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27 marzo 2015

Approvati i risultati dell'esercizio 2014

Rafforzamento della ripresa in Stati Uniti d’America, stabile l’Europa Centrale, ulteriore contrazione del mercato Italia, effetto cambio molto penalizzante in Europa Orientale

Margine operativo lordo in aumento del 4,8% a 423 milioni (+10,2% sul 2013 a cambio e perimetro costanti), in uno scenario di bassa inflazione dei costi e di sempre maggiore efficienza operativa

Risultato operativo ed utile netto in evidente progresso, grazie anche alla variazione favorevole delle svalutazioni e degli oneri finanziari

Graduale riduzione dell’indebitamento netto, nonostante l’acquisizione della cementeria di Korkino (Russia)

Dividendo proposto invariato: 0,05 euro per azione ordinaria e di risparmio

 

Dati consolidati

                     2014               2013                % 14/13
Vendite di leganti         m ton         25,1                  24,7                  +1,8
Vendite di calcestruzzo         m m3         12,0                11,9               +1,4
Ricavi netti         €m         2.506,4                2.510,1               -0,1
Margine Operativo Lordo         €m         422,7               403,2                +4,8
Margine Operativo Lordo ricorrente         €m         404,8               377,9                +7,1
Utile netto (perdita)         €m         120,5                (43,2)                 -
Utile netto (perdita) degli azionisti         €m         116,6                  (50,7)               -
                    Dic 14                Dic 13                Var.
Indebitamento netto         €m         1.062,7                  1.097,2               (34,5)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei bilanci civilistico e consolidato dell’esercizio 2014.

Nel corso del 2014 la ripresa dell’economia mondiale è stata graduale, più debole di quanto inizialmente previsto e, nonostante il sostegno fornito dal calo dei corsi petroliferi in atto da giugno, ha mostrato qualche perdita di slancio negli ultimi mesi dell’anno. Similmente l’andamento degli scambi internazionali ha evidenziato segnali di miglioramento, anche se, dopo un deciso rafforzamento verificatosi attorno al periodo estivo, la progressione ha rallentato per un nuovo indebolimento della domanda in Europa ed in Asia. Negli Stati Uniti d’America l’attività economica, sostenuta dalla dinamica occupazionale e dai consumi, che hanno tratto vantaggio anche dagli effetti positivi sul reddito disponibile derivante dal calo dei corsi petroliferi, ha accelerato oltre le aspettative nel terzo trimestre ed ha continuato ad espandersi ad un ritmo solo lievemente inferiore nel quarto. La ripresa economica in Europa, frenata da carenze e ritardi negli investimenti, si è confermata ancora insoddisfacente e coerente con una fase ormai semi-strutturale di moderata crescita, generata principalmente dal rialzo dei consumi, da qualche miglioramento dell’occupazione e dalle misure espansive di politica monetaria. In Italia negli ultimi trimestri i consumi hanno ripreso a crescere in misura contenuta e, malgrado alcune oscillazioni, gli scambi con l’estero hanno sostenuto la dinamica del prodotto. La crescita dell’economia è però rallentata dalla perdurante flessione degli investimenti, sia in costruzioni sia in beni strumentali, frenati dagli ampi margini di capacità inutilizzata e dalle ancora incerte prospettive della domanda. La pressione inflazionistica globale è ulteriormente diminuita. La Riserva Federale americana ha avviato la normalizzazione delle condizioni monetarie, interrompendo, come annunciato, il programma di stimolo, mentre per contrastare la deflazione, il consiglio direttivo della BCE ha ribadito l’intenzione di ampliare la dimensione del bilancio dell’Eurosistema e di accrescere la composizione, dimensione e frequenza degli interventi. Sulle prospettive di un’accelerazione per la crescita del prodotto mondiale pesano i persistenti problemi strutturali di alcune economie emergenti e l’incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa in Europa. Esaminando più da vicino i nostri mercati di riferimento, segnaliamo che gli investimenti in costruzioni, a cui la domanda di cemento e calcestruzzo è strettamente correlata, hanno espresso un’evoluzione assai positiva negli Stati Uniti d’America, particolarmente nel comparto dell’edilizia commerciale e residenziale. In Germania la crescita dell’attività edilizia, dopo un vigoroso slancio espansivo ad inizio d’anno, favorito dalle buone condizioni climatiche, si è riportata su ritmi più lineari, chiudendo l’anno con segno leggermente positivo. In Russia l’attività è stata piuttosto sostenuta, sebbene in flessione negli ultimi mesi dell’anno, ed in Repubblica Ceca si è finalmente avviato un certo recupero dei livelli produttivi nella costruzione. In Polonia, nonostante un contesto economico in ripresa e di crescita degli investimenti, le nostre vendite sono state penalizzate da motivazioni endogene. Il mercato Ucraina è stato caratterizzato da un contesto economico e sociale preoccupante, complesso ed incerto, ma il livello di attività delle regioni occidentali ha avuto, tutto sommato, andamento soddisfacente. Infine l’Italia non ha mostrato alcun segnale di recupero e la riduzione degli investimenti in costruzioni ha riguardato tutti i comparti.

Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha venduto 25,1 milioni di tonnellate di cemento (+1,8% rispetto al 2013) e 12,0 milioni di metri cubi di calcestruzzo preconfezionato (+1,4%). Nei vari mercati di presenza, l’esercizio 2014 è stato caratterizzato da condizioni operative assai differenziate tra loro.
In Italia, la seconda recessione dall’inizio della crisi non si è ancora conclusa e, sebbene il prodotto interno negli ultimi due trimestri sia solo marginalmente diminuito, l’attività economica è stata frenata dall’ulteriore caduta degli investimenti, particolarmente nel settore delle costruzioni. Nel settore cemento la capacità produttiva è stata fortemente ridotta da diversi operatori, al fine di riequilibrare l’offerta alle mutate condizioni della domanda, ma, a causa dell’ulteriore caduta nell’anno in esame, in molte aree del Paese non è stato possibile raggiungere un grado sostenibile di utilizzo degli impianti produttivi.
Nei paesi dell’Europa Centrale, dopo un brillante avvio d’anno, trainato dalla crescita delle esportazioni e dagli investimenti nel settore delle costruzioni, complice una stagione invernale particolarmente mite, l’attività economica ha segnato il passo, riportandosi, particolarmente in Germania, su ritmi più lineari.
Più differenziati gli andamenti in Europa Orientale: in Russia la situazione economica e finanziaria si è rapidamente deteriorata nel quarto trimestre, per altro senza impatti immediati sui consumi interni di cemento, che hanno superato il record realizzato nel 2013; in Ucraina le nostre attività industriali hanno avuto andamento regolare, nonostante il clima economico recessivo e l’instabilità geopolitica; in Repubblica Ceca gli investimenti in costruzioni sono tornati a crescere, dopo un lungo periodo di attività stagnante, mentre in Polonia, a fronte di un leggero avanzamento degli investimenti, le nostre vendite di cemento si sono ridotte a causa di alcune decisioni commerciali che hanno sortito effetti indesiderati.
Negli Stati Uniti, l’espansione del prodotto è risultata superiore alle attese e la dinamica di crescita nel settore delle costruzioni si è rafforzata particolarmente nel comparto edilizia residenziale e commerciale.

Il fatturato consolidato è diminuito di 0,1%, da 2.510,1 a 2.506,4 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 2,4 milioni, mentre l’effetto cambio ha inciso sfavorevolmente per 91,1 milioni; a parità di condizioni il fatturato sarebbe aumentato del 3,4%. Il margine operativo lordo è aumentato da 403,2 a 422,7 milioni, +4,8% rispetto all’anno precedente. Le variazioni del perimetro di consolidamento sono state positive per 0,3 milioni e l’effetto cambio negativo per 21,8 milioni. Il dato dell’esercizio in esame comprende proventi netti non ricorrenti per 18,0 milioni, di cui con segno positivo 26,1 milioni per plusvalenze su cessioni di terreni ed immobili industriali e 3,5 milioni per rilascio parziale del fondo rischi ambientali; con segno negativo 5,2 milioni per accantonamenti al fondo rischi controversie legali, 4,2 milioni per oneri di ristrutturazione e 3,3 milioni relativi a smontaggio e trasporto impianti verso altri siti produttivi del gruppo. Nel 2013 si erano realizzati proventi netti non ricorrenti per 25,3 milioni. Escludendo le componenti non ricorrenti, il margine operativo lordo è passato da 377,9 a 404,8 milioni (+7,1%), con un’incidenza sul fatturato del 16,1% (15,1% nel 2013). Rimarchevole il progresso degli Stati Uniti d’America dove al buon andamento del settore cemento si è associato anche un ottimo risultato ottenuto nel settore del calcestruzzo preconfezionato. In Europa Centrale la redditività operativa è risultata in leggera flessione essenzialmente per la revisione dei criteri di allocazione dei servizi centrali Dyckerhoff, che hanno gravato maggiormente sulla Germania. In Europa Orientale, il margine lordo si è indebolito principalmente a causa dell’effetto cambio molto sfavorevole in Russia ed Ucraina, oltre al rallentamento verificatosi in Polonia per le ragioni già esposte; all’interno della divisione ha ottenuto un miglioramento, invece, la Repubblica Ceca. In Italia, il contesto di perdurante difficoltà e di ulteriore calo della domanda ha determinato un margine operativo lordo purtroppo ancora negativo, sui livelli dello scorso esercizio.

Gli ammortamenti e le svalutazioni sono ammontati a 244,0 milioni, contro i 316,7 milioni dell’esercizio precedente. Il dato dell’esercizio in esame comprende perdite di valore sulle attività fisse pari a 55,9 milioni (erano 114,2 milioni nell’esercizio precedente) dovute principalmente a svalutazioni di impianti ed avviamento in Ucraina per 33,1 milioni ed in Italia per 13,8 milioni. Il risultato operativo si è attestato a 178,7 milioni rispetto a 86,5 milioni nel 2013. Gli oneri finanziari netti sono scesi a 53,1 milioni contro i 110,8 milioni del precedente esercizio, grazie alla diminuzione del tasso medio d’interesse sui finanziamenti e soprattutto alle voci non monetarie che rientrano in questa categoria, quali le differenze di cambio non realizzate e la valutazione degli strumenti finanziari derivati. Le plusvalenze da realizzo di partecipazioni hanno offerto un contributo di 0,1 milioni, mentre i risultati delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, tra le quali è compresa la nostra collegata operante in Messico, hanno migliorato l’apporto sull’esercizio precedente (49,9 milioni rispetto a 35,9 milioni nel 2013). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte si è attestato a 175,6 milioni contro 16,0 milioni del 2013. Il carico fiscale dell’esercizio, nominalmente pari a 31,4%, ha risentito come già l’anno scorso, della revisione e/o della mancata iscrizione di imposte differite attive su perdite fiscali maturate in alcune giurisdizioni. Pertanto, dopo imposte sul reddito per 55,1 milioni (erano 59,2 milioni nel 2013) il conto economico dell’esercizio 2014 si è chiuso con un utile di 120,5 milioni, rispetto ad una perdita di 43,2 milioni realizzata nel 2013. Il risultato attribuibile agli azionisti della società è passato da una perdita di 50,7 milioni nel 2013 ad un utile di 116,6 milioni nell’esercizio in esame.

Il flusso di cassa dell’esercizio 2014, al lordo delle voci non ricorrenti positive e/o negative, è stato pari a 364,5 milioni, rispetto a 273,6 milioni nel 2013. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2014 si è attestato a 1.062,7 milioni, in riduzione di 34,5 milioni rispetto ai 1.097,2 milioni di fine 2013. Nell’esercizio appena trascorso, il gruppo ha distribuito dividendi per 11,9 milioni ed ha pagato investimenti industriali per complessivi 314,6 milioni, di cui 140,4 milioni per acquisto partecipazioni, riferiti per 109,5 milioni al 100% di Uralcement (proprietaria della cementeria di Korkino Russia) e per 26 milioni al 25% di Salonit Anhovo e di w&p Cementi, proprietarie rispettivamente di una cementeria a ciclo completo in Slovenia e di un centro di macinazione nel Triveneto (Italia); l’importo destinato a progetti di incremento della capacità produttiva o speciali è stato pari a 55,5 milioni.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2014, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, si è attestato a 2.362,1 milioni contro 2.298,7 milioni di fine 2013; pertanto il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto è diminuito a 0,45 contro 0,48 del precedente esercizio.

La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con una perdita netta di 36,6 milioni di euro (perdita netta di 119,6 milioni nel 2013) ed un flusso di cassa di 20,7 milioni.

Italia
In otto anni di discesa consecutiva, i consumi si sono ridotti di oltre il 57% rispetto ai valori massimi registrati nel 2006. Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, comprese le quantità destinate all’esportazione, hanno registrato una diminuzione del 7,6%. La quota destinata all’esportazione, che nel 2013 aveva permesso di bilanciare parzialmente la diminuzione del mercato interno, in questo esercizio ha patito le difficoltà conseguenti all’eccesso di offerta nel bacino del Mediterraneo, che hanno reso meno sostenibile tale scelta. I prezzi di vendita hanno segnato una flessione del 6,6%, in parte dovuta al diverso mix dei prodotti venduti, che ha visto aumentare il peso del semilavorato clinker. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato l’andamento delle vendite è stato più favorevole (+0,7%), peraltro con prezzi ugualmente in flessione (-5,3%). Tale andamento di volumi e prezzi ha prodotto un fatturato pari a 391,5 milioni, in calo del 9,3% (431,6 milioni nel 2013). I costi unitari di produzione sono rimasti stabili (-0,4%) grazie al favorevole andamento dei fattori energetici, in particolare dell’energia elettrica. Tali benefici hanno mitigato la maggiore incidenza unitaria dei costi fissi di produzione conseguente al ridotto livello di utilizzo della capacità produttiva. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato sono proseguite le azioni dedicate al recupero della redditività tramite migliori efficienze e, anche se permangono difficoltà di incasso dei crediti commerciali, le perdite su crediti, ingenti nello scorso esercizio, si sono attestate su valori che possono essere considerati “fisiologici” per la situazione di estrema crisi del settore. Il margine operativo lordo è rimasto in territorio negativo, a -18,7 milioni (-18,5 milioni nel 2013). Occorre tuttavia ricordare che il dato dell’esercizio in esame comprende proventi non ricorrenti per 6,3 milioni relativi alla plusvalenza conseguente alla cessione dello stabilimento di Cadola (BL), che tra i costi del personale sono compresi oneri non ricorrenti di ristrutturazione pari a 3,4 milioni e che sono stati sostenuti costi non ricorrenti per smontaggio e trasferimento di macchinari verso altri mercati del gruppo per 3,3 milioni. Il margine operativo lordo ricorrente si è attestato, quindi, a  -18,3 milioni rispetto a -16,2 milioni nel 2013. Nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 10,8 milioni derivanti da vendita o scambio quote emissione CO2, stimate in eccesso rispetto ai volumi di produzione (4,5 milioni nel 2013).

Europa Centrale
In Germania le nostre consegne di cemento hanno mostrato andamento favorevole (+3,7% rispetto all’anno scorso), in una situazione di prezzi stabili (+0,2%). Si sono rafforzate le esportazioni e le vendite di cemento bianco, mentre i leganti “oil well” hanno chiuso in leggera flessione. I volumi di vendita del calcestruzzo preconfezionato hanno confermato gli stessi valori del 2013 con prezzi simili (-0,3%). Il fatturato complessivo è così passato da 593,4 a 603,4 milioni (+1,7%) ed il margine operativo lordo è diminuito da 108,0 a 88,6 milioni (-18,0%). Occorre tenere presente che il dato del 2014 comprende proventi non ricorrenti per 22,1 milioni dovuti in massima parte ad una plusvalenza su cessione di terreni ed immobili ex-industriali ed oneri non ricorrenti per 2,1 milioni dovuti a spese di ristrutturazione ed accantonamenti riferiti ad una complessa causa legale che riguarda la cessione e la successiva insolvenza della ex-controllata ZAO Akmel. Nel 2013 erano stati realizzati proventi netti non ricorrenti pari a 27,1 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato una flessione pari a 12,4 milioni (-15,3%), accentuata da una revisione dei criteri di allocazione dei servizi centrali Dyckerhoff, che hanno gravato maggiormente sulla Germania. Tra i costi d’esercizio, da segnalare una variazione favorevole sia dei combustibili (-2,6%) sia dell’energia elettrica (-2,6%).

In Lussemburgo le nostre vendite di cemento e clinker, compresi i trasferimenti infragruppo e le esportazioni, dopo un avvio d’anno in cui le buone condizioni meteo hanno favorito le consegne, hanno avuto in seguito un ritmo più in linea con l’anno precedente, con l’export in calo dal secondo trimestre. L’esercizio ha chiuso con volumi inferiori del 1,6% rispetto al 2013 e ricavi medi unitari anch’essi marginalmente più deboli. La produzione del settore calcestruzzo preconfezionato ha segnato una flessione del 6,6% in un contesto di prezzi in calo. Il fatturato è stato pari a 105,7 milioni, in riduzione del 3,2% rispetto all’esercizio precedente (109,1 milioni). Il margine operativo lordo si è attestato a 17,8 milioni (19,7 milioni nel 2013). Occorre comunque ricordare che il dato del 2013 comprendeva proventi non ricorrenti per 2,5 milioni, quindi al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un incremento pari a 0,5 milioni. Tra i costi d’esercizio, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili  (-5,4%) e dell’energia elettrica (-3,0%).

Nei Paesi Bassi le nostre vendite di calcestruzzo preconfezionato si sono attestate a quota 0,59 milioni di metri cubi, in chiara diminuzione rispetto all’esercizio precedente (0,67 milioni di metri cubi), con una discesa dei prezzi del 2,8%. I ricavi netti sono stati pari a 57,9 milioni (73,2 milioni nel 2013). Il margine operativo lordo, seppur negativo, è migliorato passando da -8,2 a  -1,9 milioni, grazie ai progetti di risparmio ed efficienza implementati dalla direzione al fine di riportare l’azienda in equilibrio. Il dato del 2014 comprende proventi non ricorrenti relativi al rilascio fondo pensioni per 0,5 milioni e costi non ricorrenti per 1,7 milioni riferiti ad un progetto di sviluppo nel settore aggregati che si è deciso di abbandonare; nel 2013 i costi del personale comprendevano oneri di ristrutturazione non ricorrenti pari a 3,4 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento di 4,2 milioni.

Europa Orientale
In Polonia, la presentazione di un nuovo listino prezzi in aprile ha penalizzato le nostre spedizioni di cemento, sino a quel momento in brillante sviluppo. Grazie alla successiva revisione e nonostante il rallentamento della domanda in estate abbia reso più complesso il percorso di assestamento nei confronti della clientela, l’ultima parte dell’esercizio ha evidenziato un promettente recupero. Le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva sono diminuite del 17,6% rispetto al 2013 con un livello medio dei prezzi in valuta locale in leggera flessione (-1,3%). Per contro la produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mantenuto un buon andamento (+6,1%), con prezzi in riduzione del 1,1%. Il fatturato si è attestato a 89,0 milioni, rispetto a 101,0 milioni nel 2013 (-11,9%), su cui ha inciso favorevolmente per 0,3 milioni il rafforzamento di valore dello zloty. Il margine operativo lordo è passato da 27,1 a 18,2 milioni (-32,9%). Occorre tuttavia ricordare che il dato del 2013 comprendeva 3,5 milioni di proventi non ricorrenti. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato una riduzione pari a 5,4 milioni (-23,0% sul 2013), con una redditività caratteristica in diminuzione, dal 23,4% al 20,4%. Tra i costi di esercizio, espressi in valuta locale, da segnalare un interessante beneficio derivante dalla diminuzione dei combustibili (-16%) e dell’energia elettrica (-12%), purtroppo compensato da un aumento dei costi fissi unitari dovuto alla minor produzione.

In Repubblica Ceca le nostre vendite di cemento sono aumentate del 14,6% rispetto al 2013 mentre i prezzi medi di vendita, espressi in valuta locale, hanno avuto andamento sfavorevole (-2,9%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha presentato segnali di miglioramento, con volumi in aumento (+2,0%) e prezzi senza variazioni di rilievo (-1,2%). Il fatturato complessivo, che ha risentito anche di un leggero indebolimento della corona, è passato da 131,8 a 133,6 milioni (+1,4%), ed il margine operativo lordo da 19,2 a 27,0 milioni (+40,9%). La redditività caratteristica, in chiaro miglioramento, è passata dal 14,4% al 20,2%. La svalutazione della corona ceca ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo sarebbe stata rispettivamente +6,7% e +51,5%. Tra i costi di esercizio, espressi in valuta locale, da segnalare l’andamento favorevole dei combustibili (-9%) e dell’energia elettrica (-17%).

In Ucraina le quantità di cemento vendute sono aumentate del 2,3%, così come sono cresciuti i prezzi medi in valuta locale (+3,1%). Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, poco significative in valore assoluto, hanno avuto andamento sfavorevole, con volumi in calo del 27,5% e prezzi medi in valuta locale in flessione del 1,4%. I ricavi netti sono passati da 123,8 a 88,1 milioni (-28,9%); il margine operativo lordo si è attestato a 11,0 milioni contro i 12,3 milioni del 2013 (-10,6%). Occorre ricordare che i dati del 2013 comprendevano 2,5 milioni di costi non ricorrenti, quindi al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un decremento pari a 3,8 milioni (-25,5% sul 2013), con una redditività caratteristica in miglioramento (12,5% rispetto a 11,9% nel 2013). La forte perdita di valore della valuta locale ha avuto un impatto molto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente pari a +4,6% e +9,6%. Da segnalare, tra i principali costi operativi, un andamento dei combustibili (+10,3%) e dell’energia elettrica (+14,9%), espressi in valuta locale, che rispecchia l’elevata inflazione del Paese.

In Russia, il rallentamento delle consegne verificatosi nell’ultima parte dell’anno ha comportato vendite complessive di cemento allo stesso livello del 2013 (-1,4% a parità di perimetro), con prezzi medi che in valuta locale sono risultati superiori del 2,7%. La categoria dei cementi cosiddetti “oil well”, dedicati al settore estrattivo, ha mostrato una variazione sfavorevole pari al 10,2%. Le spedizioni hanno beneficiato del positivo apporto del terminale di Omsk ed inoltre, dal mese di dicembre, è entrata nel perimetro di consolidamento la cementeria di Korkino, acquisita da Lafarge. I ricavi netti si sono attestati a 209,9 milioni, rispetto a 248,6 milioni del precedente esercizio (-15,6%). La svalutazione del rublo (-20,3%) ha avuto un impatto sfavorevole di quasi 43 milioni sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, i ricavi sarebbero cresciuti del 0,6%. Il margine operativo lordo si è fermato a 73,4 milioni contro i 92,6 milioni del 2013, in flessione quindi del 20,7%; espresso in valuta locale avrebbe realizzato una diminuzione del 4,6%. Tale dato comprende tuttavia oneri non ricorrenti pari a 3,9 milioni, per accantonamenti riferiti ad una complessa causa legale che riguarda la cessione e la successiva insolvenza della ex-controllata ZAO Akmel. Le nostre attività nel Paese, purtroppo penalizzate dall’effetto cambio, hanno comunque mantenuto una redditività caratteristica di eccellenza, nell’ambito del gruppo (36,9%), anche se in flessione rispetto al passato esercizio (37,2%). Da segnalare tra i principali costi operativi, uno sfavorevole andamento dei costi energetici, con i combustibili in aumento del 7,5% e l’energia elettrica del 8,7% (espressi in valuta locale).

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di leganti idraulici, grazie al sostegno proveniente sia dalle regioni del Midwest sia dal Sud-Ovest del Paese, considerando anche l’andamento favorevole delle spedizioni di leganti “oil well”, hanno chiuso l’anno con un incremento del 9,5%. Parimenti le produzioni di calcestruzzo preconfezionato, presenti essenzialmente nel Sud-Ovest, hanno seguito lo sviluppo della domanda regionale (+9,3%). Si è confermata favorevole la variazione dei prezzi di vendita in valuta locale del cemento (+6,7%), ed in modo ancora più sensibile nel settore del calcestruzzo preconfezionato (+12,3%). Il fatturato complessivo è passato da 729,9 a 856,1 milioni di euro (+17,3%) e lo sviluppo del margine operativo lordo è stato assai soddisfacente, da 151,0 a 207,3 milioni (+37,3%). I ricavi ed il margine operativo lordo non sono stati influenzati dall’andamento della valuta locale, considerato che il cambio medio del dollaro è risultato praticamente lo stesso dell’esercizio 2013. Il dato dell’anno comprende peraltro proventi non ricorrenti per 3,5 milioni costituiti dal parziale rilascio del fondo rischi ambientali associato alla vicenda dei materiali contenenti silice o asbesto. Al netto delle voci non ricorrenti, il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento di 52,8 milioni. La crescita dei volumi e dei prezzi di vendita, abbinata ad una situazione dei costi di produzione nel complesso stabile ha permesso di migliorare la redditività caratteristica dal 20,7% al 23,8%.

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma è risultato favorevole e coerente per l’intero 2014, con prezzo medio in valuta locale di qualche punto superiore a quello dell’anno precedente. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha segnato una leggera flessione, accompagnata da una variazione positiva dei prezzi, dovuta ad un nuovo posizionamento strategico ed alla riduzione del numero di centrali attive. Fatturato e margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un incremento del 16,2% e del 26,1%. L’indebolimento del peso messicano ha penalizzato la traduzione dei risultati in euro; tuttavia, con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 521,9 milioni (+11,6%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 155,0 a 187,8 milioni (+21,2%). Da segnalare, tra i principali costi operativi, una situazione stabile per i combustibili (-0,7%) ed un vantaggio più evidente per l’energia elettrica (-5,6%). A fine esercizio sono iniziati presso lo stabilimento produttivo di Apazapan, Veracruz i lavori preparatori per il raddoppio di capacità produttiva.
La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 38,8 milioni (28,9 milioni nel 2013).

Evoluzione prevedibile della gestione
In Italia le aspettative sull’andamento degli investimenti in costruzioni, permangono negative, particolarmente nel settore residenziale e commerciale. Potremo assistere ad una stabilizzazione se il comparto opere pubbliche fornirà un contributo positivo grazie alle risorse messe a disposizione dal Governo. Continueremo ad indirizzare i nostri sforzi alla ricerca delle migliori efficienze e razionalizzazioni industriali, insieme a possibili iniziative straordinarie mirate a consolidare la struttura dell’offerta. L’andamento della redditività dipenderà principalmente dalla possibilità o meno di riportare i prezzi di vendita intorno ai livelli del 2013; in caso negativo non sono previsti miglioramenti dei risultati operativi.
In Europa Centrale, prevediamo modeste variazioni favorevoli di volumi e prezzi in Germania e Paesi Bassi ed una situazione più penalizzante in Lussemburgo, che risente della debolezza di alcuni paesi confinanti. I risultati operativi ricorrenti sono comunque attesi in miglioramento.
Sia in Polonia sia in Repubblica Ceca, l’evoluzione attesa è simile a quella descritta per l’Europa Centrale ma con possibilità di esprimere un maggiore dinamismo. In Polonia attraverso la stabilizzazione della nostra quota di mercato, prevediamo di migliorare il risultato operativo; in Repubblica Ceca il margine operativo lordo dovrebbe perlomeno confermare il livello raggiunto nel 2014.
In Ucraina la crisi politica tende ad una graduale normalizzazione ma la situazione economica rimane preoccupante e soprattutto la drammatica svalutazione della valuta locale abbatte tutte le poste di bilancio al momento della loro traduzione in euro. Quindi, nonostante un andamento operativo che si prevede abbastanza in linea col 2014, i risultati caratteristici sono destinati a ridursi sensibilmente.
La situazione economica della Russia, in seguito alla caduta del prezzo del greggio, alla conferma delle sanzioni ed al crollo del rublo si presenta indebolita e con minore propensione agli investimenti. Ci attendiamo un rallentamento della domanda sia per il cemento tradizionale sia, più sensibile, per i prodotti oil well. Una ulteriore, importante penalizzazione deriva dal forte deprezzamento del rublo. L’ingresso nel perimetro di consolidamento della cementeria di Korkino aiuta a compensare questo insieme di fattori negativi, ma ciò nonostante è corretto ipotizzare per il 2015 risultati operativi espressi in euro chiaramente inferiori a quelli dell’esercizio precedente.
L’economia degli Stati Uniti d’America continua a crescere molto più di quella europea e le previsioni indicano un buon incremento degli investimenti nel settore residenziale, un leggero aumento nel commerciale ed un segno positivo anche della spesa destinata alle opere pubbliche. Nel corrente esercizio, l’andamento di volumi e prezzi dovrebbe continuare ad esprimere una tendenza favorevole, nonostante qualche preoccupazione riguardante il Texas, mercato nel quale il peso dell’industria petrolifera è molto rilevante. Ci attendiamo un miglioramento importante dei risultati in euro, in questo caso assai favoriti dal rafforzamento del dollaro, se confermato anche nei prossimi mesi.
Le considerazioni sopra svolte delineano per il corrente 2015 un livello di redditività in netto miglioramento solo negli Stati Uniti d’America, associato ad una rivalutazione del dollaro che ne amplifica gli effetti sui risultati. Nei paesi dell’Unione Europea diversi dall’Italia prevediamo che i risultati ottenuti nel 2014 siano ripetibili e, in alcuni casi, anche migliorabili, ma si tratterà comunque di variazioni nel complesso poco rilevanti rispetto all’esercizio precedente. I risultati riferiti a Russia ed Ucraina si prevedono chiaramente in diminuzione, poiché condizionati da un probabile rallentamento della domanda e, soprattutto, da un effetto cambio molto penalizzante. L’Italia continuerà ad essere il paese più critico tra quelli in cui operiamo e dove stiamo concentrando la massima attenzione alla ricerca di uno stabile equilibrio economico. L’operazione straordinaria recentemente annunciata, che auspichiamo si concluda positivamente, rappresenta un passo importante verso tale obiettivo.
In conclusione, stimiamo che a livello consolidato il margine operativo lordo ricorrente dell’intero 2015 possa risultare leggermente superiore rispetto all’esercizio precedente.

All’Assemblea degli Azionisti, fissata in prima convocazione per il giorno 8 maggio 2015, sarà proposta:
- la copertura della perdita di esercizio mediante utilizzo della riserva “Utili portati a nuovo”;
- la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro per ogni azione ordinaria e per ogni azione di risparmio, tramite prelievo da riserve disponibili.
La misura del dividendo è uguale per entrambe le categorie di azioni in quanto derivante da riserve disponibili come previsto dall’art. 28 dello Statuto. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal 20 maggio 2015 (con data stacco 18 maggio 2015 e “record date” 19 maggio 2015).

L’Assemblea è stata altresì convocata per:
- apportare al regolamento assembleare alcuni aggiornamenti che tengono conto delle prassi assembleari seguite nel corso degli anni nonché alcuni adeguamenti di carattere meramente formale alle normative susseguitesi negli ultimi anni;
- assumere le necessarie deliberazioni in merito alla relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell’art. 123 ter del D.Lgs. n. 58/1998.

Azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deciso di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione (con correlativa revoca per la parte non utilizzata dell'analoga autorizzazione adottata il 9 maggio 2014) all’acquisto di ulteriori massime n. 4.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L’autorizzazione è richiesta, altresì, per l’alienazione delle azioni proprie detenute dalla società.
La proposta di autorizzazione all’acquisto nonchè alla disposizione di azioni proprie è motivata dalla finalità di consentire alla società di intervenire nell’eventualità di oscillazioni delle quotazioni delle azioni della società al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato azionario, nei limiti in cui ciò sia conforme alla normativa vigente o a prassi di mercato ammesse, nonché di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità. E’ altresì motivata dal fine di consentire alla società di procedere all’acquisto di azioni proprie anche al fine di disporne come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni o di conversione di prestiti obbligazionari già emessi o di futura eventuale emissione, o per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
L’autorizzazione è richiesta per la durata di diciotto mesi a far data dall’approvazione dell’assemblea.
Il corrispettivo proposto per l’acquisto, comprensivo degli oneri accessori di acquisto, è compreso tra un minimo per azione di euro 0,60, pari al valore nominale, ed un massimo per azione di euro 11 relativamente alle azioni di risparmio e di euro 19 relativamente alle azioni ordinarie, ovvero al prezzo più elevato consentito dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009, qualora tali prassi venissero adottate dalla società.
Il controvalore massimo utilizzabile previsto per l’acquisto è pari a 76 milioni.
Gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato, secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana. La società potrà anche avvalersi delle modalità previste dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009.
Le operazioni di disposizione delle azioni proprie potranno avvenire in qualsiasi momento, in tutto o in parte, in una o più volte, sia mediante alienazione delle stesse sia quale corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni o di conversione di prestiti obbligazionari già emessi o di futura eventuale emissione, nonchè per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile ovvero per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
A valere sulla precedente autorizzazione rilasciata dall’assemblea ordinaria del 9 maggio 2014, sino alla data odierna non sono state effettuate operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie.
Alla data odierna la società detiene n. 500.000 azioni proprie ordinarie e n. 29.290 azioni proprie di risparmio, pari allo 0,26% dell’intero capitale sociale.

Corporate Governance
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari, che verrà messa a disposizione del pubblico contestualmente alla messa a disposizione del progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2014.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui al Codice di Autodisciplina di Borsa (così come applicati dalla società secondo quanto indicato nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari), in capo ai consiglieri Oliviero Maria Brega, York Dyckerhoff, Elsa Fornero, Aldo Fumagalli Romario, Linda Orsola Gilli, Gianfelice Rocca e Maurizio Sella.

Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014 non sono stati emessi nuovi prestiti obbligazionari.

Nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2014 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:
- in data 1 aprile 2015, 56,6 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2010.
- in data 12 settembre 2015, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2003.
- in data 1 aprile 2016, 86,6 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2010.

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
Email:  icolla@buzziunicem.it

I risultati del bilancio 2014 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà lunedì, 30 marzo alle ore 9:30. Per partecipare comporre il n. +39 02 805 88 11.