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24 marzo 2016

Approvati i risultati dell'esercizio 2015

Prosecuzione della fase espansiva in Stati Uniti d’America, conferma della redditività in Europa Centrale, debole il mercato in Italia, calo della domanda ed effetto cambio assai penalizzante in Russia ed Ucraina

Margine operativo lordo in aumento del 11,9% a 473 milioni (+2,9% sul 2014 a cambi e perimetro costanti), in una situazione di moderata inflazione dei costi

Risultato operativo ed utile netto in crescita, grazie a minori svalutazioni e malgrado la variazione sfavorevole degli oneri finanziari e delle imposte sul reddito

Indebitamento netto in leggera diminuzione, dopo investimenti industriali per 304 milioni, di cui 164 milioni per progetti di espansione

Dividendo proposto: 0,075 euro per azione ordinaria e di risparmio (0,05 euro nel 2014)


Dati consolidati

                 
   2015
             
2014
              
% 15/14
Vendite di leganti         m ton         25,6                  25,1                  +1,7
Vendite di calcestruzzo         m m3         11,9                12,0               -0,9
Fatturato         €m         2.662,1                2.506,4               +6,2
Margine Operativo Lordo         €m         473,2               422,7                +11,9
Margine Operativo Lordo ricorrente         €m         478,8               404,8                +18,3
Utile netto         €m         128,1                120,5                 +6,3
Utile degli azionisti         €m         125,3                  116,6               +7,5
                    Dic 15                Dic 14                Var.
Indebitamento netto         €m         1.029,7                  1.062,7               (33,0)

 

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame dei bilanci civilistico e consolidato dell’esercizio 2015.

La crescita dell’economia mondiale, nel corso del 2015, è stata modesta e disomogenea: nelle economie avanzate, l’espansione dell’attività ha avuto un lieve miglioramento, rafforzandosi al volgere dell’anno, nonostante alcuni segnali di rallentamento negli Stati Uniti, mentre nell’insieme delle economie di mercato emergenti la dinamica è rimasta complessivamente deludente. L’interscambio è risultato debole e sotto le attese nel primo semestre; nella seconda parte dell’anno, grazie a qualche slancio nei paesi avanzati si è consolidata una lenta ripresa del commercio internazionale, ma pure confermata la contrazione in quelli emergenti.
Negli Stati Uniti d’America la crescita dell’attività economica nel quarto trimestre si è attenuata, dopo l’espansione solida e superiore alle attese del PIL nei due trimestri centrali dell’anno. Il commercio al dettaglio ha mostrato qualche segno di decelerazione, così come alcuni indicatori del settore manifatturiero, mentre continuano a gravare sulle esportazioni fattori esterni avversi come la modesta crescita mondiale e l’apprezzamento del dollaro. Ciò nonostante, i continui forti miglioramenti nel mercato del lavoro ed i fondamentali macroeconomici confermano il vigore di fondo e suggeriscono che il recente indebolimento della domanda interna dovrebbe rivelarsi perlopiù temporaneo.
In Europa i consumi privati hanno compensato il rapido affievolirsi della spinta delle esportazioni ed hanno rappresentato la determinante principale della ripresa, che è proseguita con gradualità. La situazione del mercato del lavoro ha manifestato segnali di risveglio, ma la crescita degli investimenti si è mantenuta debole e l’inflazione complessiva ha risentito di nuove spinte al ribasso riconducibili all’ulteriore contrazione delle quotazioni petrolifere. Per sostenere e rafforzare lo sviluppo dell’attività economica nel suo complesso, il consiglio direttivo della BCE ha ulteriormente potenziato lo stimolo monetario e, sebbene il consolidamento dei bilanci bancari e il livello dei prestiti in sofferenza, tuttora elevati in alcune giurisdizioni, continuino ad ostacolarne la crescita, l’erogazione del credito al settore privato ha continuato a migliorare.
In Italia, nel 2015 il segno di variazione del PIL, seppure modesto ed inferiore alle aspettative, per la prima volta dal 2011 è tornato ad essere positivo. La lenta e graduale espansione dell’attività, a partire dall’estate, è stata sostenuta dai consumi interni, che hanno sostituito la spinta delle esportazioni. Al recupero del ciclo manifatturiero si sono affiancati segnali di sviluppo nei servizi e, dopo un drammatico e prolungato calo, di stabilizzazione nelle costruzioni.
L’inflazione si è mantenuta su valori bassi nella maggioranza dei paesi avanzati ed in Cina, mentre in alcune importanti economie, fra cui Russia, Brasile e Turchia si sono registrati livelli notevolmente superiori. In un mercato del petrolio caratterizzato da eccesso dell’offerta e indebolimento della domanda, le quotazioni del greggio di qualità Brent hanno rallentato ancora da metà ottobre, fino a scendere sotto i 30 dollari nel gennaio 2016, con contratti futures che indicano aspettative di rincari molto limitati nei prossimi mesi; tale evoluzione, unitamente agli andamenti delle materie prime, è destinata a frenare ulteriormente le pressioni inflazionistiche. A fine anno, il rialzo dei tassi negli Stati Uniti, accompagnato dall’annuncio che le condizioni monetarie sarebbero rimaste accomodanti, è stato avviato senza conseguenze sfavorevoli.

Esaminando più da vicino i nostri mercati di riferimento, segnaliamo che gli investimenti in costruzioni, a cui la domanda di cemento e calcestruzzo è strettamente correlata, hanno mantenuto una buona crescita negli Stati Uniti d’America, particolarmente nel comparto dell’edilizia commerciale e residenziale. In Germania, gli investimenti in costruzioni si sono normalizzati, dopo la crescita dell’anno precedente. In Italia, gli investimenti in costruzioni hanno chiuso l’anno ancora in riduzione in tutti i comparti, ad eccezione della riqualificazione immobili residenziali. Gli andamenti nelle nazioni dell’Europa Orientale hanno continuato ad essere difformi: in Russia il contesto recessivo ha comportato un calo del livello di attività edilizia; in Polonia la crescita dell’economia ed il livello degli investimenti in costruzioni si sono confermati ancora favorevoli; in Repubblica Ceca è proseguita la fase di ripresa congiunturale, con miglioramento dei livelli produttivi nelle costruzioni; infine in Ucraina, nell’ambito di una pesante recessione e contrazione degli investimenti, il livello di attività nelle regioni occidentali, dove opera il nostro gruppo, ha mantenuto un andamento migliore rispetto a quello della porzione orientale.

Nell’esercizio appena concluso, il gruppo ha venduto 25,6 milioni di tonnellate di cemento (+1,7% rispetto al 2014) e 11,9 milioni di metri cubi di calcestruzzo preconfezionato (-0,9%). Nei vari mercati di presenza, l’esercizio 2015 è stato caratterizzato da condizioni operative differenziate tra loro. In Italia, l’economia ha ripreso lentamente ad espandersi, ma la dinamica meno brillante delle esportazioni, che hanno risentito del rallentamento nei paesi emergenti, ha sottratto slancio alla crescita del prodotto; il maggiore sostegno dei consumi interni ha permesso una crescita solo marginalmente positiva nel corso degli ultimi due trimestri dell’anno. Il consolidamento dell’attività economica ha interessato tutti i principali comparti, tranne quello delle costruzioni, dove si è tuttavia interrotta la prolungata fase recessiva. I consumi interni di cemento sono risultati ancora in calo e, in molte aree del Paese, non è stato raggiunto un livello sostenibile di utilizzo degli impianti produttivi.
Nei paesi dell’Europa Centrale, la crescita della domanda interna ha più che compensato l’affievolirsi degli investimenti ed il rallentamento delle esportazioni. Il settore delle costruzioni ha mantenuto, nel complesso, un andamento leggermente positivo.
Gli sviluppi nelle nazioni dell’Europa Orientale hanno continuato ad essere difformi. In Russia le dinamiche recessive si sono tradotte in un calo della domanda interna e nel declino degli investimenti, che hanno comportato un ridimensionamento del livello di attività nell’edilizia ed una conseguente flessione nei consumi di cemento. In Polonia, dove lo sviluppo dell’economia si è confermato favorevole, con investimenti in costruzioni e consumo di cemento in progresso, la nostra attività commerciale ha mantenuto un andamento regolare per tutto l’anno. In Repubblica Ceca il contesto congiunturale favorevole ha confermato la positiva intonazione degli investimenti in costruzioni e le nostre vendite di cemento hanno ripetuto i buoni livelli raggiunti nell’esercizio precedente. In Ucraina nonostante la rilevante contrazione del prodotto e degli investimenti, le nostre attività industriali hanno continuato a svolgersi in modo regolare. Negli Stati Uniti, la fase espansiva si è confermata, nonostante qualche segnale di rallentamento a fine anno, e gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno consuntivato una crescita superiore a quella del 2014, particolarmente nel comparto edilizia commerciale e residenziale.

Il fatturato consolidato è aumentato di 6,2%, da 2.506,4 a 2.662,1 milioni; le variazioni di perimetro hanno avuto un effetto positivo di 28,8 milioni e l’effetto cambio ha inciso favorevolmente per 100,5 milioni; a parità di condizioni il fatturato sarebbe aumentato del 1,0%.
Il margine operativo lordo è salito da 422,7 a 473,2 milioni, +11,9% rispetto all’anno precedente. Le variazioni del perimetro di consolidamento sono state positive per 3,6 milioni e l’effetto cambio positivo per 34,5 milioni. Il dato dell’esercizio in esame comprende costi non ricorrenti netti per 5,6 milioni, di cui con segno positivo 5,6 milioni costituiti dal rilascio parziale del fondo rischi antitrust e con segno negativo 6,9 milioni relativi a smontaggio e trasporto impianti verso altri siti produttivi del gruppo, 4,1 milioni per oneri di ristrutturazione e 0,3 milioni per accantonamenti al fondo controversie legali. Nel 2014 si erano realizzati proventi netti non ricorrenti per 18,0 milioni. Escludendo le componenti non ricorrenti, il margine operativo lordo è passato da 404,8 a 478,8 (+18,3%), con un’incidenza sul fatturato del 18,0% (16,1% nel 2014). Evidente il progresso degli Stati Uniti d’America dove al buon andamento operativo si è associata anche la rilevante spinta positiva dell’effetto cambio. In Europa Centrale la redditività operativa è risultata in leggero miglioramento, particolarmente in Benelux. In Europa Orientale, il margine lordo si è indebolito principalmente a causa dell’effetto cambio molto sfavorevole in Russia ed Ucraina; all’interno della divisione hanno ottenuto un miglioramento, invece, la Repubblica Ceca e la Polonia. In Italia, prezzi decrescenti nel contesto di una domanda in ulteriore calo, hanno comportato un cash flow operativo ancora negativo ed in peggioramento sullo scorso esercizio.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono ammontati a 209,2 milioni, contro i 244,0 milioni dell’esercizio precedente. Il dato dell’esercizio in esame comprende perdite di valore sulle attività fisse pari a 14,1 milioni (erano 55,9 milioni nell’esercizio precedente) dovute principalmente a svalutazioni di immobilizzazioni tecniche in Italia. Il risultato operativo si è attestato a 264,0 milioni rispetto a 178,7 milioni nel 2014. Gli oneri finanziari netti sono quasi raddoppiati a 105,1 milioni contro i 53,1 milioni del precedente esercizio, principalmente per l’evoluzione delle voci non monetarie che rientrano in questa categoria, quali le differenze di cambio non realizzate e la valutazione degli strumenti finanziari derivati. Le plusvalenze da realizzo partecipazioni hanno offerto un contributo di 5,7 milioni, mentre i risultati delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, tra le quali spicca la nostra collegata operante in Messico, hanno migliorato l’apporto sull’esercizio precedente (57,4 milioni rispetto a 49,9 milioni nel 2014). Per effetto di quanto esposto, l’utile ante imposte si è attestato a 222,1 milioni contro 175,6 milioni del 2014. Il carico fiscale dell’esercizio, nominalmente pari al 42% circa, nel confronto con l’esercizio precedente è stato soprattutto influenzato da quelle valutazioni delle imposte differite attive su perdite fiscali di alcune giurisdizioni, che sono slegate dal risultato imponibile del periodo. Pertanto, dopo imposte sul reddito per 94,0 milioni (erano 55,1 milioni nel 2014) il conto economico dell’esercizio 2015 si è chiuso con un utile di 128,1 milioni (120,5 milioni nel 2014). Il risultato attribuibile agli azionisti della società è passato da 116,6 milioni nel 2014 a 125,3 milioni nell’esercizio in esame.

Il flusso di cassa dell’esercizio 2015, al lordo delle voci non ricorrenti positive e/o negative, è stato pari a 337,3 milioni, rispetto a 364,5 milioni nel 2014. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2015 si è attestato a 1.029,7 milioni, in riduzione di 33,0 milioni rispetto a 1.062,7 milioni di fine 2014. Nell’esercizio appena trascorso, il gruppo ha distribuito dividendi per 10,3 milioni ed ha pagato investimenti industriali per complessivi 304,2 milioni, di cui 164,3 milioni destinati a progetti di incremento della capacità produttiva o speciali, quasi interamente riferiti all’espansione della cementeria di Maryneal (Texas).

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, si è attestato a 2.579,4 milioni contro 2.362,1 milioni di fine 2014; pertanto il rapporto indebitamento netto/patrimonio netto è diminuito a 0,40 contro 0,45 del precedente esercizio.

La società capogruppo Buzzi Unicem SpA ha chiuso l’esercizio con una perdita netta di 58,5 milioni di euro (perdita netta di 36,6 milioni nel 2014) ed un flusso di cassa negativo di 22,2 milioni.

Italia
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker, hanno registrato una diminuzione del 2,3%, con un miglioramento della quota destinata all’esportazione che ha permesso di bilanciare parzialmente la diminuzione del mercato interno. I prezzi di vendita hanno segnato una flessione del 3,7%, in leggero recupero sui minimi realizzati in estate. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato l’andamento delle vendite è stato analogo al periodo precedente (+1,2%), con prezzi stabili (+0,2%). Tale andamento di volumi e prezzi ha prodotto un fatturato pari a 381,1 milioni, in calo del 2,7% (391,5 milioni nel 2014). I costi unitari di produzione sono rimasti stabili grazie al favorevole andamento dei combustibili che ha più che bilanciato l’aumento dell’energia elettrica; nessun miglioramento si è manifestato nel grado di utilizzo della capacità produttiva. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato abbiamo nuovamente ed inaspettatamente dovuto registrare alcune pesanti situazioni di insolvenza, che hanno superato il livello ritenuto “fisiologico” nell’ambito della situazione di grave crisi del settore, e che hanno comportato perdite su crediti pari a 6,5 milioni (rispetto a 3,7 milioni nel 2014). Il margine operativo lordo è rimasto in territorio negativo, a -37,2 milioni (-18,7 milioni nel 2014). Occorre tuttavia ricordare che il dato dell’esercizio in esame comprende proventi non ricorrenti per 5,6 milioni costituiti dal rilascio parziale del fondo rischi antitrust, che tra i costi del personale sono compresi oneri non ricorrenti di ristrutturazione pari a 3,6 milioni e che sono stati sostenuti costi non ricorrenti per smontaggio e trasferimento di macchinari verso altri mercati del gruppo per 2,4 milioni oltre ad accantonamenti al fondo controversie legali per 0,3 milioni. Il margine operativo lordo ricorrente si è attestato, quindi, a -36,5 milioni rispetto a -18,3 milioni nel 2014. Si rammenta infine che nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,6 milioni derivanti da vendita o scambio quote di emissione CO2 (erano 10,8 milioni nel 2014).

Europa Centrale
In Germania le nostre consegne di cemento, nonostante il recupero nella parte finale dell’anno, sono state penalizzate soprattutto dal profilo più debole della domanda di oil-well cement; esse hanno chiuso con una diminuzione del 2,8%, in una situazione di prezzi in flessione marginale (-1,1%). I volumi di vendita del calcestruzzo preconfezionato hanno registrato una riduzione più marcata (-5,1%), con prezzi in calo (-1,3%). Il fatturato complessivo è così passato da 603,4 a 573,6 milioni (-4,9%) ed il margine operativo lordo è diminuito da 88,6 a 72,1 milioni (-18,6%). Occorre tenere presente che il dato del 2014 comprendeva proventi netti non ricorrenti per 20,0 milioni. Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento pari a 3,5 milioni (+5,1%). I costi unitari di produzione si sono mantenuti stabili, con andamenti favorevoli dei combustibili e dell’energia, che hanno controbilanciato gli incrementi dei costi fissi. Si rammenta infine che nell’esercizio sono stati realizzati altri costi operativi per 3,1 milioni derivanti da acquisto quote di emissione CO2.

In Lussemburgo e Paesi Bassi le nostre vendite di cemento, compresi i trasferimenti infragruppo e le esportazioni, hanno risentito del rallentamento di questo ultimo sbocco ma grazie ad un certo recupero nell’ultimo trimestre hanno chiuso in riduzione soltanto del 1,8%, con prezzi medi stabili. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha segnato un buon incremento (+15,7%) in un contesto di prezzi deboli. Il fatturato è stato pari a 169,0 milioni, in aumento del 3,3% rispetto all’esercizio precedente (163,5 milioni). Il margine operativo lordo si è attestato a 19,7 milioni (15,9 milioni nel 2014), grazie soprattutto al rientro in territorio positivo dei risultati nei Paesi Bassi. I costi unitari di produzione hanno mostrato una variazione sfavorevole, in seguito ad una riduzione dei combustibili, stabilità dell’energia elettrica e incrementi delle voci fisse e generali di fabbrica. Occorre tuttavia ricordare che il dato dell’esercizio in esame comprende tra i costi del personale oneri di ristrutturazione non ricorrenti per 0,5 milioni (1,2 milioni di costi netti non ricorrenti nel 2014). Al netto degli effetti non ricorrenti il margine operativo lordo ha mostrato un miglioramento di 3,1 milioni. Si rammenta infine che nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 0,4 milioni derivanti da vendite o scambio quote di emissione CO2.

Europa Orientale
In Polonia, la nostra attività commerciale ha mantenuto uno sviluppo regolare, coerente con il posizionamento geografico e le potenzialità piuttosto che con il risultato dell’anno precedente. Le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva hanno segnato una variazione positiva del 21,1% rispetto al 2014, peraltro a fronte di una certa flessione dei prezzi in valuta locale (-11,7%). La produzione di calcestruzzo preconfezionato è stata anch’essa in crescita (+9,8%), in uno scenario di prezzi sempre competitivo (-3,1%). Il fatturato è passato da 89,0 a 96,8 milioni (+8,7%), senza effetto cambio grazie alla stabilità dello zloty. Il margine operativo lordo è migliorato da 18,2 a 21,9 milioni (+20,8%), con una redditività caratteristica in aumento, dal 20,4% al 22,7%. Da segnalare qualche beneficio ottenuto nei costi unitari di produzione in valuta locale, grazie alla diminuzione dei combustibili e, per i costi fissi, alla leva operativa, nonostante un aumento dell’energia elettrica. Si rammenta infine che nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 1,7 milioni derivanti da vendite o scambio quote di emissione CO2.

In Repubblica Ceca le nostre vendite di cemento hanno ripetuto i peraltro buoni livelli raggiunti nel 2014 (+0,9%) con prezzi medi di vendita stabili (+0,1%). Il settore del calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha mostrato segni di miglioramento, con vendite in aumento (+3,0%) e prezzi in ripresa (+2,1%). I ricavi netti consolidati sono quindi passati da 133,6 a 135,6 milioni (+1,5%), ed il margine operativo lordo da 27,0 a 32,6 milioni (+20,5%). La redditività caratteristica, in ulteriore progresso, è passata dal 20,2% al 24,0%. Il lieve rafforzamento della corona ceca ha avuto un impatto favorevole sulla traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo sarebbe stata rispettivamente +0,7% e +19,5%. I costi unitari di produzione, espressi in valuta locale, sono rimasti praticamente invariati, con andamenti favorevoli dei combustibili ed energia che hanno controbilanciato gli incrementi dei principali costi fissi. Si rammenta infine che nell’esercizio sono stati realizzati altri ricavi operativi per 1,2 milioni derivanti da vendite o scambio quote di emissione CO2.

In Ucraina, le quantità di cemento vendute sono risultate in linea con quelle dell’esercizio precedente (+0,6%), in una situazione di prezzi in valuta locale trascinati al rialzo dalla galoppante inflazione (+19,5%). I ricavi netti hanno chiuso a 69,8 milioni, rispetto a 88,1 milioni raggiunti nel 2014 (-20,8%). Il margine operativo lordo si è attestato a 4,0 milioni contro 11,0 milioni del 2014 (-63,8%), con una redditività caratteristica in riduzione (5,7% rispetto a 12,5% nel 2014). La notevole perdita di valore della valuta locale ha avuto un impatto molto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro: a parità di cambi il fatturato sarebbe aumentato di 21,3% ed il margine operativo diminuito di 44,6%. La forte crescita (oltre il 30%) dei costi unitari di produzione espressi in valuta locale, in modo particolare dei combustibili e dell’energia elettrica, rispecchia l’elevato tasso d’inflazione del Paese.

In Russia, i nostri volumi di vendita, favoriti dall’ingresso nel consolidamento della cementeria di Korkino, sono risultati in progresso del 8,4% rispetto al 2014; a parità di perimetro i volumi venduti sarebbero stati inferiori del 14,3%. Una buona tenuta si è verificata nella categoria dei cementi “oil well”, dedicati al settore estrattivo. I prezzi medi in valuta locale si sono confermati in linea (-1,0%), tenendo presente che i prodotti consegnati dalla cementeria di Korkino sono posizionati su una fascia più bassa rispetto a quelli della cementeria di Suchoi-Log. I ricavi netti si sono attestati a 166,7 milioni, rispetto a 209,9 milioni del precedente esercizio (-20,6%). La svalutazione del rublo (-33,6%) ha inciso negativamente sul fatturato per 46,3 milioni; a perimetro e cambi costanti, i ricavi sarebbero diminuiti del 12,3%. Il margine operativo lordo si è fermato a 48,4 milioni contro i 73,4 milioni del 2014, in flessione quindi del 34,1%; espresso in valuta locale avrebbe realizzato una diminuzione del 12,0%. Occorre tenere presente che il dato del 2014 comprendeva oneri non ricorrenti per 3,9 milioni. Le nostre attività nel Paese, ancorché penalizzate dall’effetto cambio, hanno comunque mantenuto una redditività caratteristica di eccellenza, nell’ambito del gruppo (29,0%), anche se in evidente flessione rispetto al passato esercizio (36,9%). I costi unitari di produzione, espressi in valuta locale, sono cresciuti meno dell’inflazione, con variazione sfavorevole dei combustibili e sostanziale stabilità dell’energia elettrica. L’esercizio è stato principalmente dedicato al processo di integrazione tra le due unità operative ed alla individuazione e creazione della miglior organizzazione produttiva e gestionale per il Paese nel suo complesso. Pensiamo di aver individuato tutte le possibili sinergie e ci attendiamo che da tale processo scaturiscano ulteriori benefici ed efficienze nel prossimo futuro.

Stati Uniti d’America
Le vendite di leganti idraulici del gruppo sono cresciute del 2,4%, grazie al buon andamento nelle regioni del Midwest e nonostante una significativa contrazione nelle consegne dei prodotti speciali “oil well”. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente nel Sud-Ovest, si è ridotta rispetto all’esercizio precedente (-5,2%). La dinamica dei prezzi di vendita in valuta locale è stata favorevole, dando luogo ad una variazione del +7,7% nel settore cemento e del +9,7% nel settore calcestruzzo preconfezionato. Il fatturato complessivo è passato da 856,1 a 1.108,7 milioni di euro (+29,5%) e lo sviluppo del margine operativo lordo è stato assai soddisfacente, da 207,3 a 311,7 milioni di euro (+50,4%). Il rafforzamento del dollaro (+16,5%) ha fortemente influenzato l’andamento dei ricavi e del margine operativo lordo. Il dato dell’anno comprende peraltro costi non ricorrenti pari a 4,5 milioni per smontaggio e smantellamento impianti (erano proventi non ricorrenti per 3,5 milioni nel 2014). Al netto dell’effetto cambio e delle voci non ricorrenti, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente +8,2% e +29,6%. La crescita dei volumi e dei prezzi di vendita ha permesso di migliorare la redditività caratteristica dal 23,8% al 28,5%. I costi unitari di produzione, espressi in valuta locale, si sono mantenuti stabili, con andamenti favorevoli dei combustibili e l’energia elettrica invariata. Da luglio in poi la rete distributiva è stata ampliata verso mercati non ancora serviti, grazie alla acquisizione dei terminali di Rock Island (Illinois), Grandville (Michigan) ed Elmira (Michigan).

Messico (valutazione al patrimonio netto)
L’andamento delle vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma è risultato brillante per l’intero anno, con prezzo medio in valuta locale in miglioramento rispetto a quello dell’anno precedente. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato simili tendenze. Fatturato e margine operativo lordo, espressi in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un incremento del 19,7% e del 36,1%. Il peso messicano ha mantenuto il suo valore durante l’esercizio: con riferimento al 100% della collegata, il fatturato si è attestato a 625,9 milioni (+19,9%) ed il margine operativo lordo è migliorato da 187,8 a 256,1 milioni (+36,4%). Grazie alla tendenza favorevole dei fattori energetici ed alla ridotta incidenza delle spese fisse (elevato utilizzo della capacità), i costi unitari di produzione hanno potuto essere ulteriormente ottimizzati. Nel corso dell’anno sono proseguiti secondo programma i lavori per il raddoppio di capacità produttiva nello stabilimento di Apazapan (Veracruz), il cui completamento ed entrata in produzione sono previsti entro il corrente 2016. La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto ammonta a 54,4 milioni (38,8 milioni nel 2014).

Evoluzione prevedibile della gestione
In Italia l’andamento atteso degli investimenti in costruzioni presenta qualche miglioramento nel comparto opere pubbliche e nel settore commerciale; inoltre dovrebbe attutirsi la caduta nel residenziale nuove abitazioni. La nostra iniziativa straordinaria mirante al consolidamento dell’offerta (acquisto ramo d'azienda SACCI) ha trovato ostacoli sul suo percorso che hanno impedito una conclusione positiva; si rendono pertanto necessari ulteriori sforzi, alla ricerca di soluzioni di razionalizzazione industriale e miglioramento di efficienza, per il rientro in un quadro economico sostenibile. L’andamento della redditività dipenderà in gran parte dall'evoluzione dei prezzi di vendita, che solo in presenza di un vero rafforzamento della domanda potrebbero incominciare a risalire; diversamente non sono previsti miglioramenti significativi dei risultati operativi.
In Europa Centrale, prevediamo volumi stabili e modeste variazioni favorevoli di prezzo in Germania e Benelux. I risultati operativi sono complessivamente attesi in linea con l’anno precedente.
L’evoluzione prevedibile in Polonia e in Repubblica Ceca è quella di un miglioramento sia nei volumi che nei prezzi, che dovrebbe tradursi in perlomeno una conferma dei risultati operativi raggiunti nel 2015.
In Ucraina, sebbene il contesto economico e politico rimanga molto sfidante, nelle regioni occidentali, dove opera il nostro gruppo, prevediamo una normalizzazione dell'attività operativa, con variazione favorevole dei volumi e dei prezzi. I risultati caratteristici, ipotizzando un effetto cambio non troppo penalizzante, sono attesi in lieve miglioramento.
Sul mercato Russia non è ancora ipotizzabile l’uscita dalla fase congiunturale recessiva e la propensione agli investimenti in costruzioni dovrebbe confermare una certa debolezza. Ci attendiamo un rallentamento della domanda per il cemento tradizionale e, con il perdurare dei corsi petroliferi ai minimi, un calo per i prodotti oil-well. Il deprezzamento del rublo, se confermato, rinnova una ulteriore e sensibile penalizzazione dovuta all’effetto traduzione. Nonostante l’emersione di alcuni benefici aggiuntivi per sinergie produttive e commerciali tra gli stabilimenti di Suchoi-Log e Korkino, l’attesa è di risultati operativi, espressi in euro, in peggioramento. Qualora fossero abolite le sanzioni economiche attualmente in essere, tale previsione sarebbe favorevolmente influenzata.
Il vigore della ripresa negli Stati Uniti d’America e le previsioni di robustezza degli investimenti nei tre principali settori di attività (residenziale, commerciale ed opere pubbliche) permettono di esprimere ottimismo sulla prosecuzione favorevole dell’andamento volumi e prezzi, nonostante una prospettiva più incerta per le regioni del Sud-Ovest e la debolezza della domanda per i cementi speciali dedicati ai pozzi petroliferi. Ci attendiamo un risultato in miglioramento, che potrà riflettere anche il contributo dei tre terminali aggiuntivi acquisiti nella regione dei Grandi Laghi e, per una buona parte dell’anno, la maggiore efficienza della nuova linea produttiva a Maryneal (Texas).
Le considerazioni sopra svolte delineano per il corrente 2016 un livello di redditività in crescita negli Stati Uniti d’America ed una stabilità sostanziale in Europa Centrale. Nei paesi dell’Europa Orientale, ad esclusione della Russia, prevediamo risultati in leggero miglioramento sull’anno precedente. In Russia, la debole domanda e l’effetto cambio penalizzante condizionerà in negativo la redditività ed in Italia le prospettive di miglioramento sono assai incerte, legate essenzialmente ad una evoluzione positiva della combinazione volumi/prezzi, peraltro non visibile in avvio d’anno.
In conclusione, stimiamo che a livello consolidato il margine operativo lordo ricorrente dell’intero 2016 possa esprimere una variazione leggermente favorevole rispetto all’esercizio precedente.


All’Assemblea degli Azionisti, fissata in prima convocazione per il giorno 6 Maggio 2016, sarà proposta:
- la copertura della perdita di esercizio mediante utilizzo della riserva “Utili portati a nuovo”;
- la distribuzione di un dividendo di 0,075 euro per ogni azione ordinaria e per ogni azione di risparmio, tramite prelievo da riserve disponibili.
La misura del dividendo è uguale per entrambe le categorie di azioni in quanto derivante da riserve disponibili come previsto dall’art. 28 dello Statuto. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal 25 maggio 2016 (con data stacco 23 maggio 2016 e “record date” 24 maggio 2016).

L’Assemblea è stata altresì convocata per assumere le necessarie deliberazioni in merito alla relazione sulla remunerazione predisposta ai sensi dell’art. 123 ter del D.Lgs. n. 58/1998.

Azioni proprie
Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha deciso di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione (con correlativa revoca per la parte non utilizzata dell'analoga autorizzazione adottata il 8 maggio 2015) all’acquisto di ulteriori massime n. 4.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L’autorizzazione è richiesta, altresì, per l’alienazione delle azioni proprie detenute dalla società.
La proposta di autorizzazione all’acquisto nonché alla disposizione di azioni proprie è motivata dalla finalità di consentire alla società di intervenire nell’eventualità di oscillazioni delle quotazioni delle azioni della società al di fuori delle normali fluttuazioni del mercato azionario, nei limiti in cui ciò sia conforme alla normativa vigente o a prassi di mercato ammesse, nonché di dotare la società di uno strumento di investimento della liquidità. E’ altresì motivata dal fine di consentire alla società di procedere all’acquisto di azioni proprie anche al fine di disporne come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni o di conversione di prestiti obbligazionari già emessi o di futura eventuale emissione, o per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società del gruppo nonché per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
L’autorizzazione è richiesta per la durata di diciotto mesi a far data dall’approvazione dell’assemblea.
Il corrispettivo proposto per l’acquisto, comprensivo degli oneri accessori di acquisto, è compreso tra un minimo per azione di euro 0,60, pari al valore nominale, ed un massimo per azione di euro 14 relativamente alle azioni di risparmio e di euro 22 relativamente alle azioni ordinarie, ovvero al prezzo più elevato consentito dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009, qualora tali prassi venissero adottate dalla società.
Il controvalore massimo utilizzabile previsto per l’acquisto è pari a 88 milioni di euro.
Gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato, secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana. La società potrà anche avvalersi delle modalità previste dalle prassi di mercato approvate da Consob con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009.
Le operazioni di disposizione delle azioni proprie potranno avvenire in qualsiasi momento, in tutto o in parte, in una o più volte, sia mediante alienazione delle stesse sia quale corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni o di conversione di prestiti obbligazionari già emessi o di futura eventuale emissione, nonché per l’eventuale distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, a favore di amministratori, dipendenti e collaboratori della società o di società controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile ovvero per eventuali assegnazioni gratuite ai soci.
A valere sulla precedente autorizzazione rilasciata dall’assemblea ordinaria del 8 maggio 2015, sino alla data odierna non sono state effettuate operazioni di acquisto o vendita di azioni proprie.
Alla data odierna la società detiene n. 500.000 azioni proprie ordinarie e n. 29.290 azioni proprie di risparmio, pari allo 0,26% dell’intero capitale sociale.

Corporate Governance
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari, che verrà messa a disposizione del pubblico contestualmente alla messa a disposizione del progetto di bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato 2015.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì valutato la sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui al Codice di Autodisciplina di Borsa (così come applicati dalla società secondo quanto indicato nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari), in capo ai consiglieri Oliviero Maria Brega, York Dyckerhoff, Elsa Fornero, Aldo Fumagalli Romario, Linda Orsola Gilli, Gianfelice Rocca e Maurizio Sella.

Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015 non sono stati emessi nuovi prestiti obbligazionari.

Nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2015 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale:
- in data 1 aprile 2016, 86,6 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2010;
- in data 12 settembre 2016, 80,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e B emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2003;
- in data 9 dicembre 2016, 350,0 milioni di euro riferiti all’Eurobond “Buzzi Unicem €350.000.000 5,125% Notes due 2016” emesso dalla capogruppo Buzzi Unicem SpA nel 2009.
- in data 30 maggio 2017, 35,0 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series C emesse dalla controllata RC Lonestar Inc. nel 2003;


Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Silvio Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
Email: icolla@buzziunicem.it


I risultati del bilancio 2015 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà giovedì, 24 marzo alle ore 16:30. Per partecipare comporre il n. +39 02 805 88 11.