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03 agosto 2021

Risultati al 30 giugno 2021

Vendite di cemento e clinker superiori a quelle del primo semestre 2020 (+10,9%). Aumento significativo in Italia, grazie al rafforzamento della domanda e alla favorevole base di confronto. Buon sviluppo dei volumi anche in Europa Orientale e Stati Uniti d’America. Marginale rallentamento in Germania e Polonia

Risultati intermedi in miglioramento sul 2020. Le variazioni favorevoli dei volumi di vendita, associate ad un effetto prezzi generalmente positivo, hanno più che compensato il riaccendersi dell’inflazione di settore

Fatturato pari a 1.609 milioni (nel 2020: 1.520 milioni) e margine operativo lordo di 352 milioni (rispettivamente +11,1% e +19,4% a parità di condizioni). Effetto cambio sfavorevole per 81 milioni sul fatturato e 22 milioni sul margine operativo lordo

Per l’intero esercizio 2021 previsto un margine operativo lordo ricorrente molto soddisfacente e probabilmente non superiore a quello del 2020

 

Dati consolidati   Gen-Giu 21 Gen-Giu 20 % 21/20
Vendite di cemento e clinker t/000 14.833 13.374 10,9%
Vendite di calcestruzzo m3/000 5.845  5.461 7,0%
Fatturato €/m 1.609 1.520 5,8%
Margine Operativo Lordo €/m 352 314 12,3%
Utile netto degli azionisti €/m 210 217 -3,2%
         
    Giu 21 Dic 20 Var.
Posizione finanziaria netta €/m 109 242 (133)


           

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l’esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2021.

Nel primo semestre del 2021, il prosieguo delle campagne di vaccinazione ha dato luogo ad un netto calo della gravità e della frequenza dei contagi Covid-19 ed ha permesso una graduale attenuazione delle misure di distanziamento sociale nelle aree che hanno raggiunto una elevata copertura vaccinale, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea. L’identificazione di una variante del virus, maggiormente contagiosa, ha portato ad una nuova ondata di contagi a partire dal mese di giugno che, però, laddove una buona parte della popolazione è già stata vaccinata, non si è tradotta in un proporzionale aumento dei ricoveri nelle strutture ospedaliere.

Ai rapidi progressi delle campagne di vaccinazione è corrisposta una decisa ripresa dell’attività economica. Le prospettive di sviluppo, seppur eterogenee a seconda delle diverse aree, sono significativamente migliorate rispetto a quanto previsto in avvio d’anno, grazie a una maggiore solidità della domanda e al contributo delle politiche espansive varate dalle autorità governative. 

In tale contesto, le prospettive di crescita del PIL mondiale per l’anno in corso prefigurano una espansione del 6,0%. Anche il commercio internazionale è previsto in crescita per il 2021 (+11%), supportato dalla ripresa dell’attività economica su scala globale, superando a fine anno i livelli pre-pandemia. Negli Stati Uniti d’America, il rapido progresso delle campagne di vaccinazione ha ridotto notevolmente la diffusione della pandemia nel paese, permettendo un graduale allentamento delle restrizioni. Grazie anche ai programmi di stimolo fiscale varati dal governo federale, il PIL è previsto tornare ai livelli antecedenti la pandemia entro il mese di giugno, mentre per l’intero anno le stime più recenti indicano una crescita pari al 7,0%. In Europa, dopo la contrazione osservata nel primo trimestre (-0,3%), che ha penalizzato i maggiori paesi, Germania in particolare, si è assistito nel corso del trimestre primaverile ad una ripresa che ha posto le basi per una crescita più significativa nella seconda parte dell’anno, grazie al recupero del commercio internazionale ed allo stimolo del piano Next Generation EU. Tuttavia, sulle prospettive di sviluppo continuano a pesare alcune incertezze legate all’evoluzione della pandemia. Per l’anno in corso, le stime aggiornate presuppongono una crescita del PIL pari al 4,6%. In Italia, dopo la leggera espansione rilevata nel primo trimestre, in primavera, grazie all’accelerazione delle vaccinazioni e al graduale allentamento delle restrizioni, la crescita del PIL si è fatta più evidente: il miglioramento dell’attività nel comparto industriale è stata accompagnata da un recupero nel settore dei servizi. 

Tra i paesi emergenti, in Cina l’attività economica si è riportata sui livelli precedenti la pandemia e gli indicatori prefigurano un ulteriore rafforzamento nel corso dell’anno, favorito dal recupero della domanda globale e dalla ripresa del settore dei servizi. In Messico, la dinamica positiva dell’economia statunitense ha impattato positivamente sul comparto manifatturiero, migliorando le aspettative di sviluppo del PIL per l’anno in corso. In Brasile, invece, la perdurante instabilità del quadro epidemiologico, ha alimentato alcune incertezze sulle prospettive di ripresa dell’attività economica nel corso del primo semestre. 

L’andamento rialzista dei corsi petroliferi è stato trainato dall’aumento della domanda e, sul fronte dell’offerta, dal mancato accordo dei paesi OPEC circa l’incremento della produzione. Le prospettive, tuttavia, indicano una possibile discesa dei prezzi nel medio termine. 
Le condizioni finanziarie nelle economie avanzate sono rimaste accomodanti: sia la Federal Reserve che la BCE hanno confermato l’orientamento espansivo, essenziale per sostenere la ripresa economica. 

I ricavi netti conseguiti nel semestre sono risultati in avanzamento (+5,8% sul 2020) attestandosi a 1.608,7 milioni di euro contro i 1.520,1 milioni del 2020, mentre il margine operativo lordo è aumentato del 12,3%, passando da 313,9 a 352,5 milioni. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato una variazione favorevole nella maggior parte dei paesi di presenza. L’andamento delle valute ha avuto un impatto sfavorevole netto di 80,8 milioni sul fatturato e di 22,2 milioni sul margine operativo lordo. Al netto delle variazioni nei tassi di cambio, il fatturato sarebbe aumentato del 11,1% mentre il margine operativo lordo sarebbe aumentato del 19,4%. Dopo ammortamenti e svalutazioni pari a 122,8 milioni (128,4 milioni nell’esercizio precedente), il risultato operativo è stato di 229,7 milioni (185,5 milioni nel 2020). Il conto economico del semestre ha chiuso con un utile netto di 209,7 milioni, rispetto a 216,7 milioni nello stesso periodo del 2020. 

Andamento economico e finanziario 
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2021 si sono attestate a 14,8 milioni di tonnellate, in aumento rispetto all’analogo periodo del 2020 (+10,9%). Lo sviluppo positivo dei volumi di vendita, già evidenziatosi nel primo trimestre dell’anno, si è confermato anche nel secondo. Le variazioni sono state favorevoli in tutti i mercati di presenza, ad eccezione di una contenuta flessione in Polonia e, più marginale, in Germania. Occorre ricordare, tuttavia, che lo stesso periodo dello scorso anno era stato penalizzato, in aprile e maggio, da pesanti restrizioni all’attività economica volte a contenere la pandemia, soprattutto in Italia e Benelux. La produzione di calcestruzzo preconfezionato è risultata anch’essa in aumento, attestandosi a 5,8 milioni di metri cubi, in progresso del 7,0% rispetto all’esercizio precedente. In tale settore, lo sviluppo positivo registrato in Italia, Polonia e Ucraina ha più che compensato le variazioni sfavorevoli in Stati Uniti d’America, Germania e Repubblica Ceca. 

Il margine operativo lordo consolidato è stato di 352,5 milioni, migliore (+12,3%) rispetto ai 313,9 milioni del 2020. Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto netto sfavorevole essenzialmente per la svalutazione del dollaro, del rublo e della hryvnia. A tassi di cambio costanti, il margine operativo lordo ricorrente del primo semestre 2021 sarebbe aumentato del 19,4%.
La redditività caratteristica ricorrente del gruppo nei primi sei mesi del 2021 è risultata in miglioramento: con riferimento ai vari mercati di presenza abbiamo ottenuto un progresso in Italia, Repubblica Ceca, Polonia e Germania; è rimasto stabile il livello di Stati Uniti e Russia, mentre l’Ucraina e il Benelux hanno registrato un livello inferiore rispetto all’anno precedente.
 
Dopo ammortamenti e svalutazioni per 122,8 milioni (128,4 nel primo semestre del 2020), il risultato operativo è stato pari a 229,7 milioni (185,5 milioni a giugno 2020). Il risultato prima delle imposte si è attestato a 262,1 milioni (erano 279,4 milioni nel 2020), considerando un contributo di 48,4 milioni dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto (145,3 milioni nel 2020, di cui 108,1 milioni relativi alla cessione d’azienda realizzata da Kosmos Cement), nessuna plusvalenza da realizzo partecipazioni (quasi 3,6 milioni nel 2020) ed oneri finanziari netti pari a 16,0 milioni (55,0 milioni nel 2020, influenzati dalla valutazione al valore equo degli strumenti finanziari derivati). Dopo imposte sul reddito per 52,4 milioni (62,7 milioni nel 2020) il conto economico si è chiuso con un utile netto di 209,7 milioni, rispetto a 216,7 milioni del primo semestre 2020.
La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2021 ammonta a 108,8 milioni, in miglioramento di 132,8 milioni rispetto a 241,6 milioni del 31 dicembre 2020. Occorre precisare che il dato di fine periodo comprende il finanziamento, pari a 242 milioni di dollari, che il gruppo ha concesso alla joint venture BCPAR, a sostegno dell’acquisizione di tutte le società del gruppo CRH operanti in Brasile. Nel semestre in esame il gruppo ha distribuito dividendi agli azionisti della società per 47,3 milioni (oltre a 143,3 milioni già considerati come componente passiva della posizione finanziaria netta a fine 2020) e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 101,9 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni tecniche relativi a progetti di espansione della capacità produttiva o speciali sono stati pari a 3,6 milioni, riferibili alla continuazione dei lavori per il nuovo reparto di macinazione a Korkino ed il nuovo deposito del clinker a San Antonio, Texas. 

Italia 
Le nostre vendite di leganti idraulici e clinker hanno chiuso i primi sei mesi in forte avanzamento (+31,8%), grazie alla solidità della domanda e al confronto con un secondo trimestre dell’anno precedente assai penalizzato dalle restrizioni legate al contenimento della pandemia. I prezzi di vendita hanno anch’essi mostrato una variazione favorevole. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una ancor più evidente ripresa (+42,3%), ugualmente abbinata a prezzi in miglioramento. Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 305,6 milioni, in aumento del 38,4% (220,8 milioni nel 2020). Il margine operativo lordo dei primi sei mesi si è attestato a 32,7 milioni, in netta crescita rispetto ai 8,8 milioni del 2020. I costi unitari di produzione hanno mostrato un andamento sfavorevole, influenzati dal deciso aumento dei fattori energetici, nonostante la minore incidenza delle voci di costo fisse dovuta al progresso della leva operativa.

Europa Centrale
In Germania, dopo il leggero arretramento dei volumi di vendita realizzato nei primi tre mesi, le spedizioni di leganti idraulici hanno mostrato una sostanziale stabilità nel corso del secondo trimestre. Nel complesso dei primi sei mesi, le nostre attività del settore cemento hanno realizzato vendite in leggera flessione (-2,2%) rispetto al 2020, con prezzi medi in rafforzamento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una produzione in diminuzione (-3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2020, con prezzi in miglioramento. Il fatturato complessivo è stato di 341,7 milioni (339,4 milioni nel 2020), in aumento di 0,7% mentre il margine operativo lordo si è attestato a 60,6 milioni (51,8 milioni nel 2020, +16,9%). Occorre ricordare che nel semestre in esame non sono stati registrati costi operativi per diritti emissione CO2 (erano stati circa 7,6 milioni nel primo semestre 2020). A causa dell’andamento sfavorevole dei combustibili e dell’energia elettrica, oltre a un leggero peggioramento delle voci fisse, i costi unitari di produzione sono risultati in visibile crescita rispetto allo stesso periodo del 2020. 

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, dopo un primo trimestre in evidente ripresa, hanno mantenuto un andamento robusto anche nel secondo, chiudendo il primo semestre in crescita (+13,5%), nonostante un leggero rallentamento della domanda in maggio e giugno. I prezzi hanno confermato una intonazione favorevole. I volumi di produzione del settore calcestruzzo preconfezionato sono rimasti stabili (-0,3%), ma con prezzi in miglioramento. Il fatturato è risultato pari a 100,6 milioni, superiore a quello dell’esercizio precedente (91,2 milioni). Il margine operativo lordo è migliorato di 0,5 milioni, passando da 6,4 milioni realizzati nel 2020 a 6,9 milioni del periodo in esame. Occorre ricordare che nel semestre in esame non sono stati registrati costi operativi per diritti emissione CO2 (erano stati circa 1,2 milioni nel primo semestre 2020). I costi unitari di produzione hanno presentato una crescita significativa a causa dell’andamento sfavorevole sia delle voci fisse che di quelle variabili. 

Europa Orientale
In Repubblica Ceca, le vendite di cemento, dopo un primo trimestre particolarmente penalizzato da condizioni meteo avverse, a partire dal mese di aprile hanno mantenuto un robusto andamento, chiudendo i primi sei mesi in avanzamento del 4,6%, con prezzi medi in valuta locale in miglioramento. La divisione calcestruzzo preconfezionato, che comprende anche la Slovacchia, ha realizzato livelli di produzione in leggero arretramento (-1,1%) associati ad una variazione favorevole dei prezzi. 
Il fatturato complessivo si è attestato a 80,4 milioni, rispetto ai 75,2 milioni nel 2020 (+6,9%), mentre il margine operativo lordo è aumentato di 3,7 milioni, passando da 19,7 milioni del 2020 a 23,4 milioni del periodo in esame. Occorre ricordare che nel semestre non sono stati registrati costi operativi per diritti emissione CO2 (erano stati circa 0,1 milioni nel primo semestre 2020). A parità di cambi, fatturato e margine operativo lordo sarebbero risultati rispettivamente in crescita del 5,2% e del 16,6%. I costi unitari di produzione in valuta locale hanno mostrato un marginale miglioramento, grazie ai risparmi ottenuti nei fattori energetici e al controllo delle spese fisse.

In Polonia, le quantità di cemento vendute dalla nostra unità produttiva, dopo un primo trimestre particolarmente negativo, penalizzato dalla debolezza della domanda e dal meteo sfavorevole, hanno chiuso il primo semestre in arretramento (-4,2%), nonostante un brillante andamento rilevato in maggio e giugno. Il livello medio dei prezzi, in valuta locale, è risultato in progresso. La produzione di calcestruzzo preconfezionato ha mostrato, invece, una certa solidità (+21,0%), accompagnata, tuttavia, da una flessione dei prezzi, sempre in valuta locale. Tali dinamiche di mercato hanno condotto ad un fatturato in euro di 53,7 milioni, in flessione (-2,6%) rispetto a 55,2 milioni nel 2020 ma il margine operativo lordo è passato da 15,4 a 16,2 milioni (+5,4%). Si ricorda che nel semestre in esame non sono stati registrati costi operativi per diritti emissione CO2 (erano stati circa 3,6 milioni nei primi sei mesi del 2020). Il lieve indebolimento dello zloty (-2,8%) ha comportato un effetto cambio negativo: a parità di condizioni i ricavi sarebbero risultati in aumento di 0,1% ed il margine operativo lordo in crescita del 8,4%. I costi unitari di produzione in valuta locale hanno fatto registrare una variazione sfavorevole, a fronte di un aumento del costo dell’energia elettrica e di un peggioramento delle voci fisse.

In Ucraina, a partire dal mese di aprile, il recupero della domanda ed un graduale rallentamento del flusso di importazioni dalla Turchia hanno permesso un netto recupero dei volumi di vendita, che hanno chiuso il primo semestre in forte progresso rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+23,3%). I prezzi medi in valuta locale hanno confermato una qualche variazione negativa. Il fatturato complessivo è stato pari a 51,0 milioni, in diminuzione del 1,4% (51,7 milioni nel 2020), mentre il margine operativo lordo si è attestato a 5,6 milioni rispetto a 6,7 milioni nel primo semestre 2020 (-15,9%). L’indebolimento della valuta locale (-16,9%) ha avuto un impatto sfavorevole sulla traduzione dei risultati in euro: al netto dell’effetto cambio la variazione del fatturato sarebbe stata del +15,3%, mentre il margine operativo lordo avrebbe presentato una variazione negativa pari a 0,1 milioni di euro (-1,7%). La minore incidenza delle voci fisse, grazie all’accresciuto utilizzo della capacità produttiva, ed un risparmio nei combustibili hanno portato ad una lieve diminuzione dei costi unitari di produzione in valuta locale, pur considerando l’aumento intervenuto nel costo dell’energia elettrica. 

In Russia, nel corso del secondo trimestre, grazie alla solidità della domanda e al clima favorevole, le vendite hanno confermato il buon progresso già realizzato nei primi tre mesi dell’anno, chiudendo il primo semestre in deciso avanzamento (+16,6%) rispetto ai volumi raggiunti nell’esercizio precedente. I prezzi medi unitari, espressi in valuta locale, hanno mostrato una sostanziale stabilità, determinata in buona parte dall’effetto mix. L’aumento delle quotazioni del petrolio ha comportato un incremento della domanda di cementi speciali “oil-well”, più evidente nel secondo trimestre. Il fatturato si è attestato a 93,9 milioni di euro, in aumento del 1,2% rispetto a 92,9 milioni realizzati nello stesso periodo del 2020, mentre il margine operativo lordo è risultato sostanzialmente stabile a 25,2 milioni (24,8 milioni nel 2020). L’indebolimento del rublo (-16,8%) ha influenzato negativamente la traduzione dei risultati in euro; al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato e del margine operativo lordo sarebbe stata rispettivamente del +18,2% e del +18,6%. I costi unitari di produzione in valuta locale hanno mostrato un leggero miglioramento, grazie alla stabilizzazione delle voci variabili di costo ed al buon controllo delle spese fisse.

Stati Uniti d’America
Le nostre vendite di leganti idraulici, dopo il progresso rilevato nel primo trimestre, hanno subito qualche rallentamento nei mesi di maggio e giugno a causa del clima assai piovoso in alcune aree di presenza. Pertanto, l’intero primo semestre del 2021 ha visto i volumi migliorare del 6,8% rispetto ai livelli dell’anno precedente, con prezzi di vendita in valuta locale in progresso. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha chiuso il primo semestre in flessione (-4,3%) rispetto allo stesso periodo del 2020, con prezzi di vendita in valuta locale pressoché stabili. In tale contesto, il fatturato ha raggiunto i 599,0 milioni di euro, in diminuzione del 2,1% rispetto ai 611,6 milioni dei primi sei mesi del 2020, penalizzato dal deprezzamento del dollaro (-9,4%). Il margine operativo lordo ha realizzato una crescita di 0,8%, passando da 180,1 a 181,6 milioni di euro. Al netto dell’effetto cambio, la variazione del fatturato sarebbe stata del +7,1%, mentre il margine operativo lordo sarebbe cresciuto del 10,3%. I costi unitari del cemento prodotto hanno mostrato un andamento sfavorevole, da ricondursi principalmente al visibile incremento dei costi variabili, soprattutto l’energia elettrica e ancor più i combustibili. 

Messico (valutazione al patrimonio netto)
La vivacità della domanda, già rilevata nei primi tre mesi dell’anno e confermatasi nel secondo trimestre, ha sostenuto le vendite di cemento della nostra collegata, che hanno chiuso il primo semestre in netto progresso (+23,9%), con prezzi in aumento. Le produzioni di calcestruzzo preconfezionato hanno registrato anch’esse un significativo avanzamento, con una variazione di prezzo, sempre in valuta locale, positiva. Con riferimento al 100% della collegata, i ricavi netti hanno raggiunto i 337,1 milioni di euro (+26,4%) ed il margine operativo lordo è passato da 126,4 a 150,9 milioni di euro (+19,5%). Sulla traduzione dei risultati in euro ha pesato la svalutazione del peso messicano (-2,0%): a parità di cambio, il fatturato e il margine operativo lordo sarebbero aumentati rispettivamente del 28,9% e del 21,9%. La quota di risultato riferita al Messico, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 33,6 milioni (29,5 milioni nel 2020).

Brasile (valutazione al patrimonio netto)
Le vendite di cemento della nostra joint venture, grazie anche al contributo aggiuntivo delle società del gruppo CRH operanti in Brasile, recentemente acquisite, nel primo semestre hanno continuato a mostrare una brillante variazione positiva: i volumi di cemento e clinker sono risultati in crescita (+45,0%) rispetto ai livelli raggiunti l’anno precedente, con prezzi di vendita, espressi in valuta locale, in netto miglioramento. Il fatturato, con riferimento al 100% della collegata, si è attestato a 106,4 milioni, in aumento del 73,9% rispetto ai 61,2 milioni del 2020, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 37,0 milioni (erano 16,5 milioni nel 2020). Il forte deprezzamento del real brasiliano (-20,0%) ha influito sulla traduzione in euro dei risultati: a parità di cambio e di perimetro, il fatturato sarebbe cresciuto del 90,8% ed il margine operativo lordo sarebbe aumentato di oltre il 100% rispetto al 2020. La quota di risultato riferita al Brasile, compresa nella voce di bilancio in cui confluiscono le valutazioni al patrimonio netto, ammonta a 9,2 milioni (0,3 milioni nel 2020).
 
Evoluzione prevedibile della gestione
I primi sei mesi del 2021 sono stati caratterizzati da condizioni operative generalmente favorevoli, al netto di un modesto rallentamento in Europa Centrale e Polonia, riconducibile soprattutto ad un inverno più rigido delle attese.  Grazie alla generalizzata ripresa dell’attività economica e della maggior propensione alla spesa, anche gli investimenti in costruzioni, sia pubblici che privati, hanno mostrato un’evoluzione positiva. Tali dinamiche hanno permesso al gruppo di realizzare, nel primo semestre del 2021, volumi di vendita migliori delle attese iniziali. La redditività caratteristica è complessivamente migliorata ma in alcuni mercati la variazione favorevole dei prezzi non è stata sufficiente a compensare il deciso aumento delle voci di costo.
Guardando alla seconda metà dell’anno, le stime più recenti indicano che la crescita economica dovrebbe proseguire, sostenuta dalla stabilità del comparto industriale e dal recupero del settore dei servizi. Tuttavia, permangono sul quadro macroeconomico ancora alcune incertezze circa l’evoluzione futura della pandemia, in particolare relativamente alla diffusione delle nuove varianti del Covid-19. 
In Italia, riteniamo che lo sviluppo positivo della domanda già rilevato nel primo semestre, possa confermarsi anche nella seconda metà dell’anno, grazie al progresso degli investimenti in costruzioni, in particolare nel comparto del recupero abitativo e delle opere infrastrutturali. La conferma dell’effetto prezzo favorevole e l’accresciuto utilizzo della capacità produttiva dovrebbero bilanciare l’incremento nei costi energetici. Ci attendiamo che l’intero esercizio possa confermare risultati operativi decisamente superiori rispetto al periodo precedente.
In Europa Centrale riteniamo che la marginale debolezza della domanda possa continuare anche nel secondo semestre, mentre l’effetto prezzi è previsto ancora in rafforzamento. L’aumento dei costi energetici e dei diritti di emissione CO2 penalizzeranno i risultati operativi, attesi ad un livello inferiore rispetto al 2020. 
In Repubblica Ceca e Polonia, grazie alla ripresa della domanda rilevata nel corso di maggio e giugno, prevediamo una modesta evoluzione dei volumi, accoppiata ad un effetto prezzi favorevole. Tuttavia, il visibile aumento dei costi, principalmente quelli relativi ai diritti di emissione CO2, si tradurrà in una probabile, leggera contrazione dei risultati operativi.
In Ucraina, contrariamente a quanto delineato in avvio d’anno e nonostante la perdurante incertezza gravante sul quadro macroeconomico, i volumi di vendita saranno migliori rispetto a quello del 2020. Ci attendiamo, peraltro, un effetto prezzi sfavorevole, associato all’aumento dei costi di produzione. Tale scenario, combinato con la debolezza della valuta locale, suggerisce una contrazione dei risultati operativi. 
In Russia, in linea con quanto realizzato a tutto giugno, ci attendiamo un secondo semestre positivo. Supponendo che il tasso di cambio del rublo si mantenga attorno ai valori attuali, prevediamo risultati operativi in linea o di qualche punto superiori rispetto all’esercizio precedente. 
Nella seconda parte dell’anno, riteniamo che in Stati Uniti d’America il livello di attività rimanga elevato, permettendo di raggiungere un effetto prezzi e volumi favorevole, in grado di compensare la netta risalita delle principali voci di costo. Tali dinamiche, quindi, dovrebbero tradursi in risultati operativi in dollari simili a quelli dell’esercizio precedente. A tutto luglio il cambio medio euro/dollari sconta una svalutazione del 5% circa. 
In Messico, sulla scia di quanto realizzato nella prima parte dell’anno, ci attendiamo un secondo semestre ugualmente solido, grazie all’effetto volumi e prezzi favorevole. L’aumento dei costi energetici penalizzerà leggermente i risultati operativi che prevediamo comunque migliori rispetto allo scorso esercizio. In Brasile, il buon andamento dei volumi mostrato a tutto giugno dovrebbe continuare anche nei successivi trimestri, accompagnato da un effetto prezzi favorevole. Nonostante l’evoluzione negativa del cambio, ci aspettiamo un netto miglioramento dei risultati operativi, spinto dal contributo addizionale dovuto alla variazione di perimetro. Le incoraggianti prospettive di Messico e Brasile ci fanno intravedere un maggior contributo alla formazione dell’utile netto consolidato derivante dai risultati delle partecipazioni. 
In conclusione, basandoci su tutte le considerazioni sopra espresse, ci attendiamo che il margine operativo lordo ricorrente dell’intero esercizio 2021 si confermi ad un livello molto soddisfacente e probabilmente non superiore al risultato ottenuto nel periodo precedente.

Altre delibere
Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato l’adesione di Buzzi Unicem al nuovo Codice di Corporate Governance. Nell’ambito dell’adesione al Codice, il Consiglio di Amministrazione ha, tra l’altro, approvato il regolamento del Consiglio di Amministrazione e la Politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e la generalità degli azionisti ed aggiornato il regolamento del Comitato Controllo e Rischi.

Il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato il progetto di fusione transfrontaliera per incorporazione della società interamente controllata Buzzi Unicem International Sarl con sede in Lussemburgo. L’operazione di fusione è volta a realizzare una semplificazione della struttura societaria del gruppo, alla realizzazione di ulteriori efficienze nonché alla riduzione dei costi, in particolare amministrativi e di struttura.
L’operazione è attuata con l’applicazione delle semplificazioni previste dalla normativa per le operazioni di fusione di società interamente possedute e, quindi, non comporterà alcuna emissione di nuove azioni né comunque assegnazione di azioni di Buzzi Unicem né alcuna modifica statutaria. La fusione sarà decisa dal Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem con deliberazione risultante da atto pubblico, in virtù di quanto consentito dall’articolo 16 dello statuto sociale, fermo restando il disposto dell’articolo 2505, comma 3, del codice civile.
Il progetto di fusione e l’ulteriore documentazione sarà resa disponibile sul sito internet della società nei termini e con le modalità di legge.

Prestiti obbligazionari
Nel periodo dal 1 gennaio al 30 giugno 2021 non sono stati emessi nuovi prestiti obbligazionari.
Nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2021 non sono previsti rimborsi in linea capitale di prestiti obbligazionari.

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisa Bressan, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


Contatti societari:
Segreteria Investor Relations 
Ileana Colla
Tel. +39 0142 416 404
E-mail: icolla@buzziunicem.it


I risultati del primo semestre 2021 saranno illustrati nel corso di una conference call che si terrà oggi, martedì 3 agosto, alle ore 16.30; per partecipare comporre il n. 02 805 8811.

 

Risultati al 30 giugno 2021