0% al 23,4%. La lieve perdita di valore dello zloty ha avuto influenza negativa sui ricavi e sul margine operativo lordo; a parità di cambi la variazione rispetto al 2012 sarebbe stata rispettivamente del -7,0% e +25,0%. Durante il periodo sono maturati altri ricavi operativi pari a 0,4 milioni per vendite infragruppo di quote emissione CO2 (nulla nel 2012). Tra i costi di esercizio da segnalare l’incremento dei combustibili (+2,4%) e l’andamento favorevole dell’energia elettrica (-10,3%).

In Repubblica Ceca le vendite di cemento sono diminuite del 15,5% rispetto al 2012 mentre i prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, sono rimasti praticamente stabili (-1,0%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato un andamento meno sfavorevole ma comunque ugualmente negativo, con volumi in riduzione (-4,5%) e prezzi in recupero del 1,7%. Il fatturato complessivo, che ha risentito anche di una leggero indebolimento della corona, è passato da 149,6 a 131,8 milioni (-11,9%), ed il margine operativo lordo si è fermato a 19,2 milioni rispetto ai 25,4 milioni del 2012  (-24,3%). Il dato del 2013 comprende proventi non ricorrenti per 0,3 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo obsolescenza ricambi. La redditività caratteristica ha perso ulteriore smalto, passando dal 17,0% al 14,4%. Durante il periodo sono maturati altri ricavi operativi pari a 0,9 milioni per vendite infragruppo di quote emissione CO2 (nulla nel 2012). Tra i costi di esercizio, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili  (-14,4%) e la crescita dell’energia elettrica (+2,8%). La svalutazione della corona ceca ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo sarebbe stata rispettivamente -9,4% e -21,1%.

In Ucraina le quantità di cemento vendute, grazie ad un certo recupero nell’ultimo trimestre, caratterizzato da condizioni meteo abbastanza miti per il periodo, sono diminuite del 7,3%, in uno scenario di prezzi medi in buona tenuta (+2,4% in valuta locale). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, poco significativo in valore assoluto, ha confermato un andamento favorevole con volumi in aumento del 20,7% e prezzi medi in valuta locale in flessione del 3,2%. Il fatturato ed il margine operativo lordo sono passati rispettivamente da 134,3 a 123,8 milioni (-7,8%) e da 15,8 a 12,3 milioni di euro (-22,1%). Occorre tuttavia ricordare che il dato del 2013 comprende 2,5 milioni di costi non ricorrenti relativi ad un contenzioso riguardante l’Iva sulle forniture del gas. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un decremento pari a 1,0 milioni (-6,5% sul 2012), con una redditività caratteristica molto simile (11,9% rispetto a 11,8% nel 2012). La perdita di valore della valuta locale ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente pari a -3,9% e -17,8%. Da segnalare, tra i principali costi operativi, un favorevole andamento dei combustibili (-17,8%) e la crescita dell’energia elettrica (+4,1%).

In Russia lo sviluppo delle nostre vendite di cemento è stato sostenuto; l’andamento delle consegne è risultato in progressivo miglioramento nella seconda parte dell’anno, realizzando un incremento di 7,3% rispetto al 2012. La categoria dei cementi cosiddetti “oil well”, dedicati al settore estrazione prodotti petroliferi, ha mostrato una variazione favorevole superiore alla media. La buona intonazione della domanda ha favorito una progressione altrettanto convincente dei prezzi medi di vendita, che in valuta locale sono risultati superiori del 5,8% rispetto all’esercizio precedente. I ricavi netti sono passati da 234,6 a 248,6 milioni (+6,0%). La svalutazione del rublo (-6,0%) ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, l’aumento dei ricavi sarebbe stato del 12,4%. Il margine operativo lordo si è fermato a 92,6 milioni contro i 96,1 milioni del 2012, in flessione quindi del 3,7%; espresso in valuta locale avrebbe realizzato un aumento del 2,4%. Il dato del 2013 comprende proventi non ricorrenti per 0,2 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo obsolescenza ricambi. Le attività russe, purtroppo penalizzate dall’effetto negativo del cambio, hanno confermato una redditività caratteristica di eccellenza nell’ambito del gruppo (37,2%), anche se in flessione rispetto al passato esercizio (41,0%). Da segnalare, tra i principali costi operativi, uno sfavorevole andamento dei costi energetici, con i combustibili in aumento del 7,7% e l’energia elettrica del 5,6%.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di leganti idraulici, grazie al migliorato ritmo delle spedizioni nelle regioni del Midwest ed alla sempre robusta domanda nel Sud-Ovest del Paese, dove il settore di ricerca ed estrazione dello “shale gas” è molto attivo, hanno chiuso l’anno con un incremento del 8,7%. I prezzi di vendita del cemento in valuta locale sono cresciuti del 2,8%, sulla spinta di un accresciuto utilizzo della capacità. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente nel Sud-Ovest del Paese, ha avuto un andamento meno dinamico per quanto riguarda i volumi (+5,0%) ma più favorevole con riferimento ai prezzi in valuta locale (+6,4%). Il fatturato complessivo è passato da 680,5 a 729,9 milioni di euro (+7,3%) e lo sviluppo del margine operativo lordo è stato decisamente soddisfacente, da 123,9 a 151,0 milioni (+21,8%). L’indebolimento del dollaro (-3,4% durante l’anno) ha comportato un impatto sfavorevole di 24,6 milioni sui ricavi netti e di 5,1 milioni sul margine operativo lordo. Il dato del 2012 comprendeva peraltro altri ricavi non ricorrenti per 7,8 milioni riferiti ad una plusvalenza su cessione di immobili non strumentali. Al netto delle voci non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento di 40,0 milioni. La crescita dei volumi, il contesto favorevole dei prezzi di vendita, l’andamento favorevole del costo dei combustibili che ha più che controbilanciato gli incrementi dell’energia elettrica, e la minore incidenza dei costi fissi unitari conseguente al miglior sfruttamento della capacità produttiva, hanno migliorato la redditività caratteristica, che è passata dal 17,1% al 20,7%.

Messico (consolidamento al 50%)
Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma sono diminuite del 9,0%, con una variazione sfavorevole dei prezzi in valuta locale del 7,2%, dovuta al rallentamento della domanda ed al clima concorrenziale più acceso. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha ugualmente segnato una flessione (-3,4%), sebbene con prezzi in aumento del 1,0%. Fatturato e margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un decremento del 12,8% e del 20,2%. L’indebolimento del peso messicano ha sfavorito la traduzione dei risultati in euro; il fatturato è passato da 269,2 a 233,8 milioni            (-13,2%) ed il margine operativo lordo da 97,5 a 77,5 milioni (-20,5%). Il rapporto tra le due grandezze è stato quindi pari al 33,2% (era il 36,2% nel 2012). Da segnalare, tra i principali costi operativi, un favorevole andamento dei combustibili (-3,8%) e, di contro, un aumento dell’energia elettrica del 5,6%.

Evoluzione prevedibile della gestione
In questa prima parte del 2014, le quantità di cemento e calcestruzzo vendute dal gruppo sono aumentate di alcuni punti percentuali. Peraltro un’analisi più dettagliata di tale andamento evidenzia situazioni assai differenziate nei diversi mercati in cui operiamo: crescita dei volumi in Europa Centrale, Polonia e Repubblica Ceca, grazie ad un clima particolarmente mite; flessione negli Stati Uniti d’America, dove al contrario le temperature e le precipitazioni invernali sono state le peggiori degli ultimi venticinque anni; miglioramento in Italia, sia per ragioni meteorologiche sia grazie al confronto con un 2013 a livelli estremamente bassi; vendite vicine ai livelli dell’esercizio precedente in Ucraina e Russia, dove gli effetti della grave crisi politica sono attesi nei prossimi mesi; buoni segnali di ricupero in Messico. Oltre al fattore meteo occorre tenere presente che quest’anno le festività Pasquali cadono nel mese di aprile, rispetto a marzo nel 2013; ciò avrà un impatto favorevole nel confronto trimestre su trimestre. I segnali di tendenza della domanda saranno perciò meglio interpretabili al termine del primo semestre, quando si sarà attenuato l’effetto della stagionalità.

In Italia le difficoltà del settore edilizio sono ancora molto gravi, profonde e di non facile soluzione; si prevede che il mercato esprima ancora un segno negativo, probabilmente attenuando la caduta ed avviandosi verso una graduale stabilizzazione. Le misure di razionalizzazione ed efficienza già introdotte oppure allo studio, potranno in parte mitigare uno scenario di volumi e prezzi molto sfidante. Il flusso di cassa operativo, pur rimanendo del tutto insoddisfacente, dovrebbe esprimere un miglioramento.
Per i Paesi dell’Europa Centrale si stimano volumi e prezzi medi non inferiori a quelli dell’esercizio precedente, che dovrebbero tradursi in una variazione favorevole dei risultati operativi rispetto a quelli del bilancio appena concluso.
Per quanto riguarda l’Europa Orientale, immaginiamo sia in Polonia sia in Repubblica Ceca un livello di attività in graduale miglioramento, come previsto nella maggior parte dei paesi UE. Tra i due Paesi, la Polonia è in grado di esprimere un maggior dinamismo, che potrebbe favorire un recupero dei prezzi, oggi tra i più bassi rispetto alla media europea. La Repubblica Ceca dovrebbe finalmente mostrare segni di stabilizzazione, ma non sono prevedibili significativi miglioramenti dei risultati, anche per un effetto cambio che si prospetta più penalizzante rispetto alla Polonia.
In Ucraina la situazione politica è precipitata nelle ultime settimane. Nonostante tali turbolenze, per il momento l’attività produttiva e le spedizioni dei nostri stabilimenti proseguono senza particolari difficoltà, a parte il terminale di spedizione situato in Crimea. La situazione creatasi ha acuito le incertezze e le prospettive sono soggette a sviluppi poco prevedibili e repentini mutamenti. La svalutazione occorsa alla valuta locale, oltre il 30% rispetto al 2013, se confermata nei prossimi mesi, condurrà quasi certamente ad una diminuzione dei risultati operativi espressi in euro.
La Russia, in particolare la regione di Sverdlovsk in cui operiamo, dovrebbe mantenere un trend positivo e quindi confermare in valuta locale una eccellente redditività operativa anche nel 2014. Tuttavia, le recenti turbolenze e contrapposizioni col mondo occidentale comportano rischi al ribasso nella crescita economica. Inoltre il drastico deprezzamento del rublo (svalutazione di circa il 20%), se confermato nei prossimi mesi, rende molto difficile mantenere un livello di risultati tradotti in euro analogo al 2013.
Gli indicatori economici degli Stati Uniti d’America prefigurano abbastanza chiaramente una ripresa del settore residenziale a cui dovrebbe seguire anche il rimbalzo della costruzione commerciale. A fine febbraio poi, il Presidente Obama ha proposto un incremento della spesa destinata alle necessità infrastrutturali. La maggior parte delle nostre vendite è rivolta a mercati con tassi di sviluppo moderati; solo la quota del Texas è destinata a crescere più sensibilmente. Nel corrente esercizio ci attendiamo che prosegua il miglioramento dei risultati in dollari, ma purtroppo rimane elevato il rischio di un effetto cambio sfavorevole.
In Messico, le attese sono per un ritorno alla crescita dell’economia a tassi più robusti e coerenti con il potenziale del Paese. Il mercato del cemento dovrebbe tendere a migliorare, con gradualità, restando al di sotto del livello 2012. Col sostegno di migliori volumi, considerata la penalizzazione dovuta al prezzo d’uscita dal 2013, puntiamo a confermare la redditività operativa in valuta locale dell’anno precedente.

Sulla base di queste considerazioni, che delineano un mercato favorevole negli Stati Uniti,  l’avvio di una graduale ripresa nell’Unione Europea con l’Italia vicina al punto di minima, preoccupanti incertezze in Europa Orientale, soprattutto in Ucraina, ed infine pesanti penalizzazioni dovute allo sfavorevole andamento dei rapporti di cambio, riteniamo che il prossimo bilancio consolidato possa chiudere con risultati operativi ricorrenti analoghi o leggermente migliori rispetto al 2013.


All’Assemblea degli Azionisti, fissata in prima convocazione per il giorno 9 maggio 2014, sarà proposta:
-  la copertura della perdita di esercizio mediante utilizzo della riserva “Utili portati a nuovo”;
-  la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per ogni azione ordinaria e per ogni azione di risparmio, tramite prelievo da riserve disponibili.
La misura del dividendo è uguale per entrambe le categorie di azioni in quanto derivante da riserve disponibili come previsto dall’art. 28 dello Statuto. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal 22 maggio 2014 (con data stacco 19 maggio 2014 e record date 21 maggio 2014)."

L’Assemblea è stata altresì convocata per:
- il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale
- il conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi 2014-2022
- assumere le necessarie deliberazioni in merito alla relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell’art. 123 ter del D.Lgs. n. 58/1998.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì convocato per il giorno 9 maggio 2014 in unica convocazione l’Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio per la nomina del rappresentante comune

Azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deciso di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione (con correlativa revoca per la parte non utilizzata dell'analoga autorizzazione adottata il 10 maggio 2013) all’acquisto di ulteriori massime n. 4.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L’autorizzazione è richiesta, altresì, per l’alienazione delle azioni proprie detenute dalla società.
La proposta di autorizzazione all’acquisto nonché alla disposizione di azioni proprie è motivata dalla finalità di consentire alla società di intervenire nell’eventualità di oscillazioni delle quotazioni delle azioni della società al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato azionario, nei limiti in cui ciò sia conforme alla normativa vigente o a prassi di mercato ammesse, nonché di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità. E’ altresì motivata dal fine di consentire alla società di procedere all’acquisto di azioni proprie anche al fine di disporne come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, o per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
L’autorizzazione è richiesta per la durata di diciotto mesi a far data dall’approvazione dell’assemblea.
Il corrispettivo proposto per l’acquisto, comprensivo degli oneri accessori di acquisto, è compreso tra un minimo per azione di euro 0,60, pari al valore nominale, ed un massimo per azione di euro 10 relativamente alle azioni di risparmio e di euro 19 relativamente alle azioni ordinarie, ovvero al prezzo più elevato consentito dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009, qualora tali prassi venissero adottate dalla società.
Il controvalore massimo utilizzabile previsto per l’acquisto è pari a 76 milioni.
Gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato, secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana. La società potrà anche avvalersi delle modalità previste dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009.
Le operazioni di disposizione delle azioni proprie potranno avvenire in qualsiasi momento, in tutto o in parte, in una o più volte, sia mediante alienazione delle stesse sia quale corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, nonché per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile ovvero per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
A valere sulla precedente autorizzazione rilasciata dall’assemblea ordinaria del 10 maggio 2013, sino alla data odierna non sono state effettuate operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie.
Alla data odierna la società detiene n. 500.000 azioni proprie ordinarie e n. 29.290 azioni proprie di risparmio, pari allo 0,26% dell’intero capitale sociale.

Corporate Governance
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari, che verrà messa a disposizione del pubblico contestualmente alla messa a disposizione del progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2013.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui al Codice di Autodisciplina di Borsa (così come applicati dalla società secondo quanto indicato nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari), in capo ai consiglieri York Dyckerhoff, Ester Faia, Aldo Fumagalli Romario, Gianfelice Rocca e Maurizio Sella.

Prestiti obbligazionari
Nel mese di luglio 2013 è stata completata l’emissione del prestito obbligazionario equity-linked “Buzzi Unicem €220.000.000 1.375% Equity-Linked Bonds due 2019” per un importo nominale di euro 220 milioni e scadenza il 17 luglio 2019. Le obbligazioni, collocate esclusivamente presso investitori qualificati, hanno un taglio minimo di euro 100.000 e pagano una cedola semestrale del 1,375% annuo. L’assemblea straordinaria degli azionisti dell’8 novembre 2013 ha deliberato la convertibilità del prestito in azioni ordinarie della società e il conseguente aumento del capitale sociale a pagamento ed in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi del’art. 2441, comma 5, del codice civile, per un importo di massimi nominali euro 8.257.224,60 da liberarsi in una o più volte mediante emissione di massime n. 13.762.041 azioni ordinarie Buzzi Unicem, ad esclusivo servizio della conversione del prestito obbligazionario stesso. Il prezzo di conversione iniziale delle obbligazioni è pari ad EUR 15,9860.

Nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2013 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:
- in data 1 aprile 2014, 56,7 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2009
-  in data 12 settembre 2014, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series C emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2003
-  in data 1 aprile 2015, 56,7 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2009.

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Mariangiola Fiore
Tel. +39 0142 416 404
Email:   mfiore@buzziunicem.it

I risultati del bilancio 2013 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà venerdì’, 28 marzo alle ore 9:30. Per partecipare comporre il n. +39 02 805 88 11

 

Risultati esercizio 2013